di maio giorgetti

GLI SGAMBETTI DI GIORGETTI - DI MAIO: ''IL REDDITO DI CITTADINANZA È NEL CONTRATTO E VA RISPETTATO DA ENTRAMBI''. DOPO CHE SONO USCITE LE ANTICIPAZIONI DEL LIBRO DI VESPA IN CUI IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA METTEVA IN DISCUSSIONE IL PROGRAMMA CARDINE DEL M5S. E ALLA COMMISSIONE EUROPEA: ''NON ARRETRIAMO DI UN MILLIMETRO SULLA MANOVRA''

 (ANSA) - "Abbiamo firmato un contratto di governo che va rispettato da entrambi i contraenti". Non arretra il vicepremier Luigi Di Maio, intervistato in apertura dal Corriere della Sera. Il riferimento è "alle posizioni della Lega sulla prescrizione o alle norme sulla trasparenza delle fondazioni legate ai partiti", ma si rivolge anche a chi esprime malessere nel Movimento sul decreto sicurezza confidando nel "buon senso dei parlamentari di entrambe le parti".

DI MAIO CONTE GIORGETTI

 

Al sottosegretario leghista Giorgetti, che ha parlato di complicazioni da risolvere sul reddito di cittadinanza, replica: "Siamo stati sempre chiari. Il reddito sarà operativo nei primi tre mesi del 2019. Se vedo un problema non è nelle risorse o nelle norme ma quando qualcuno non crede in quello che stiamo facendo. Se qualche membro del governo non crede in quello che stiamo facendo allora è un rischio per i cittadini prima di tutto".

 

Quanto al monito europeo sulla manovra, Di Maio torna a dire: "È chiaro che con la Commissione Ue è importante avere un dialogo, ma non arretriamo di un millimetro sia per quello che c'è nel testo, sia per quello che ancora non c'è ma verrà aggiunto in Aula e - aggiunge - mi riferisco a più soldi per la scuola, alla misura sulle pensioni d'oro e sui tagli all'editoria".

 

salvini di maio

Infine, sulla riduzione dello stipendio dei parlamentari: "Credo che tredicimila euro di stipendio sommando le varie voci siano troppi. Credo sia necessario agire eliminando le indennità di carica e parte della diaria, come noi abbiamo già fatto senza aspettare una legge". M5S organizzerà questo mese "un Restitution day. Rispetto al passato i soldi non vanno più sul fondo per il microcredito, che ormai finanziamo come governo, ma sono destinati a finanziare progetti scelti dagli iscritti per fare interventi ancor più diretti per le persone in difficoltà".