DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Giancarlo Tommasone per www.stylo24.it
E poi uno si lamenta se siamo considerati la barzelletta d’Europa. Capita anche questo in Rai e in Parlamento: capita che un deputato della Repubblica italiana venga ingaggiato nel cast di una produzione della Televisione di Stato. È il caso dell’attore Nicola Acunzo, padre napoletano e madre cosentina.
All’età di sei anni la famiglia Acunzo si trasferisce dalla Lombardia a Battipaglia, ed è in provincia di Salerno che il nostro comincia ad avvicinarsi all’arte, mentre si diploma in un istituto per geometri. Prima attore di teatro, poi di cinema, si distingue come caratterista, e nel 2019 viene «scelto» per interpretare il ruolo di Ponte, servile usciere di Angelo Garzo, superiore del commissario Ricciardi (nella serie di sei puntate che narra le vicende del personaggio partorito dalla penna di Maurizio De Giovanni).
Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, del resto Acunzo fa l’attore e viene pagato per recitare. Ma c’è un però, e non è piccola cosa. Perché Nicola Acunzo, nato a Varese il 28 luglio del 1976, il 23 marzo del 2018 inizia il mandato di deputato (Governo Conte I) nelle file del Movimento 5 Stelle, partito in cui è stato eletto.
Nell’aprile del 2020 viene espulso dai grillini, per non aver versato i rimborsi, approdando prima al gruppo misto e poi in Centro democratico. Quando si gira la fiction Il commissario Ricciardi - le riprese della serie prodotta dalla Rai partono il 23 maggio del 2019 e si concludono il 30 novembre dello stesso anno - Acunzo è in tutto e per tutto un parlamentare del Movimento 5 Stelle.
Già così la vicenda meriterebbe un approfondimento da parte della Commissione Vigilanza Rai, perché è quanto mai singolare la circostanza che un deputato venga assunto dall’azienda controllata dal Parlamento, in barba a ogni basilare norma in materia di trasparenza, concorrenza leale, e opportunità.
nicola acunzo con massimo ceccherini
Ma la cosa veramente assurda è che l’attore-geometra-deputato Nicola Acunzo, di quell’organismo che ha il compito di vegliare affinché non si registrino anomalie di sorta, è addirittura componente. Dal 17 luglio del 2018, infatti, Acunzo è membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, che poi sarebbe la Vigilanza Rai.
E ciò dà luogo a un conflitto di interessi, nel senso più pieno e compiuto del termine. Perché la suddetta commissione, ha la funzione di nominare «componenti del Cda della Rai, definisce l'indirizzo da seguire nella programmazione, nella pubblicità e nell'economia societaria, definendo i piani di spesa pluriennali».
nicola acunzo leonardo pieraccioni massimo ceccherini il professor cenerentolo
È come se chi nomina i componenti del Consiglio di amministrazione di un’azienda, venga poi assunto da chi ha nominato. Roba che non si vede nemmeno nell’universo delle attività private. Una posizione dominante, pura espressione di quarto potere, dunque, quella di Acunzo, rispetto alla posizione, di fatto subalterna, dei membri del Cda Rai; Televisione di Stato che con soldi pubblici produce la fiction Il commissario Ricciardi in cui recita il deputato ex M5S. Applausi. Vai coi titoli di coda.
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