GRILLO-FAVIA, NON FINISCE QUI - IL GRILLINO ROMPICOJONI RICORDA: “FU BEPPE A MANDARMI IN TELEVISIONE - “QUANDO HO ACCETTATO DELLE PARTECIPAZIONI (IN CONTINUA COMUNICAZIONE CON LUI), L’HO SEMPRE FATTO PREVIA CONSULTAZIONE DIRETTA DEI NOSTRI SIMPATIZZANTI VIA SOCIAL MEDIA, SENZA MAI “PRIVATIZZARE” LA FUNZIONE CHE MI È STATA DATA COL VOTO” - E ALLORA? IN TV NON CONTA IL “CHE”, CONTA IL ‘’COME” CI SI VA)…

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1- L'INCOMPRESO PARTE II
Video sull'intervento di Grillo dal sito di "Servizio Pubblico" -
http://www.serviziopubblico.it/fatti_e_persone/2012/09/23/news/l_incompreso_parte_ii.html?cat_id=8

2- FAVIA SCRIVE A GRILLO SULLE STAR IN TELEVISIONE: «FU PROPRIO LUI A MANDARMICI»
Marta Serafini per "Corriere.it"

Giovanni Favia risponde a Grillo, dopo il post pubblicato dal comico genovese sugli esponenti del M5s che vanno in televisione e diventano delle star. O, meglio, Favia risponde ai media che hanno dedotto che quelle parole fossero indirizzate proprio a lui, il consigliere ribelle del fuori onda in cui accusava Grillo di scarsa democrazia. «Non mi sento chiamato in causa. Ma fu proprio Grillo a mandarmi in televisione», spiega il consigliere regionale dell'Emilia Romagna per il Movimento Cinque Stelle.

MAGAZZINIERE E CAMERIERE - In una nota Favia scrive: «I media hanno dedotto che le accuse fossero rivolte al sottoscritto e mi sono trovato nuovamente al centro della polemica. Personalmente non mi sento chiamato in causa dal post».

Critiche rispedite al mittente, dunque. Poi, però aggiunge piccato ribattendo a un altro passeggio del post di Grillo su Facebook: «Non ho stima di chi lancia accuse senza fare nomi e cognomi, e mi pare non sia nello stile del M5S. -Ma Grillo parla di magazzinieri e camerieri?- Mi dicono. Vero. Ma nessuna delle professioni mi appartiene. Ho fatto il magazziniere per un breve periodo quando avevo 15 anni, con l'obbiettivo di comprarmi il motorino. Ho fatto il cameriere qualche anno dopo, sempre per poche settimane, per mantenermi durante alcuni bellissimi viaggi attraverso l'Europa».

Insomma, Favia non si sente chiamato in causa, ma risponde al leader del suo movimento e ritorna a discutere di democrazia all'interno del movimento: «È vero che ho parlato di democrazia e di rappresentanza ed è anche vero che sono un politico, così come gli altri eletti del Movimento. Non lo ritengo un reato di "lesa maestà" e non lo vedo in contraddizione con la funzione istituzionale. Mi hanno accusato di tutto in questi giorni, ma mai di poco impegno e determinazione nella mia attività in regione»

LE TROUPE ALLE CALCAGNA - Poi, solo alla fine del documento, arriva l'affondo: «Il primo a mandarmi in Televisione fu proprio Beppe. Successivamente, quando ho accettato delle partecipazioni (in continua comunicazione con lui), l'ho sempre fatto previa consultazione diretta dei nostri simpatizzanti via social media, senza mai "privatizzare" la funzione che mi è stata data col voto. L'altro ieri a Parma sono stati "inseguito" da numerose troupe. Nonostante l'insistenza e l'accusa di "fuga" Ho parlato solo d'inceneritore. Perché ero lì per quello». Come dire, insomma, che ancora una volta Giovanni Favia a farsi bacchettare non ci sta.

LE TRIBUNE POLITICHE - D'accordo invece sui contenuti del post di Grillo è Massimo Bugani, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle. «Personalmente non ho mai preso parte alle tribune politiche nazionali. Si guarda Crozza, si guarda Vauro, si guarda Travaglio. Solo per cinque minuti, ci si ricorda solo di quello. Tutto il resto è buono per spostare voti. Se il M5S vuole essere qualcosa di diverso, dobbiamo spostare il piano delle comunicazione sul web. E il buon antico passa parola deve vincere». Niente tribune politiche, insomma per i fedelissimi di Grillo. Solo qualche tv locale, quando si parla di temi specifici. Anche se la campagna elettorale è ormai sempre più vicina.

 

 

FAVIA E GRILLO BEPPE GRILLO SUL PALCO beppe grillo incazzoso GIOVANNI FAVIAMICHELE SANTORO CASALEGGIO casaleggio-grillo