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TRA GUERRE E DAZI, L’EUROPA È ACCERCHIATA DA PUTIN, TRUMP E XI. COME USCIRNE? – L’AMBASCIATORE STEFANINI VEDE DUE VIE PER IL VECCHIO CONTINENTE: “UN’UE PIÙ FORTE, COME NELLA PROPOSTA DI BILANCIO 2028-2034 PRESENTATA DA VON DER LEYEN (PER CONTARE CI VOGLIONO RISORSE, NON PAROLE); OPPURE LE GRANDI CAPITALI PIÙ FORTI, LOGICA IN CUI SI MUOVE IL TRIANGOLO PARIGI-LONDRA-BERLINO (GLI E3), CHE STANNO RAFFORZANDO LA COOPERAZIONE IN DIFESA E SICUREZZA” – “GIORGIA MELONI È AVVERTITA. SE NON SI IMPEGNA A BRUXELLES E NON SIA AGGANCIA AGLI E3, RIMANE MARGINALE NEL GIOCO COMUNITARIO E FUORI DAL DIRETTORATO EUROPEO”

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Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “la Stampa”

 

putin trump xi jinping

L'Europa, il progetto europeo di pace e prosperità, non era fatta per il mondo che oggi la circonda. Ce lo diciamo troppe volte. È ora di lagnarci di meno e di adattarci a una realtà internazionale che non si allontana con l'amarcord di tempi migliori.

 

Due vie sono percorribili: una Unione europea più forte, come nella proposta di bilancio multi annuale, per il 2028-2034, appena presentata dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen - per contare ci vogliono risorse, non parole;

 

URSULA VON DER LEYEN - PRESENTAZIONE DEL BILANCIO UE 2028-2034

le grandi capitali nazionali più forti, logica in cui si muove il triangolo Parigi-Londra-Berlino, gli E3, che stanno rapidamente rafforzando la cooperazione intergovernativa specie in difesa e sicurezza, ma non solo – l'accordo bilaterale franco-britannico tocca anche l'immigrazione illegale attraverso la Manica, scottante per le opinioni pubbliche interne. PS: quando è in gioco la sicurezza Brexit diventa un ricordo.

 

[…]  Ci circonda il mondo di Vladimir Putin che ha riportato la guerra, pardon "operazione speciale", nel cuore del continente aggredendo, a suo dire, un popolo "fratello" che forse, dopo migliaia di droni e bombe, rimpiange tanta fratellanza.

 

KEIR STARMER - EMMANUEL MACRON - FRIEDRICH MERZ - IN TRENO PER KIEV

Della spietata competizione commerciale e tecnologica della Cina – che non è vicina, è già in mezzo a noi, basta mettere piede in un enorme "3J casa market" dove si trova tutto a prezzi stracciati, made in China naturalmente, o a Prato. Aspettando gli EV cinesi elettrici, meno cari dei nostri e tecnologicamente superiori.

 

Del grilletto facile di Benjamin Netanyahu che ormai risolve qualsiasi problema con un intervento militare e prosegue imperterrito nella guerra a Gaza in cui ormai il giusto obiettivo iniziale – eliminare la minaccia di Hamas – è sepolto sotto le macerie e le decine giornaliere di vittime civili. Quanti di loro saranno terroristi del Movimento di Resistenza Islamico?

 

ursula von der leyen giorgia meloni conferenza sulla ricostruzione dell ucraina. foto lapresse

Dell'arroganza del Signorino della guerra di Bengasi, Khalifa Haftar, che non si fa scrupolo di cacciare il commissario Ue per le Migrazioni, Magnus Brunner, e i tre ministri che lo accompagnano, fra i quali l'italiano Matteo Piantedosi, in missione diplomatica. Ci trattava meglio Muammar Gheddafi.

 

Dei messaggi via social media di Donald Trump dai quali, bontà sua, sapremo entro il primo agosto che dazio ci attende in una gamma che va dal 10 al 30%. La differenza è grossa, come sa bene qualsiasi esportatore.

 

Questa tempesta perfetta, da più quadranti, taglia l'erba sotto i piedi all'Europa dell'inizio del secolo. Un'Europa adagiata in una rete di sicurezza sociale e benessere diffuso grazie all'alto livello di industrializzazione e terziarizzazione. Un'Europa che allarga pacificamente a Est, a domanda degli interessati, la sfera di stato di diritto e democrazia.

 

[…]

 

XI JINPING - DONALD TRUMP - VLADIMIR PUTIN

L'Europa è alle prese la penetrazione competitiva dell'economia cinese sul proprio mercato e su mercati terzi, vedi Africa o America Latina. Sconta l'irrilevanza di fatto in Medio Oriente; nelle guerre di Israele, dopo il 7 ottobre, non ha toccato palla. E passi, forse; ma il campo libero lasciato a Turchia, Russia, Emirati, Egitto, nella dirimpettaia Libia?

 

La Russia di Putin ha gettato la maschera dal 24 febbraio 2022: è una grande potenza, militare, nucleare ed energetica, che persegue una politica revisionista degli assetti europei. Ma la sconvolgente novità, e la vera sfida per l'Europa, è l'America di Donald Trump.

 

jd vance giorgia meloni ursula von der leyen foto lapresse

Ancora amica nella sicurezza, ma quanto e a che condizioni non sappiamo, speriamo non sia messa alla prova. Sta con l'Ucraina, forse, specie se i Patriot di cui Kiev ha disperato bisogno li compriamo noi, per Donald business is business, ma potrebbe sempre cambiare idea dopo una telefonata Casa Bianca-Cremlino, o un summit a due a Riad.

 

Ma sicuramente, e dichiaratamente, rivale economico. Che poi Trump ci faccia qualche sconto sui dazi dal primo agosto – giusto negoziare – non toglie il dato di fondo della visione avversaria dell'Europa che anima l'amministrazione Trump.

 

[…]

 

STEFANO STEFANINI

Cosa fare per navigare nelle tempeste internazionali e tener testa ad un'America first con cui continuiamo ad avere fortissimi legami? Puntare su una Ue più forte o su capitali più forti? Entrambe le vie sono necessarie, avendo presente che la prima è più solida e strutturata, ma anche più lenta e macchinosa, mentre la seconda è immediata, elastica e duttile. E che, quanto a difesa e sicurezza, avere a bordo i britannici è indispensabile. L'Italia di Giorgia Meloni è avvertita. C'è spazio per Roma.

 

Ma, se non si impegna a Bruxelles e non sia aggancia agli E3, rimane marginale nel gioco comunitario e fuori dal direttorato europeo. Che non si chiamerà così ma lo sarà.

VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP XI JINPING - MATRIOSKE

Keir Starmer Emmanuel Macron e Friedrich Merz sul treno verso Kiev URSULA VON DER LEYEN - PRESENTAZIONE DEL BILANCIO UE 2028-2034 STARMER - ZELENSKY - MACRON - TUSK - MERZ - A KIEVXI JINPING VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP - ILLUSTRAZIONE THE NEW YORK TIMES