1. DAGOSPIA INTERVISTA GIAN CARLO CASELLI: “IL GARANTISMO DI RENZI SU DESCALZI INDAGATO È SEMPLICE PRAGMATISMO POLITICO. MA IN EUROPA CI SONO SENSIBILITÀ DIVERSE. IN GERMANIA IL MINISTRO DELLA DIFESA SI DIMISE PER AVER COPIATO LA TESI DEL DOTTORATO” 2. “LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA È IN GRAN PARTE FATTA DI IPOTESI. SULLE INTERCETTAZIONI IL CONFRONTO CON I DIRETTORI DI GIORNALE RISCHIA DI ESSERE UNA CHIACCHIERATA NEL BUIO” 3. LA STORIA DEI MAGISTRATI CHE LAVORANO POCO È UNA BUFALA: “LE FERIE RIGUARDANO UNA SERIE DI ATTI CHE NON POSSONO ESSER FATTI PERCHÉ GLI AVVOCATI SONO IN VACANZA” 4. “L’ARRETRATO È SPAVENTOSO: 9 MILIONI DI CAUSE, DELLE QUALI 5,2 SONO CIVILI. SERVONO SOLUZIONI RADICALI. LA MIA SOLUZIONE È ABOLIRE IL SECONDO GRADO DI GIUDIZIO, OVVERO L’APPELLO, ALLINEANDO IL NOSTRO SISTEMA ACCUSATORIO A QUELLO DI MOLTE DEMOCRAZIE OCCIDENTALI. SO CHE È RADICALE E FORSE IMPOPOLARE, MA È NECESSARIA”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Colloquio con Gian Carlo Caselli di Francesco Bonazzi per Dagospia

 

renzi porta a porta tortellinirenzi porta a porta tortellini

Dottor Caselli, partiamo dal fatto del giorno. Dopo aver fatto sfoggio di grande garantismo sui consiglieri regionali emiliani indagati, oggi Renzi dice che rinominerebbe Descalzi all’Eni domani mattina e che rispetta le indagini, ma aspetta le sentenze.

“Mi sembra una scelta di grande pragmatismo politico. Non tocca a me dire se sia giusta o sbagliata. Posso solo rilevare che in Europa di solito c’è un atteggiamento diverso, una diversa sensibilità. L’esempio è quello del ministro della Difesa tedesca Karl Guttenberg che tre anni fa si è dimesso per aver copiato parte della tesi di dottorato di ricerca”.

 

Nichi Vendola e Giancarlo Caselli Nichi Vendola e Giancarlo Caselli

Lei è stato anche membro del Csm. In questi giorni fa molto discutere anche il passaggio di Giovanni Legnini da sottosegretario del governo Renzi a membro del Csm, in pole position per essere votato come vicepresidente. Che ne pensa?

“Anche Michele Vietti veniva da esperienze di sottosegretario, ma qui non c’è soluzione di continuità. Direi che questo passaggio diretto dal governo al Csm imporrà speciale cautela nella valutazione del suo operato. I consiglieri dovranno tenerne conto e, se lo ritengono giusto, possono sempre non votarlo come vicepresidente”.

 

Veniamo alla riforma della giustizia del ministro Orlando. Che idea si è fatto? Lei da pochi mesi è in pensione, ma è stato 46 anni in magistratura…

“Innanzitutto vorrei dire che negli ultimi tempi non si era stati con le mani in mano. Per esempio si era varato il deposito telematico degli atti, la riforma della geografia giudiziaria, l’istituzione dei tribunali delle imprese, alcuni filtri per l’appello e i ricorsi in Cassazione”.

GIANCARLO CASELLI E PIERO GRASSOGIANCARLO CASELLI E PIERO GRASSO

 

Però l’arretrato è sempre immenso

“L’arretrato è spaventoso. Ci sono 9 milioni di cause, delle quali 5,2 sono civili, e quindi servono soluzioni radicali. La mia soluzione è abolire il secondo grado di giudizio, ovvero l’appello. So che è radicale e forse impopolare, ma è necessaria. Tutte le risorse dell’appello, magistrati e cancellieri, potrebbero essere riservate per due-tre anni all’eliminazione dell’arretrato. Dopo, smaltito il pregresso, verrebbero applicate al primo grado e ai ricorsi per Cassazione”

 

Ma non sarebbe, specie per il penale, un pesante arretramento delle garanzie a tutela dell’imputato?

“No, abolire l’appello significherebbe allineare il nostro sistema accusatorio a quello di molte democrazie occidentali”.

CLAUDIO DESCALZICLAUDIO DESCALZI

 

I giudici fanno troppe ferie?

“Questo mi sembra davvero un falso problema, perché la legge non disciplina le ferie dei magistrati, ma il periodo feriale in cui i magistrati non possono fare nulla perché gli studi legali sono chiusi. E’ un problema di avvocati. Vogliamo ridurre il periodo feriale? Va bene, ma non diciamo che il problema sono i magistrati scansafatiche. E’ la distorsione di un problema che riguarda altri”.

 

Come giudica la riforma del processo civile voluta da Orlando?

“E’ l’unica riforma un po’ strutturata tra quelle annunciate finora. E’ una scommessa e se la si vince va bene. La si vince con una brutta parola: degiurisdizionalizzazione, che significa non più giustizia dallo Stato perché ci si rivolge a un privato. Se funziona, ok, ma il prezzo è alto dal punto di vista dei principi”.

 

 Sulla nuova prescrizione che idea si è fatto?

renzi tweet su DeScalzirenzi tweet su DeScalzi

“Ma abbiamo solo delle bozze, delle ipotesi. Non sappiamo nulla di veramente preciso. Tutto dovrebbe confluire in un disegno di legge con tempi lunghi e possibilità di variazioni profonde. Vorrei dei testi definitivi. Comunque si prescrivono 150mila processi all’anno e quel che si legge della riforma, anche se non è il massimo, avrebbe bisogno di una corsia preferenziale”.

 

GIOVANNI LEGNINI 
GIOVANNI LEGNINI

Non c’è nulla di buono nel pacchetto di riforma?

“Di buono secondo me c’è il pacchetto di 34 articoli elaborato sul contrasto alla criminalità. Ci sono buoni interventi sui beni sequestrati alle mafie e c’è l’autoriciclaggio che è urgente, visto che Strasburgo ce lo chiede dal 1999. E andrebbe fatto per decreto, e non con un disegno di legge da approvare chissà quando”

 

Dovrebbe tornare il reato di falso in bilancio…

“Anche qui siamo alle mere ipotesi di intervento”.

 

toghe large ro medium toghe large ro medium

E si parla di un qualche intervento sulle intercettazioni…

“E qui non siamo neppure alle ipotesi. C’è stato un rinvio. C’è questo interpello dei direttori di giornale prima del quale non si fa nulla. Sentire gli interessati è utile, ma sulla base di una riflessione concreta e con un testo-base, altrimenti rischia di essere una chiacchierata nel buio che non so a cosa possa servire”

 

Lei che cosa farebbe sulle intercettazioni?

Toghe RosseToghe Rosse

“Secondo me sulle intercettazioni le cose vanno sostanzialmente bene, fermo restando che lo strumento investigativo non va toccato. Sotto il profilo della tutela della privacy c’è l’autodisciplina dei giornalisti e forse serve un maggior scrupolo della magistratura. Trovare una norma che non sia lesiva dei diritti non è facile, ma la politica deve farlo avanzando una proposta concreta sulla quale poi si potrà discutere”