giuseppe conte stefano patuanelli

FUORI LE LISTE, INIZIANO I VELENI – GIRAMENTO DI PALLE NEL M5S PER I COLLEGI SICURI AL SUD RISERVATI AGLI UOMINI DI CONTE, CHE CORRERA’ CAPOLISTA IN QUATTRO REGIONI – NEL MIRINO FINISCE PATUANELLI CHE E’ STATO PIAZZATO IN FRIULI, CAMPANIA E LAZIO: “PATUANELLI È LA BOSCHI DEL M5S: TERZO MANDATO CON PLURICANDIDATURE” – PER LA CAMERA, IN CALABRIA, CORRERANNO RICCARDO TUCCI, IMPUTATO PER FRODE FISCALE, E LA ROMANA VITTORIA BALDINO, FEDELISSIMA DI CONTE CHE CORRE AL SUD GRAZIE ALLA DEROGA AL PRINCIPIO DI TERRITORIALITÀ...

Giulia Ricci per il “Corriere della Sera”

 

giuseppe conte patuanelli

Brindisi e borbottii, festeggiamenti e mal di pancia. Chi non ha passato la notte a cliccare refresh sul sito del Movimento 5 Stelle, al risveglio ha trovato il proprio WhatsApp intasato di notifiche. Il nome più citato è quello di Stefano Patuanelli, ma le orecchie sono fischiate a molti del listino bloccato. Il leader Giuseppe Conte (che correrà in 4 regioni) ha deciso di pubblicare le liste dei candidati nel cuore della scorsa notte, dopo una giornata passata a chiamare i «vincenti» delle Parlamentarie uno ad uno.

 

stefano patuanelli matteo salvini giuseppe conte

Come previsto, i 15 nomi blindati dal leader sono finiti tutti capilista, ma ci sono scelte che hanno creato polemiche più di altre, sulla scia della preoccupazione che i paracadutati finissero tutti «da Roma in giù», dove il M5S ha più possibilità di vincere qualche collegio. È quello che è successo al ministro delle Politiche agricole Patuanelli, finito in cima per il Senato non solo in Friuli-Venezia Giulia ma anche nel Lazio e in Campania: è qui che ha «soffiato» il primo posto alla più votata nella sua circoscrizione, l'uscente Anna Bilotti, e ha fatto slittare tra i supplenti Sabrina Ricciardi, che ha preso 1.217 preferenze.

 

patuanelli conte

A riassumere lo stato d'animo di molti è la frase di un big: «Patuanelli è la Boschi del M5S: terzo mandato con pluricandidature».

Una polemica che si ripete in Calabria, dove le persone di fiducia di Conte hanno scombinato i piani agli autocandidati: capilista per le due Camere saranno i due esponenti dell'antimafia Federico Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato. E così chi è finito tra i supplenti - come Maria Laface, Elisa Scutellà e Guglielmo Minervino (uscito dalle chat) - sta pensando di rinunciare.

 

Per Montecitorio, sempre in Calabria, correranno anche Riccardo Tucci, imputato per frode fiscale, e la romana Vittoria Baldino, fedelissima di Conte che corre al Sud grazie alla deroga al principio di territorialità.

 

CAFIERO DE RAHO

Nel Lazio 1 spariglia le carte il docente Livio de Santoli (anche lui nel listino blindato), che ha tolto la testa di lista alla seconda classificata Angela Salafia (1.402 preferenze): nelle chat girano gli articoli dove il professore della Sapienza (mai indagato) compare nelle intercettazioni legate all'inchiesta sulla cricca degli appalti. All'Adnkronos Marco Bella, il terzo nella circoscrizione dove sarà capolista il notaio del M5S Alfonso Colucci, attacca: «De Santoli? Io non ho mai avuto mai amicizie "strane" e non ho mai favorito nessuno come professore».

 

È sempre a Roma, ma per il Senato, che correrà la «Miss preferenze» di queste Parlamentarie: Alessandra Maiorino, 48 anni, ha ottenuto 2.738 click su SkyVote. Anche se è proprio sugli uscenti che sono partiti altri borbottii: «La piattaforma li ha inseriti tutti in posizioni privilegiate, e così hanno vinto persone che non si vedono sui territori da anni».

ROBERTO SCARPINATO

 

Frasi dette in Piemonte, dove ha fatto storcere più di un naso la presenza di Chiara Appendino come capolista sia su Torino che nelle altre province: l'ex sindaca potrebbe essere inserita anche in uno o più collegi uninominali, le cui liste verranno pubblicate oggi. E se in Campania (testa di lista l'ex ministro Sergio Costa) la seconda classificata è finita ultima per la Camera, non è esente da tempeste nemmeno la Sicilia, dove sono stati esclusi l'ex sottosegretario Steni Di Piazza e il deputato Adriano Varrica: il primo per la presenza di Scarpinato; il secondo per quella dello stesso Conte, la cui corsa in Lombardia, dove sono candidati anche i «parenti d'arte» Samuel Sorial e Davide Buffagni, è stata al centro di accese diatribe .