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Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
«Sono solo sciocchezze elettorali, fango. Se io non mi fossi candidato, avrebbero lasciato in pace Expo. Tanto la gente non li ascolta, i milanesi sono molto più saggi di questi». «Questi» sono i radicali e il Movimento 5 stelle.
Chi parla è Giuseppe Sala, che torna sulla sua presunta ineleggibilità a sindaco di Milano dopo che i radicali hanno annunciato un esposto in Procura, all'Anac e all' Autorità garante della concorrenza. Secondo Marco Cappato, non soltanto la nota di Palazzo Chigi «non precisa nulla».
michelle obama con agnese renzi maurizio martina emma bonino giuseppe sala a milano
Il candidato sindaco del centrosinistra avrebbe firmato atti Expo il 3 febbraio. Ben oltre, dunque, il 18 gennaio, data in cui la presidenza del Consiglio ha protocollato le sue dimissioni.
Dallo staff di Giuseppe Sala arriva la risposta. È vero che il candidato il 3 febbraio ha firmato un rendiconto della contabilità. Ma è altrettanto vero che il documento è firmato da Sala in qualità di «titolare della contabilità speciale», e non dunque da commissario Expo.
Aggiunge Sala: «C' è stato un atto dopo il 18 gennaio, ma ci sono degli atti che anche se fatti successivamente, sono a formalizzazione del lavoro fatto prima». Di più: «Se vogliamo essere precisi ho firmato anche il bilancio di Expo pochi giorni fa. E nessuno ha avuto nulla da dire, sono atti formali che si fanno».
E poi, c' è il Movimento 5 stelle. Che entro oggi depositerà «un ricorso urgente al Tar sulle questioni relative alla carica di Sala come commissario Expo ma anche a quella della sua posizione di consigliere all' interno della Cassa depositi e prestiti».
ignazio la russa mentre si difendono diritti gay
Secondo gli stellati, «il Tar si dovrà pronunciare entro tre giorni lavorativi, quindi entro il 18 maggio». Insomma, mercoledì. Sull' argomento, Sala ha osservato che «mancano venti giorni alle elezioni. Ed è chiaro che se avrò il bene di diventare sindaco, mi dimetterò il giorno stesso».
CORRADO PASSERA E STEFANO PARISI
Chi non ha invece intenzione di fare passi concreti sull' argomento è il centrodestra. Spiega l' antagonista di Sala, Stefano Parisi: «Per me, Sala è super candidabile. Io do fiducia a Sala, penso che quel che lui ha detto sia vero». Soprattutto, aggiunge l' uomo del centrodestra, «io penso che i milanesi debbano decidere tra due alternative di governo e tra due sindaci. Spero che diano la fiducia a me».
Nella vicenda entra anche Ignazio La Russa. La lista dei Fratelli d' Italia a Milano è stata infatti respinta per questioni formali: «Non si usino due pesi e due misure. Se verrà sanata l' irregolarità di Sala, anche noi dobbiamo avere la possibilità di sanare la nostra».
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