DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Giuliano Ferrara per ''Il Foglio''
Ecco un caso di scuola, in mezzo al lutto per Genova, della mia teoria, poco liberale, ma realista e pragmatica, secondo la quale l'opposizione ai gialloverdi nazionalpopulisti si può e si deve fare mirando a ciò che essi sono prima che a quello che fanno. Subito dopo il crollo del ponte Morandi, mentre i soccorsi erano in azione e gli italiani guardavano sbigottiti all'enormità della tragedia, i cosiddetti governanti hanno cominciato a blaterare in ogni direzione accuse e giudizi definitivi che solo degli irresponsabili, degli abusivi sfruttatori elettorali di morte, potevano permettersi.
Il Truce, nel bel mezzo di una spanzata tra i suoi a Messina, ha messo sotto tiro l' Unione europea, colpevole di aver tagliato fondi, per via dell'austerità, destinati alla manutenzione delle infrastrutture. E' stato smentito su tutta la linea, ma fa lo stesso, nella sua logica l' attacco via Twitter, trumpesco e grottesco, serviva subito come deterrente e sviamento, era decisivo trovare un obiettivo politicamente compatibile con le sciocchezze antieuropee che già costano parecchi miliardi di euro all' economia italiana e rendono presuntivamente nella manipolazione dell' opinione e dei sondaggi.
Giggino e il lobbista vice del suo vice, mentre l'addetto alle Infrastrutture se la prendeva con i camionisti polacchi rei di caricare troppo i loro Tir, additavano - sempre a macerie ancora fumanti - la società privata Autostrade della famiglia Benetton come imputato da condannare senza attendere i tempi dell'accertamento via indagini ed eventuale processo, facendosi tribunale di giustizia sommaria e aggiungendo velenose insinuazioni sul sostegno finanziario dei Benetton ai governi e alle forze politiche del passato.
Uno spettacolo miserabile, un teatrino di poveri sciacalli mordaci incapaci di trovare un linguaggio istituzionale acconcio e un tono umano, tempi e parole in grado di suturare intorno a una ferita sanguinosa aperta la comunità nazionale, che per loro è solo un bottino ideologico manipolativo. Ciò che dicono e fanno, nella loro irresponsabile responsabilità, non ha alcuna importanza.
Tutti sanno, chi per scienza chi per semplice senso comune, che per adesso il crollo del Morandi a cinquant' anni dalla sua costruzione può avere molte cause diverse e nessuna accertata. Può essere che Autostrade, un'azienda che si cerca di distruggere a basso prezzo, abbia delle responsabilità. Può essere che chi doveva controllare lo stato di manutenzione del ponte non abbia fatto con scrupolo il proprio dovere, a livello di ministeri e autorità tecniche preposte al compito.
Può essere che le tecnologie costruttive fossero fallaci o che il modello di mobilità successivo le abbia invalidate. Può essere e può non essere, sono ipotesi. Non è controverso, al contrario, il fatto che la futile ideologia del partito guida della coalizione, del suo profeta comico dottor Gribbels e dei suoi comitati e amministratori liguri e genovesi, aveva definito "una favoletta" la storia dell' insicurezza del ponte, segnalata da più parti, e aveva fatto chiassosa opposizione, anche a livello di governo, fino agli ultimi minuti prima del crollo, a un progetto infrastrutturale detto "Gronda" che avrebbe dovuto alleggerire il traffico sul Morandi, e questo con argomenti ignoranti superficiali e demagogici che sono l'esatto equivalente, prima del disastro, delle farneticazioni.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVACROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVAGenova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollatoCROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
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