DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Isabella Bufacchi per "il Sole 24 Ore”
Il colosso cinese Cosco Shipping Ports, posseduto dal conglomerato pubblico SASAC che gestisce 97 imprese statali in Cina, ha ottenuto il disco verde di Berlino per acquisire una quota massima del 24,9%, e non più del 35%, nel terminal di container Tollerort della compagnia di logistica Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA) del porto di Amburgo.
La partecipazione di Cosco così ridimensionata è stata decisa ieri dal governo federale, a pochi giorni dalla scadenza del 31 ottobre oltre la quale, in mancanza di uno stop governativo all'unanimità di tutti i ministri nel gabinetto compresa la cancelleria, Amburgo avrebbe potuto chiudere l'affare concedendo una partecipazione del 35% come pattuito con i cinesi in un accordo preliminare un anno fa.
Lo stop di Berlino all'ingresso di Cosco, auspicato dai Verdi e dai liberali dell'Fdp partner della Spd nella coalizione "semaforo" di governo, non si è concretizzato perché il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, ex sindaco di Amburgo, non si è voluto opporre all'operazione.
Il cancelliere è stato fin da subito a favore dell'ingresso di Cosco in uno dei tre terminal di HHLA. Ed è stato irremovibile, sostenendo che Amburgo ha un porto immenso e questa operazione a confronto è piccola, che Tollerort è uno di tanti terminal, e che Cosco non entra comunque in possesso di una quota direttamente nel porto. In contropartita, Container Terminal Tollerort GmbH (CTT) dovrebbe diventare l'hub privilegiato in Europa per il traffico marittimo dei cinesi, ed è soprattutto a questo che punta la città di Amburgo, per contrastare la concorrenza di Rotterdam e Anversa sul Mare del Nord, ed è stato questo anche l'obiettivo di Scholz, in partenza per il suo primo viaggio in Cina che si terrà la prossima settimana.
Un portavoce del governo ieri ha detto che il via libera a Cosco, con questa quota ridimensionata, «non è in alcun modo collegato» al viaggio in Cina del cancelliere: resta il fatto che la Cina negli ultimi anni è divenuto il principale partner commerciale della Germania, una posizione di primo piano raggiunta durante l'era Merkel, e che questa eredità merkeliana deve ora essere gestita da Scholz, all'ombra di Nord Stream2 e della dipendenza della Germania dal gas russo, nel nuovo contesto della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione ingiustificata della Russia e la conseguente crisi energetica.
La Germania rischia in prospettiva di essere dipendente dalla Cina nelle rinnovabili, energia solare ed eolica, e anche questo sarà un nodo da sciogliere per la coalizione semaforo.
Il ministero degli Interni, guidato dalla socialdemocratica Nancy Faeser, ha sottolineato ieri che la riduzione della quota dal 35% al 24,9% «ha fugato» i timori sul peso che Cosco potrà avere sulle scelte strategiche del terminal e del porto. Scendere sotto il 25% significa che Amburgo, e con esso l'Europa, non dovranno temere alcuna «dipendenza strategica» dal colosso cinese: Cosco non potrà ricoprire la carica di amministratore delegato, non avrà diritti di veto su decisioni strategiche o sul personale.
Un portavoce del ministero degli Esteri ha tuttavia affermato ieri che il dicastero, come altri, ha espresso chiaramente preoccupazioni nelle discussioni in gabinetto. Stando alla stampa tedesca, fino a sei ministri si sono opposti all'operazione, verdi, liberali e due ministri junior socialdemocratici.
L'operazione Cosco-Amburgo sarebbe finita anche nel cahiers de doléances del presidente francese Emmanuel Macron nei confronti di Scholz (si veda articolo a pag.8), in quanto la Francia non sarebbe stata avvertita per tempo e consultata in merito all'ok tedesco all'ingresso di Cosco in un terminal del porto tedesco che è anche uno dei principali porti europei. La posizione di Cosco diventerà inevitabilmente più forte sul mercato europeo dei trasporti marittimi.
PORTO AMBURGO 2vladiimir putin dona un mazzo di fiori ad angela merkelcosco shipping 2xi jinping video call con macron e scholzangela merkel vladimir putinPORTO AMBURGO
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