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T.Ci. e C.L. per “la Repubblica”
GRILLO DI MAIO E DI BATTISTA A GIULIANOVA
Aula semideserta, solo una cinquantina di deputati grillini (su 91) a coprire il loro spicchio d’aula e a difendere il testo M5S sul taglio alle indennità. Ventuno democratici a ribattere colpo su colpo. Deserti gli scranni di Fi (il solo Brunetta presente), Lega, Area popolare, Fratelli d’Italia. La prima giornata di battaglia sugli stipendi dei parlamentari si consuma così, in sordina. Tutto rinviato al primo pomeriggio di oggi, quando si voterà scontato il rinvio del testo in commissione - e l’aula sarà gremita. Piazza Montecitorio chissà, dopo che il leader dei 5Stelle Beppe Grillo ha chiamato a raccolta i militanti.
luigi di maio con beppe grillo e roberto fico
«Sarà un mezzogiorno di fuoco, una giornata storica» enfatizza la prima firmataria Roberta Lombardi. Il fondatore sarà in tribuna, “scortato” da un centinaio di simpatizzanti, e farà la spola con la piazza assieme a Di Battista e ad altri parlamentari. «Siate generosi, dimezzatevi lo stipendio e vi abbraccerò», il tweet che ha postato ieri rivolto ai dem. Giornata trascorsa a Roma dal capo 5Stelle, e non solo per preparare la disfida di oggi. Prima un pranzo con Luigi Di Maio. Nel pomeriggio ben due ore col fronte opposto di Roberta Lombardi e Paola Taverna.
C’è uno strappo interno ancora tutto da ricucire tra le due anime del Movimento. La battaglia di oggi contro il Pd servirà anche a coprire le lacerazioni interne. Mentre Di Maio, attaccato dal premier Renzi per il «37 per cento di presenze in aula», replica duro su Facebook: «Lo sfido a rendere trasparente tutto quello che si fa rimborsare, la sua vita di lusso, lo dica ai cittadini quanto ci costa».
Interpellato, sulla proposta grillina si pronuncia anche il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco: «Sarebbe di sicuro un segno positivo, anche se non conosco bene i termini della questione, ma come principio generale sicuramente sarebbe un buon segnale».
In un Transatlantico semideserto ieri si aggirava soddisfatto tra gli altri Rocco Palese, del Cor di Fitto, sotto la giacca una maglietta bianca con scritta cubitale: “Presenze 99,19%”. Renzi propone di adeguare le indennità alle presenze?
«Magari. Io ho anche proposto il controllo della Corte dei conti e della Finanza sui rimborsi spese». Ma le proposte alternative a quella dei 5Stelle si sprecano. Il Pd pensa di agganciare la retribuzione ai sindaci delle grandi città o agli eurodeputati. La Lega vuole licenziare i deputati assenti per sei giorni. Giorgia Meloni (FdI) propone che l’indennità dei deputati oscilli in proporzione inversa al tasso di disoccupazione.
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