DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Alessandro Di Matteo per “La Stampa”
Sarà complicato tenere a bada i partiti in un anno di vigilia elettorale, Mario Draghi lo sapeva già ma una nuova conferma l'ha avuta ieri, durante la telefonata con il leader di Fi Silvio Berlusconi. Il premier ha chiamato dopo che già nei giorni scorsi c'erano state interlocuzioni con il leader di Fi sul decreto bollette.
Un colloquio che lo stesso Cavaliere, in una nota, definisce «lungo e cordiale» e che è servito a ribadire il sostegno di Fi al governo. Ma la chiacchierata non si è limitata a questo, non c'è stata solo la rituale assicurazione di lealtà, Berlusconi ha voluto anche dire al premier che uno spazio di manovra ai partiti va lasciato, soprattutto sui temi «identitari», come per esempio quello del contante.
L'Italia, dice il Cavaliere nella nota diffusa dopo il colloquio, ha bisogno di «stabilità e continuità» e dunque «ho confermato al presidente del consiglio che l'apporto di Forza Italia all'azione di governo è stato e sarà sempre costruttivo, caratterizzante e leale». Del resto, aggiunge, «l'Italia ha fatto importanti passi avanti ma l'emergenza non è ancora risolta.
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Per questo è necessario garantire continuità e impulso all'azione di governo. Con senso di responsabilità sto lavorando con tutta Forza Italia in questa direzione». Questo però non significa rinunciare a dire la propria e il premier farebbe bene a tenerne conto. «Non si debbono drammatizzare alcune vicende parlamentari di questi giorni», aggiunge Berlusconi.
Si tratta di «normale dialettica nelle due Camere, all'interno di una maggioranza obiettivamente composita, che ha come orizzonte la fine della legislatura». Insomma, tra un anno si vota e non si può pretendere che i partiti rinuncino alle battaglie più simboliche per i rispettivi elettorati. Ma questa dialettica «non mette in discussione la stabilità del governo».
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Un concetto che, del resto, emerge anche dalla nota della Lega del pomeriggio. «Salvini prepara l'incontro con Draghi», fanno sapere da via Bellerio. E insieme alla «soddisfazione» per il decreto energia, si ribadisce che però non basta, «deve essere l'inizio di un percorso per tutelare famiglie, artigiani, commercianti e imprese», perché «serviranno altre risorse».
Inoltre, insiste la Lega, «Salvini ribadirà al presidente Draghi che si aspetta una stagione di riforme» e non manca un «motivo di preoccupazione per l'assenza del ministro dell'Interno che si traduce in aumento di sbarchi».
matteo salvini silvio berlusconi meme by carli
Senza contare che pure Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, rivendica il ruolo del Parlamento: «Ci sono gli emendamenti varati dal Parlamento, che arricchiscono e modificano quanto approvato da governo», dice a Lucia Annunziata. «Non è che noi parlamentari possiamo ricevere gli atti già ratificati dal notaio».
Ma Berlusconi non si è limitato a rassicurare Draghi, sia pure dandogli qualche "consiglio". Il leader di Fi nella sua dichiarazione ha anche voluto mandare messaggi chiari a Giorgia Meloni, che ormai ogni giorno sfida gli alleati a dire se stanno nel centrodestra o se puntano ancora alle larghe intese.
L'attuale larga coalizione «lascerà spazio tra un anno alla normale dialettica tra centrodestra e centrosinistra». Il sottotesto è che Forza Italia intende restare nel centrodestra, una precisazione necessaria tanto più dopo che Renato Brunetta ha ieri sul Corriere della sera ha rilanciato l'idea di proseguire con l'attuale coalizione di governo anche dopo il 2023. -
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