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Curzio Maltese per Il Venerdì di Repubblica
Il fenomeno Grillo che appassiona i media del mondo non è l'annuncio di chissà quale novità della politica, piuttosto lo sviluppo di un processo in atto da trent'anni. La politica non conta più nulla, il potere è gestito direttamente dalle grandi corporations che cambiano le leggi, orientano l'opinione pubblica e offrono uno spettacolo della democrazia che non ha più nulla da spartire con la democrazia autentica. à dunque il tempo di lasciare la politica agli attori, ai comici, agli intrattenitori.
Tutto è cominciato trent'anni fa con l'avvento di un attore, neppure tanto bravo, alla Casa Bianca. Ronald Reagan è stato il presidente più popolare della storia degli Stati Uniti e anche il più inutile. Non ha deciso mai nulla, si è limitato ad approvare quanto veniva deciso in altri luoghi, soprattutto a Wall Street.
Da Reagan in poi l'elemento fondamentale per diventare l'uomo più potente del mondo, almeno in teoria, è stata la capacità di recitare in campagna elettorale il ruolo di uomo più potente del mondo. Questo hanno fatto i Bush, Clinton e anche se addolora ammetterlo, questo ha fatto finora Barack Obama. Tutti ottimi attori.
Per quanto il miglior attore di tutti sulla scena mondiale non fosse un presidente americano, ma un papa polacco, Karol Wojtyla. Anche lui ha recitato la parte, da ex attore di talento, salvando la pericolante costruzione della chiesa cattolica. Quando il compito è passato a un acutissimo teologo, ma attore mediocre, come Joseph Ratzinger, tutti i problemi e le feroci divisioni all'interno del Vaticano sono tornati al centro dell'attenzione.
L'Italia non è in grado di affrontare produzioni hollywoodiane come la politica statunitense. D'altra parte sarebbero poco adatte al pubblico nazionale. Da noi per trent'anni i record al botteghino l'hanno fatto le vacanze di Natale. Il berlusconismo è stato le vacanze di Natale in politica, la stessa rappresentazione del Paese portata al governo. Ora è passato di moda, il grillismo è la nuova forma d'intrattenimento politico.
Probabilmente i fratelli Vanzina lo stanno studiando e ci faranno altri film. Il leader attore o comico non è credibile, ma i suoi seguaci non pretendono che lo sia. Anzi, la chiave del successo è proprio nel vivere al confine fra politica e show. Se la Merkel o Hollande dicessero che l'Italia può uscire dall'euro, sarebbe una tragedia. Se lo dicono Berlusconi o Grillo si capisce che è una pagliacciata, una boutade. Non prevede alcuna assunzione di responsabilità .
Sono lì per intrattenere gli spettatori, mentre i giochi si fanno altrove. Si campa alla giornata e domani è sempre un altro giorno.
BEPPE GRILLO SUL PALCO CURZIO MALTESE BEPPE GRILLO E PIPPO BAUDO George w BushBILL CLINTON
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