DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Annalisa Grandi per corriere.it
«Parlem? Hablamos?». Ci sono scritte in catalano e in spagnolo sui cartelli che migliaia di persone hanno portato in piazza, a Madrid come a Barcellona. Due manifestazioni che invitano al dialogo, ma in cui ciascuno rivendica le proprie ragioni.
Madrid
Nella capitale almeno 50mila persone si sono radunate nella piazza de Colon e nel calle de Serrano, agitando bandiere spagnole e manifestando in difesa dell’unità nazionale dopo il referendum catalano. A indire la mobilitazione la Fondazione per la difesa della nazione spagnola, in piazza anche il vicesegretario generale dei popolari di Mariano Rajoy, Pablo Casado, che ha ribadito:
«La Catalogna non sarà mai indipendente, faremo tutto quello che serve perché la legge sia rispettata e la convivenza sia ripristinata». In sottofondo la canzone «Che viva Espana», accanto ai cartelli che invitavano al dialogo altri con la scritta «Golpisti» e la foto del governatore catalano Carles Puigdemont e del capo dei Mossos d’Esquadra Josep Lluis Trapero.
Barcellona
A Barcellona l’altra manifestazione, sotto il palazzo della Generalitat: tutti con maglie bianche e bandiere dello stesso colore, le scritte «Parlem?» e «Dialogo ya». Intanto si allunga l’elenco di aziende e banche che, nel timore di una secessione di Barcellona da Madrid, stanno spostando le loro sedi. L’ultima in ordine di tempo è Aigues de Barcelona, la società mista che gestisce la distribuzione idrica, che ha trasferito la sede sociale a Madrid. In precedenza l’istituto di credito catalano La Caixa aveva annunciato la decisione di trasferire la sede legale da Barcellona a Palma di Maiorca.
Il dispiegamento di forze speciali
E le autorità spagnole, in vista di una possibile dichiarazione d’indipendenza catalana, hanno iniziato a dispiegare forze speciali dei servizi di sicurezza in alcune infrastrutture considerate strategiche, come l’aeroporto El Prat: secondo quanto riferisce Europa Press almeno 150 agenti del Gruppo di azione rapida della Guardia Civil sono collocati in un hangar dell’aeroporto pronti a entrare in azione in caso gli indipendentisti provino a prenderne il controllo.
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