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DISSIDENTI AGUZZI - UN GRUPPO DI SENATORI M5S, DA PAOLA NUGNES A GREGORIO DE FALCO, E’ PRONTO A LASCIARE IL MOVIMENTO A INIZIO 2019 PER PASSARE AL GRUPPO MISTO - LA GOCCIA CHE PUÒ FAR TRABOCCARE IL VASO POTREBBE ESSERE IL SÌ DEL GOVERNO ALLA BATTAGLIA DELLA LEGA SULL'AUTONOMIA…
Emilio Pucci per “il Messaggero”
gregorio de falco paola nugnes
«Ormai per noi si è aperto il Mar Rosso...». Al Senato ieri i fari erano puntati sulla manovra ma in un angolo della sala antistante l' Aula di palazzo Madama i dissidenti del Movimento 5Stelle discutevano di un altro tema. E' arrivato infatti il verdetto dei probiviri che hanno bacchettato il comportamento di quei senatori pentastellati rei di aver «creato imbarazzo» così si legge nella comunicazione al Movimento durante le votazioni sul dl sicurezza.
«Da oggi in poi sarete sotto esame», l' avvertimento. Un documento che però in pochi sono disposti a riconoscere. Nel mirino sono finiti Paola Nugnes, Gregorio De Falco, Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura. Alcuni stanno preparando una memoria difensiva. Nugnes preferisce non rilasciare commenti ma ad alcuni M5S ha confidato di voler lasciare all' inizio del prossimo anno, di voler passare al gruppo Misto.
La goccia che può far traboccare il vaso potrebbe essere il sì del governo alla battaglia della Lega sull' autonomia. Qualche suo collega ha raccolto il suo sfogo: «Dopo il sì al dl sicurezza e alla legittima difesa c' è la retromarcia sul global compact e sugli F35 e ora l' esecutivo si appresta a maltrattare il Sud, è troppo». Ma nel limbo ci sono anche gli altri malpancisti.
ESCLUSI DALLE CHAT
Nessuno di loro pensa di non votare la manovra ma subito dopo si farà il punto. «Siamo stati emarginati. Basta votare fiducie, non è questo il modo. Io non esco ma so come va a finire nel Movimento», dice la Fattori. Il timore è che arrivi un provvedimento di espulsione che i vertici M5S negano di voler emettere.
«Ci hanno esclusi. Io riconosco che fuori dal Movimento non c' è niente ma così non posso dare alcun contributo», commenta il comandante De Falco, «sono stato fatto fuori anche dalle chat interne». Al suo fianco ci sono altri due senatori che non nascondono il malessere per come operano i vertici. «C' è solo una linea, chi non si adegua va nel limbo», si sfoga una senatrice. «Ma nelle regole interne è scritto chiaro e tondo che ognuno può esprimere la propria opinione. Su quali basi devo essere bacchettato?», si chiede ancora De Falco che poi ironizza: «Non ho ricevuto alcuna comunicazione. Il mio assistente era distratto...».
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