FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
ELLY SCHLEIN ROGER WATERS MEME
La trappola, stavolta, è di quelle insidiose. Al punto che il Pd rischia di spaccarsi in assenza di indicazioni chiare da parte della segretaria, ricomparsa ieri sui radar della politica — per un tour nelle città toscane attese al voto amministrativo — dopo una settimana di pausa pasquale.
A tenderla in Parlamento, come già aveva fatto in passato, trovando però il muro alzato da Enrico Letta, è il M5S di Giuseppe Conte. Impaziente di “smascherare” la nuova leader dem su un tema che, più di altri, nell’ultimo anno ha visto i due ex alleati su fronti contrapposti: il termovalorizzatore di Roma.
Macigno su cui l’estate scorsa inciamparono prima il governo Draghi e poi la coalizione giallorossa. Obiettivo dei grillini: far esplodere le contraddizioni interne al partito guidato da Elly Schlein per riconquistare il favore dei sondaggi in caduta libera dopo il cambio della guardia al Nazareno.
Che la questione sia spinosa lo dimostra l’imbarazzo col quale la pasionaria bolognese ha appreso le intenzioni del Movimento. Pronto, salvo contrordini, ad agganciare al decreto Pnrr (in procinto di essere convertito alla Camera) un ordine del giorno per chiedere di fermare l’impianto capitolino e revocare i poteri commissariali al sindaco Gualtieri. L’atto di indirizzo, firmato dal capogruppo 5S Francesco Silvestri, dovrebbe essere depositato mercoledì, quindi votato in Aula, anche se sul Dl dovesse essere posta la fiducia. E lì, nolente o volente, il Pd sarebbe costretto a schierarsi.
ROBERTO GUALTIERI GIOCA A SCOPA MEME
Un passaggio complicato per Schlein. Che ha appena nominato in segreteria, responsabile Ambiente, l’ingegnera Annalisa Corrado, fervida antagonista dell’inceneritore. Nell’arco di 72 ore obbligata a decidere se confermare la linea fin qui espressa dai Dem oppure invertirla, spiegandone le ragioni. Pena, una frattura nei gruppi parlamentari. Specie se il pressing sui Cinquestelle per farli desistere non dovesse andare in porto.
Non solo il primo cittadino di Roma ha detto in tutte le salse di voler andare avanti, intravedendo nel progetto una soluzione strutturale all’emergenza rifiuti, ma pure Stefano Bonaccini (d’accordo con l’intera ala riformista) ha avvertito che «il termovalorizzatore si deve fare». Mentre l’anima ecologista […] è da tempo sul piede di guerra contro un’opera giudicata obsoleta, oltre che dannosa per l’ambiente. Bastava ascoltare l’altro giorno Sandro Ruotolo, altra new entry nella squadra di vertice, secondo cui insistere significherebbe «abbandonare la raccolta differenziata », dunque meglio indire un referendum perché «col dialogo si superano sempre i problemi».
ELLY SCHLEIN E ALESSANDRO ZANROBERTO GUALTIERI GIOCA A SCOPA IN CONSIGLIO COMUNALE
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