
DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO…
Da Corriere.it
Non si fermano le polemiche tra Grillo e il «Fatto Quotidiano». E non si fermano neppure gli attacchi al M5S per le ultime prese di posizioni dei due fondatori, criticati per aver sconfessato i propri senatori sull'emendamento che abolisce il reato di clandestinità .
MINUS HABENS
Così, mentre in rete si continua a dibattere sulla svolta del M5S, Grillo sul blog scrive:«La maggioranza non può nulla. Non può votare per il proprio candidato, non può proporre leggi, non può neppure avere un referendum propositivo. Può solo stare a guardare il proprio Paese, la propria condizione sociale, spesso conquistata attraverso generazioni e decenni di sacrifici, scomparire come neve al sole. Può solo stare in silenzio. à il salvadanaio del Potere senza avere alcun potere».
Secondo Grillo «la politica è talmente concentrata sulle `minoranze´ che in Italia c'è una maggioranza ormai senza voce di cui nessuno si occupa». Che tradotto, significa: «I diritti delle famiglie, delle piccole medie imprese, degli studenti, di quelli che una volta si chiamavano, con una certa fierezza, "lavoratori" ridotti a precari e nuovi emigranti, non hanno voce.
La maggioranza ha oggi meno rilievo delle minoranze spesso strumentalizzate per nascondere i problemi del Paese - prosegue -. L'opinione pubblica è trattata come un paria, come un minus habens da educare perché, evidentemente, se ha un parere nettamente contrario ai partiti e a chi si nasconde dietro di loro manovrandoli come marionette, allora `non ha capito bene´».
IDILLIO FINITO?
D'altro canto Peter Gomez e Marco Travaglio rispondono al leader del M5S, dopo che ieri in un post pubblicato sul blog, un attivista li ha definiti "Falsi amici". Scrive Gomez sul sito del suo quotidiano: «à una tesi che non ci piace. Non perché da quelle parti c'è qualcuno (una piccola minoranza almeno a giudicare dai commenti) che ci considera falsi. Ma perché ancora una volta siamo costretti a constatare come in Italia, tra chi fa politica, resti molto popolare l'idea che l'esistenza di una stampa amica sia un fatto normale. Bene: qui al ilfattoquotidiano.it la pensiamo esattamente al contrario.
Proprio come insegnò molti anni fa il creatore di Panorama Lamberto Sechi crediamo che "i giornalisti hanno amici, ma i giornali no"». Travaglio, invece , in un editoriale sottolinea: «à la tipica abitudine partitocratica di classificare i giornali non per quello che scrivono ma per il loro grado di amicizia con questa o quella forza politica». Come dire, insomma, che l'idillio tra Fatto e Cinque Stelle pare finito.
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