VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Massimo Gramellini per il Corriere della Sera
Quando GiusHappy Conte, in versione intellettuale della Magna Grecia, si è inerpicato sulle pareti della speculazione filosofica per illustrare la superiorità dell' Episteme rispetto alla Doxa, nell' aula di Montecitorio c' è stato un momento di comprensibile panico.
A Salvini, per la tensione, si è addirittura oscurata la mascherina. Qualcuno tra i più colti avrà pensato che Doxa fosse il cognome di una cantante, ma nel dubbio tutti hanno applaudito. Tale doveva essere la sorpresa che non ci si è fermati troppo a riflettere sul contesto.
E cioè che a criticare la Doxa, la volatile opinione comune, era un politico indicato dal movimento che sull' esaltazione della Doxa ha costruito le sue fortune. E che l' elogio dell' Episteme, la solida conoscenza degli esperti, si riferiva a una vicenda, quella del virus, in cui gli esperti non hanno fatto una grande figura, mostrandosi in disaccordo su tutto e con tutti, a volte persino con sé stessi.
GIUSEPPE CONTE FIRMA UN DECRETO
Nessuno intende farne loro una colpa, forse le nostre aspettative erano troppo alte. Ma c' è un limite anche all' incoerenza e a superarlo è stato uno dei capi dell' Organizzazione Mondiale della Sanità, quando ieri ha elogiato pubblicamente gli svedesi per avere affrontato la pandemia senza mai chiudersi in casa, dopo che a noi per due mesi era stato intimato di tenere il comportamento esattamente contrario. Cornuti e mazziati, per dirla con Aristotele. E questa non è Doxa, ma Episteme di quelle furenti.
conteGIUSEPPE CONTE FIRMA UN DECRETO
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