DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Giuseppe Gaetano per www.corriere.it
«Riconosco che la parte del leone, nel togliere di mezzo il Pd dai Comuni di quasi tutto il Paese, non è stata nostra, non è una vittoria del MoVimento. Questa constatazione paradossalmente solleva un po’; perché la rabbia disperata dei sodali dell’intellighenzia piddina è davvero impressionante». A risultati acquisiti Beppe Grillo commenta dal suo blog il voto amministrativo che ha segnato la perdita, per i democratici, anche della storica roccaforte rossa della Toscana.
Il concetto è lo stesso espresso da Salvini, con linguaggio più nazionalpopolare, a proposito dell’«esercito dei rosiconi» che dal 4 marzo, e ancor più dopo la debacle al ballottaggio delle comunali, starebbe andando avanti a Maalox per smaltire la bile della sconfitta. Critiche e posizioni contrarie, fisiologiche in un dibattito democratico, assimilate a disturbi psichici.
lo spot di claudio amendola per le scommesse online
«Il livor furioso che si è scatenato nei cervelli che fiancheggiano la sinistra sta tracimando oltre ogni ragionevolezza - sostiene il Garante M5S -. Sono talmente arrabbiati che pregano per le disgrazie, tifano per le buche a Roma e guardano al mondo con la stessa fregola degli appassionati di B Movie Horror: roba che indurrebbe alla scaramanzia persino l’aspirapolvere per il popcorn - ironizza col suo solito eloquio tra il lirico e il grottesco -. Mostrano i canini e ringhiano che siamo fascisti, hanno perso qualunque forma di contegno. Fosse possibile restituirgli Imola, quasi quasi...».
Macron, Albinati e Amendola
Dalle accuse generiche a classe dirigente ed elettori, Grillo passa poi ai nomi. L’unico citato espressamente è il presidente francese Macron, ai ferri corti con entrambi i vicepremier italiani sulla questione immigrazione, e con il caso Lifeline ancora in alto mare: «Ci insulta pure lui - scrive l’ex comico - e tutti confidano nelle differenze fra noi e la Lega, perché sono come fantasmi che non riescono a toccare palla nel mondo reale. Non gli resta che sfogarsi e invocare disgrazie, come quel premio Strega che si augurava morisse un bambino sull’Aquarius» attacca spostando il tiro sullo scrittore Edoardo Albinati che, sulla vicenda Aquarius, aveva detto: «Se muore un bambino voglio vedere che cosa succede per il nostro governo».
giuseppe conte emmanuel macron 5
Poi tocca all’attore Claudio Amendola, storico elettore di centrosinistra, protagonista in questi giorni di uno spot tv sulle scommesse sportive online, che aveva dichiarato: «Non voglio vivere in un paese che chiude i porti». «Gente che campa pubblicizzando il gioco d’azzardo augura a noi ogni male possibile - afferma Grillo -, non vogliono vivere in un paese con i porti chiusi (forse temono qualche bisca di stato in meno)».
Una soluzione, per trovare un nuovo leader dell’opposizione, potrebbe essere quella di «sostituire il voto con il sorteggio, come per le giurie popolari» suggerisce Grillo agli avversari, invitandoli a costruire «un’assemblea rinnovata». Quella da cui potrebbe uscire fuori il nome del governatore laziale Nicola Zingaretti come segretario al posto dell’attuale reggente Martina.
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