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UN GOLPE BELLO MA…DURO - MA ‘STO SOLDATO-ATTORE FIGONE CHE HA LANCIATO GRANATE DALL'ELICOTTERO, È UN VERO GOLPISTA O UN VERO BALLISTA? - UN AUTO-GOLPE DISPERATO PER RIPRENDERE IL CONTROLLO DEL PAESE? CITOFONARE ERDOGAN...
1. BLITZ IN ELICOTTERO SUI PALAZZI DEL POTERE SCATTA LA CACCIA ALL' UOMO IN VENEZUELA
Rocco Cotroneo per il Corriere della Sera
Il Rambo dagli occhi verdi e la pelle olivastra lo cercano per terra e per mare, mentre è stato ritrovato vicino a Osma, sulla costa caraibica, il suo elicottero MBB-105, che era sparito nel nulla dopo aver sorvolato il centro di Caracas, i palazzi del potere chavista; decollato da un aeroporto militare, non nel mezzo della selva amazzonica ma da La Carlota, la base nel cuore della capitale che metà dei suoi abitanti vede semplicemente affacciandosi alla finestra.
La strana insurrezione personale di Oscar Pérez, 36 anni, 007 antisequestri e attore, aggiunge benzina - come se servisse - alla infinita crisi venezuelana. Per il governo di Nicolás Maduro, il pilota è un terrorista e avrebbe potuto compiere una strage, lanciando granate che per fortuna non sono esplose. Invece tutti zitti, dentro e fuori il Venezuela.
oscar perez chiama al golpe in venezuela
«Dov' è il ministero degli Esteri italiano, non vi funzionano più i telefoni, è caduto Twitter?
- ha tuonato il cancelliere Samuel Moncada in una conferenza stampa -. E la Francia, la Spagna? Il Parlamento europeo che tanto si occupa di Venezuela? Tutti in silenzio, adesso!».
Il regime chavista - stretto tra l' isolamento internazionale e tre mesi consecutivi di manifestazioni con decine di morti - tuona al complotto, come sempre: dietro al pilota ci sarebbero la destra reazionaria e la Cia. Il gesto di Pérez è tutto da capire, e le ipotesi sono molte. Nell' opposizione c' è chi sospetta una messinscena del governo, «è una barzelletta», sostengono in molti a Caracas.
oscar perez butta bombe sulla corte suprema del venezuela
Nessuno del presunto «gruppo di militari e civili» guidato dal pilota si è fatto vivo o è stato identificato. Ma che l' episodio possa essere usato da Maduro per stringere ulteriormente il cappio alla democrazia in Venezuela è già un fatto.
Le Forze armate in stato di allerta (il governo ha rinnovato tutti i vertici la settimana scorsa), la Guardia nazionale libera di manganellare a morte i manifestanti (l' ultima vittima martedì sera, un video ha ri-preso tutto) e l' opposizione schiacciata nel Parlamento, il cui ruolo è sempre più marginale, sono segnali che ogni speranza di mediazione e dialogo in Venezuela è andata perduta. Con buona pace di tutti quelli che ci hanno provato negli ultimi mesi, Vaticano in testa.
autobus in fiamme davanti alla corte suprema venezuelana
Durante le ore del «personal golpe», il regime ha approfittato per mandare i militari in Parlamento, a strattonare e minacciare deputati dell' opposizione, tra cui il presidente dell' assemblea Julio Borges; e ha tolto alcuni poteri alla Procuratrice generale Luisa Ortega Diaz, una chavista da tempo in polemica con il governo, passandoli ad altro organo. Ieri la Ortega ha parlato ancora di «terrorismo di Stato» a proposito della repressione contro i manifestanti e mostrando di credere poco alla vicenda del Rambo in elicottero.
Maduro, per essere esplicito, ha fatto capire che il rispetto di quel che resta della democrazia in Venezuela è appeso ad un filo: «Quello che non riusciremo ad ottenere con il voto, lo otterremo con le armi».
2. ATTORE E SUPERPOLIZIOTTO
Sara Gandolfi per il Corriere della Sera
«Il governo cercherà di uccidermi. Hanno già dato l' ordine di sterminio contro di me.
Non sono solo, li aspetto qui».
Diverse ore dopo il blitz sul Tribunale supremo, il Rambo venezuelano Oscar Pérez, 36 anni, ufficialmente l' uomo più ricercato del Paese, continuava tranquillo a scrivere i suoi proclami: dodici tweet in meno di un' ora (e appena 14 mila follower). «I militari seri che amano la loro patria sanno dove trovarmi... Lottiamo».
Per il regime è un traditore al soldo della Cia, degli Stati Uniti e di imprecisati «poteri stranieri». Per gli oppositori più duri è un agente dei servizi segreti cubani, protagonista di una messinscena che darebbe a Nicolás Maduro, o al numero due del regime Diosdado Cabello, la giustificazione per una svolta autoritaria. La vera missione di Oscar Pérez, il pilota dei «Cuerpos de Investigacion Científica, Penales y Criminalísticas» (Cicpc) - ossia l' Fbi venezuelana - ieri sera era ancora un fitto mistero.
Il curriculum pubblicato dai media racconta che da quindici anni è membro del corpo di polizia Cicpc e capitano aereo della Brigata per le Operazioni speciali (Bae), quella che lotta contro narcos e sequestratori.
Il suo nome, però, sembra più famoso per la comparsata in un film d' azione, da lui stesso prodotto, Muerte suspendida . L' unica cosa certa è l' attivismo online dell' agente-attore dagli occhi di ghiaccio. Sul suo profilo Instagram, decine di video e foto: sguardo penetrante, iride verde acqua, mascella volitiva, il sorriso malandrino di un modello «vecchia scuola».
Verità e finzione si mescolano anche sul suo account. Pilota elicotteri come fosse su un motorino, si lancia in paracadute con un cane di grossa taglia agganciato in vita, spara sott' acqua, tira al bersaglio all' indietro mirando da uno specchietto per signora...
Sempre con la pistola o un fucile in mano, come un James Bond in salsa latina. Peccato che alcune immagini siano rubate dal suo film del 2015, storia vera del salvataggio di un portoghese sequestrato.
Pérez si auto-definisce «pilota di aerei, operatore tattico, istruttore cinofilo» e anche «sommozzatore da combattimento, paracadutista, padre, compagno e attore: un uomo che esce in strada senza sapere se tornerà a casa perché la morte è parte di me».
Ma perché una figura di seconda fila, tra gli ufficiali in divisa, si sarebbe messa alla guida di una rivolta? È davvero un «nazionalista, patriota e costituzionalista», come dice corrugando le sopracciglia nei cinque videoclip coi quattro gorilla armati e incappucciati sullo sfondo, incrocio fra un filmato da guerriglieri anni '70 e il trailer di un B-movie? È un lupo solitario malato di megalomania o l' ingranaggio di un gioco molto più grande delle quattro granate lanciate in solitaria dal cielo? Oppure è davvero un attore, o peggio una spia cubana, al servizio di un regime che non vuole arrendersi?
I suoi 15 minuti di gloria li ha comunque ottenuti. Ieri il «tipo del helicóptero» era il più cliccato fra internauti venezuelani. E il video in cui fa un videogioco (sparando, ovviamente) con la musica di Rocky di sottofondo ha fatto il pieno di «like». Se poi davvero dietro di lui c' è la «coalizione di soldati, poliziotti e civili» o è solo l' ennesima farsa in un Paese in agonia si vedrà. L' opposizione è cauta: «Non ci sono informazioni sufficienti. L' unica cosa certa è che la protesta continua», dice Freddy Guevara, di Voluntad Popular.
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