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“MI SCUSO PER I DISAGI FERROVIARI PER LA NEVE” - GRAZIANO DELRIO FA MEA CULPA: “LE FERROVIE DELLO STATO HANNO SOPRAVVALUTATO LE PROPRIE CAPACITÀ ANCHE SE SONO EFFICIENTI. SE SI FOSSE APPLICATO IL PROTOCOLLO, CI SAREBBERO STATI MENO PROBLEMI - MAZZONCINI? PUO' RESTARE. LE ELEZIONI? GLI ITALIANI NON SONO RINCOGLIONITI…”
Da “Circo Massimo - Radio Capital”
Delrio fa mea culpa. Dopo i disagi sulla rete ferroviaria dei giorni scorsi, con ritardi e cancellazioni di treni per il gelo, il ministro dei trasporti si prende parte delle responsabilità: "Mi scuso anch'io", ha detto a Circo Massimo, su Radio Capital, "poteva non accadere in questa maniera. Il gelo di questi giorni è inaspettato, non si è sempre pronti a tutto ma bisogna avvertire i viaggiatori e prepararsi. C'è stato qualche errore di cui le Ferrovie si sono scusate", ammette, "hanno voluto far partire tutti i treni sopravvalutando le loro capacità. Se si fosse applicato il protocollo, i disagi sarebbero stati minori".
Delrio promette comunque i rimborsi "al 100%" e nega che ci siano problemi strutturali alla rete: "Le ferrovie italiani non sono fragili", dice, "sono fra le più efficienti d'Europa", poi ricorda che sono state stanziate risorse ingenti, anche per le scaldiglie della stazione Termini, al centro delle polemiche degli ultimi giorni: "L'investimento sulle scaldiglie è stato fatto in parte e adesso deve essere completato. Siamo in presenza di una programmazione d'investimenti che non valutava fenomeni di questo tipo, che a Roma sono straordinari".
Non manca la critica alla sindaca Virginia Raggi: "Era più semplice fare come il comune e chiudere la città", attacca Delrio. Che, nonostante le criticità, conferma la fiducia all'ad di FS Mazzoncini: "Può restare al suo posto, assolutamente. Non si può buttare tutto quanto fatto negli ultimi anni per una giornata gestita molto male. Ci sarà un'indagine per capire le responsabilità", aggiunge, "ma non per questo ora deve rotolare per forza qualche testa".
Nessuna bocciatura per Mazzoncini, quindi, e neanche per il Partito Democratico che, per il ministro dei trasporti, "può ancora vincere. Penso che gli italiani siano saggi e non rincoglioniti", dice, rispondendo a quanto detto da Alessandro Di Battista qualche giorno fa, "sapranno scegliere chi ha dimostrato competenza e serietà rispetto a chi fa le stesse promesse da vent'anni.
E stanno capendo che tra le prediche e le promesse mirabolanti è meglio scegliere con più ponderazione e dare il voto al governo che in questi anni ha tirato l'Italia fuori dalla crisi". Fra le "promesse mirabolanti", per Delrio, c'è la flat tax proposta del centrodestra: "È semplicemente irrealizzabile", dice, prima di definire "cabaret" la presentazione della lista dei ministri da parte del Movimento 5 Stelle.
Continuano, intanto, ad arrivare endorsement per il presidente Gentiloni, da Prodi a, ultimo, Enrico Letta. Per Delrio, comunque, non c'è competizione fra l'attuale premier e il segretario del PD: "Il primo endorsement a Gentiloni è stato fatto proprio da Renzi", chiarisce. E aggiunge: "Non c'è un candidato premier, si cerca di far vincere il maggior numero di parlamentari e il Capo dello Stato sceglierà chi potrà formare un governo".
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