
DAGOREPORT - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE CLAUDIA CONTE, LA “GIORNALISTA, SCRITTRICE,…
LA VIA SENZA SETA - GIOVEDÌ 21 IL PRESIDENTE CINESE XI FIRMERÀ UN DOCUMENTO MOLTO GENERICO, UN ‘’CONTENITORE’’ DI PRINCIPI GENERALI SVUOTATO DA QUALSIASI IMPEGNO SIGNIFICATIVO SU PORTI E INFRASTRUTTURE - SULLA SPINTA SOPRATTUTTO DEGLI USA, DI SALVINI E DEI SERVIZI SEGRETI DI LUCIANO CARTA (AISE) È PREVALSA LA SICUREZZA E L’INTERESSE NAZIONALE. E ALLA FINE ANCHE DI MAIO HA ADERITO, E TUTTI HANNO ESCLUSO LE TELECOMUNICAZIONI (IL FAMIGERATO 5G), DA OGNI ACCORDO
DAGONEWS
Come Dago anticipato, nonostante la visita di stato del Premier cinese sia vicinissima (giovedì 21) cresce la tensione sul ‘’memorandum of understanding’’ che è la cornice per tutta una serie di accordi economici che dovranno essere firmati tra Roma e Pechino.
Crescono i dubbi della Lega fatti propri dallo stesso Salvini con Conte, Di Maio e Mattarella. A quanto risulta a Dagospia i tecnici di Palazzo Chigi, coordinati da Giorgetti, anche in queste ore stanno riscrivendo la definizione della golden power cioè dei poteri che potrà mantenere lo stato italiano per tutelare l’interesse pubblico.
La materia è molto delicata perché, mentre è chiaro come agisce la golden power in materia societaria, è molto meno chiaro come funziona con le strutture pubbliche. Ad esempio le autorità portuali sono enti pubblici, e una volta firmati gli accordi, diventerà difficile cambiarli senza una norma specifica.
LUIGI DI MAIO IN CINA CON MICHELE GERACI
Gli americani, sempre più nervosi, hanno fatto pressione perché l’introduzione di nuovi “paletti” per svuotare il senso dell’accordo con la Cina visto che ora è troppo tardi per fermarlo. E questi ‘’paletti’’, sulla spinta soprattutto dei Servizi Segreti capitanati da Luciano Carta, responsabile dell’Aise, dichiarata con fermezza in tutte le sedi istituzionali, sono stati piantati. E alla fine tutti hanno aderito, compreso Di Maio, e hanno escluso le Telecomunicazioni (il famigerato 5G), da tutti gli accordi.
Il protocollo che verrà firmato è un contenitore di principi generali, con allegati accordi di carattere istituzionale e di carattere privato tra aziende, ma senza impegni significativi. In tema di 5G, dunque, è prevalsa la posizione di assoluta prevalenza della sicurezza e interesse nazionale.
La Cina ovviamente sperava, attraverso il sottosegretario leghista Geraci e il pentastellato Di Maio, di sfondare in Italia ma al presidente Xi resterà in mano un documento molto generico, privo di qualsiasi impegno significativo.
l ambasciatore americano in italia lewis m eisenberg
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