IL GOVERNO PER ORA NON CADE, MA SENZA UN “GESTO” PRO-SILVIO, SI VOTA NEL 2014 (CON MARINA B.)

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Amedeo La Mattina per "la Stampa"

Volete una sintesi di quello che è successo a via del Plebiscito? Mobilitazione e non rottura. Ora la palla passa agli altri, al sistema politico e istituzionale, al Pd, al Quirinale. Come si garantisce agibilità politica al leader di uno dei due principali partiti italiani, forse il primo stando ai sondaggi? Questo è il punto. Tutto il resto sono chiacchiere». Maurizio Gasparri è rimasto a Palazzo Grazioli prima e dopo il comizio di Berlusconi a via del Plebiscito. In serata ci è tornato per una cena con il Cavaliere, i ministri, capigruppo e dirigenti del Pdl.

Il vicepresidente del Senato spiega che adesso parte la trattativa sulla base di un atteggiamento di tregua e responsabilità. Il governo va avanti, nessun aut aut al capo dello Stato, ma Berlusconi non intende ritirarsi a vita privata e rimanere buono come un cagnolino agli arresti domiciliari. Una soluzione va trovata e i Democratici non possono illudersi che la sentenza di condanna confermata dalla Cassazione abbia tolto di mezzo il loro principale avversario.

Tatticamente ieri hanno vinto le colombe. Ma le parole di Berlusconi hanno un doppio taglio. A tratti è sembrato quasi un discorso di congedo quando ha detto che, dopo vent'anni di tentativi di buttarlo fuori dalla politica, i magistrati hanno raggiunto «il loro traguardo».

Poi ha aggiunto «io sono qui, resto qui, io non mollo»: le note e le bandiere riesumate di Forza Italia lasciano intendere che la macchina elettorale scalda i motori pronta a una futura prova delle urne. Nei conciliaboli di Palazzo Grazioli hanno sentito Berlusconi ribadire che sarà la mano del Pd a portarci al voto, ipotizzando la primavera del prossimo anno.

Il centrodestra o quello che sarà questa parte politica con quale leader e candidato ci arriverà? Ecco il problema di trovare una soluzione all'incandidabilità di Silvio Berlusconi che pensa anche a sua figlia Marina in campo al suo posto se una soluzione non si troverà, se la trattativa fallirà.

«Ora la sinistra, rimasta delusa, dimostri la stessa responsabilità dimostrata da Berlusconi», dice il capogruppo Renato Schifani. Sarebbe rimasta delusa, a suo parere, perché ieri si aspettavano un Cavaliere superfalco. E invece ha spiazzato tutti predisponendo il terreno per la trattativa. È questo il mantra che gira a Palazzo Grazioli. In cosa consista la trattativa sarà tutto da verificare nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.

Nel frullatore Berlusconi ha fatto entrare di tutto: la grazia, la commutazione della pena detentiva in pecuniaria, la riforma della giustizia, un trattamento favorevole degli arresti domiciliari con ampie possibilità di muoversi. Insomma, salvate il soldato Silvio. Napolitano si inventi qualcosa oppure i falchi torneranno a volare.

Il Cavaliere ci ha abituato ai suoi stop and go, al quella «doppiezza» di cui ieri parlano in casa Pd. «Se fossi in Letta sarei più cauta a tirare un sospiro di sollievo», avverte infatti Daniela Santanché, soddisfatta per la riuscita della manifestazione che lei ha voluto fortissimamente. Berlusconi sembra un leone gravemente ferito in gabbia. E quando è così dà il meglio o il peggio di sé, dipende dai punti di vista.

 

SILVIO BERLUSCONI CON LA FIGLIA MARINA SILVIO E MARINA BERLUSCONImarina e silvio berlusconiVIA DEL PLEBISCITO MANIFESTAZIONE PER BERLUSCONI Marina B LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI CICCHITTO SANTANCHE