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Da "corriere.it"
«Porgo le mie scuse al ministro Kyenge, se qualcuno della mia parte politica l'ha offesa e se qualcuno non le ha fatte»: il sindaco (leghista) di Verona, Flavio Tosi, si rivolge direttamente al ministro per l'integrazione Cecile Kyenge durante il suo intervento, domenica, all'Africa Summer School di Verona. Dopo settimane di insulti e provocazioni da esponenti, più o meno noti, della Lega Nord, arrivano le prime scuse: «Fermo restando - continua il sindaco Tosi - che in democrazia si possono avere idee diverse, ma il rispetto come ministro e soprattutto come persona e come donna è una cosa dovuta».
TOSI: «PRESI PROVVEDIMENTI» - Tosi, che è anche vice segretario federale della Lega Nord, sottolinea inoltre - nel suo intervento - che «tra il segretario Roberto Maroni e il ministro Cecile Kyenge non c'è stata una polemica aspra. C'è stato qualcuno che nella Lega Nord, in maniera stupida, ha sbagliato insultando il ministro. E la Lega ha preso provvedimenti». Il sindaco di Verona aggiunge inoltre che «qualcuno si è anche scusato in maniera corretta e vera. Però Maroni, come il sottoscritto e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, un approccio molto concreto e pragmatico» lo hanno avuto con il ministro. Tosi evidenzia infine che il confronto «vada fatto sui contenuti», solo così, «si evitano polemiche inutili che tanto non servono a nulla né agli italiani, né agli stranieri, né al Paese».
BOTTA E RISPOSTA - Il primo cittadino di Verona chiude il suo intervento esprimendo «la solidarietà della città e la mia personale per gli insulti» rivolti al ministro per l'integrazione. E proprio il ministro Kyenge, in un secondo momento, rivolta a Tosi seduto in platea con le massime autorità cittadine, ha «ringraziato il sindaco per le sue parole».
Giovedì scorso il ministro Kyenge aveva declinato l'invito a partecipare alla Festa della Lega Nord a Milano Marittima. La Kyenge aveva chiesto, come condizione alla partecipazione alla manifestazione leghista, un deciso intervento del segretario della Lega Roberto Maroni in sua tutela: intervento che non c'è stato.
Prima delle dichiarazioni di Tosi, qualcuno dalle parti del Carroccio, aveva già provato a smorzare i toni, leggasi il governatore del Veneto Luca Zaia. Altri invece avevano rincarato la dose come Gianluca Pini, vice capogruppo alla Camera del Carroccio che rivolgendosi al ministro aveva detto: «Peggio per lei se non è qui».
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