
DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO…
Emanuele Buzzi per âIl Corriere della Sera'
Un nuovo fulmine a ciel sereno. In tarda serata Beppe Grillo «scomunica» via Twitter l'incontro con sindaci e candidati alle amministrative organizzato da Federico Pizzarotti e dai Cinque Stelle di Parma per il prossimo 15 marzo. «Non è stato in alcun modo concordato con lo staff né con me», tuona il leader. Pronta la replica - sempre via social - del primo cittadino: «à stato organizzato come quello dello scorso anno. Se fare rete non va bene, fate voi».
Uno scontro che arriva dopo le critiche di Pizzarotti alle modalità di espulsione dei dissidenti e appare come una prova di forza tra il leader e il primo sindaco a capo di una giunta del Movimento. Uno scontro che apre una nuova faglia e che probabilmente comporterà contatti e chiarimenti nelle prossime ore.
Ma la giornata del leader è stata segnata anche da una sentenza. Il giudice torinese Elena Rocci ieri ha condannato in primo grado Grillo a quattro mesi di reclusione (e cento euro di multa) per la violazione dei sigilli della baita Clarea, durante una delle dimostrazioni No Tav in Val di Susa. I fatti risalgono al dicembre 2010 quando il leader del Movimento si fece accompagnare all'interno del locale.
I pm avevano chiesto per Grillo e per Alberto Perino, storico leader No Tav (che ha ricevuto la stessa condanna del capo politico dei Cinque Stelle), 9 mesi di reclusione. «Aspettiamo le motivazioni della sentenza e valuteremo se fare ricorso», ha commentato il legale (e nipote) del fondatore dei Cinque Stelle Enrico Grillo che, nella requisitoria, aveva parlato per il suo assistito di «adesione a una protesta politica di un movimento con un'indubbia valenza sociale». Dal leader del Movimento, invece, solo un tweet lapidario: «Non mi arrendo. La vostra solidarietà è un grande aiuto».
La condanna potrebbe avere una ricaduta sulle Regionali in Piemonte ormai alle porte. Il voto potrebbe riconfermare le posizioni del Movimento, che in Val di Susa ha sfiorato anche picchi del 53% - a Exilles - alle scorse Politiche. Così vanno interpretati anche i primi commenti alla sentenza. «Quattro mesi a Grillo per essere entrato in un baita. La protesta No Tav-M5S continua, siamo la nuova resistenza», ha twittato il deputato pentastellato Riccardo Fraccaro. «La Valle non si ferma», ha ribadito un'altra fedelissima, Laura Castelli.
In Parlamento, però, le attenzioni sono ancora rivolte ai dissidi interni. Tiene banco l'accusa sulla gestione del fondo per le imprese lanciata da Fabrizio Bocchino e che rischia di avere un epilogo giudiziario con la querela nei confronti dell'ex senatore Cinque Stelle da parte di Gianroberto Casaleggio. Ieri sono stati altri due espulsi ad attaccare sullo stesso tema.
Prima Luis Alberto Orellana, che ad Agorà ha dichiarato: «Il fondo viene gestito dal Mediocredito Centrale, gruppo Poste italiane, e le banche fanno una verifica per capire se la microimpresa ha una situazione finanziariamente positiva. Vuol dire che stiamo aiutando quelli che già stanno bene». E poi ha punzecchiato: «Le banche prendono un interesse tra il 3,5 e il 9 per cento e poi se la microimpresa è in difficoltà intervengono.
Sembra un po' un favore alle banche. à stato fatto secondo me con imprudenza». Ironico anche il senatore Lorenzo Battista, che scrive: «Chissà perché da ieri non funziona più il sito www.fondogaranzia.it . Strane coincidenze». A difendere l'operato dei Cinque Stelle è intervenuto Vito Crimi, che liquida gli affondi come «falsità ». « Il fondo di garanzia - spiega Crimi - è stato scelto dal gruppo parlamentare liberamente e senza alcuna influenza esterna, è gestito dallo stesso ministero con una commissione di cui non facciamo parte».
DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO…
DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN…
CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI…
DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI…
DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL…
DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT…