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Paolo Mastrolilli per "la Stampa"
Più invecchio - diceva Mark Twain - più i miei genitori diventano saggi. Di sicuro l'età sta giovando a Hillary Clinton, che forse ora apprezza meglio la saggezza dei suoi genitori, ma certamente sta facendo il miglior uso possibile della propria. La popolarità è alle stelle, e qualunque cosa faccia si trasforma in oro per lei, e carbone per gli incorreggibili critici, che non riescono a rassegnarsi al successo della ex first lady più odiata d'America, quando prima dello scandalo Lewinsky sembrava voler dominare il mondo.
Prendiamo l'ultimo caso. Nei giorni scorsi è andata in Bangladesh, e i fotografi l'hanno sorpresa senza trucco, con un vistoso paio di occhiali dalla montatura nera. Un'immagine che ricordava le sue foto da ragazza secchiona con le lenti spesse un dito, quarant'anni dopo. Tabloid e siti conservatori, a partire dal perfido «Drudgereport», non hanno resistito alla tentazione: hanno piazzato subito la foto in apertura, per mostrare quanto fosse brutta la signora Clinton invecchiata e struccata.
«Hillary au naturale», recitava il titolo, e giù sghignazzi digitali. Il segretario di Stato non si è scomposto: «Mi sento così sollevata di essere allo stadio della vita in cui mi trovo, perché se voglio portare gli occhiali, li porto. Se voglio tirare indietro i capelli, li tiro indietro. Ad un certo punto, non sono cose che meritano tanto tempo e attenzione. Se gli altri se ne vogliono preoccupare, li lascio preoccuparsi».
E così l'attacco si è trasformato in boomerang per i detrattori. Tanto sui new media, quanto su quelli vecchi, è scoppiato l'applauso per lo stile «new cool» di Hillary, una donna che non si vergogna di avere 64 anni, peraltro portati piuttosto bene, e se ne frega se qualcuno nota le rughe. Il suo mestiere è far funzionare la diplomazia americana, e questo viene prima del tempo passato davanti allo specchio per truccarsi.
Alla fine, in sostanza, il maldestro sgambetto su una questione superficiale è diventato l'utile sponda, per far passare un messaggio che Hillary ha faticato tutta la vita ad affermare. Il sano femminismo di quando era giovane e voleva essere giudicata per le proprie capacità , alla pari con i colleghi maschi.
I dietrologi fanno già ogni genere di supposizione. Si tratta di una strategia premeditata per proiettare un'immagine più naturale, come le foto che qualche giorno fa l'avevano ripresa in un locale di Cartagena con una birra in mano. Lo scopo è sempre lo stesso: spianarsi la strada per la candidatura presidenziale. Hillary smentisce di volersi ripresentare nel 2016, ma anche se lo facesse, non ci sarebbe nulla di male.
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