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UN HOTSPOT ELETTORALE PER GIORGIA! – MELONI SI È CONCESSA UNA PASSERELLA DAL SUO AMICO EDI RAMA, CON L'ANNUNCIO DELL'APERTURA IL 1° AGOSTO DEL PRIMO CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA – A ROVINARE LA FESTA CI SI È MESSO RICCARDO MAGI, MALTRATTATO DALLE FORZE DELL’ORDINE ALBANESI: “SE ACCADE QUESTO A UN PARLAMENTARE, CON LE TELECAMERE, COSA ACCADRÀ A QUEI POVERI CRISTI DEI MIGRANTI?”. LA RISPOSTA SPREZZANTE DELLA DUCETTA: “POVERI CRISTI? SEEE...” – RAMA SE LA PRENDE CON “REPORT” E “DOMANI” – VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”

 

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania

Una passerella con annuncio–l’inaugurazione il 1º agosto – che serve per dimostrare che il governo si sta muovendo come mai prima d’ora per fermare gli sbarchi, ma anche per attaccare i media italiani – Report e Domani su tutti – che nelle ultime settimane si sono permessi di fare inchieste sui due centri per migranti che apriranno entro due mesi.

 

L’ultima uscita elettorale di Giorgia Meloni a tre giorni dal voto europeo non è un comizio in patria, ma una visita in Albania con il premier Edi Rama (e Matteo Piantedosi), luogo su cui la premier ha puntato molto dopo la firma del protocollo per portare lì i migranti. Eppure la passerella di Meloni viene rovinata dal deputato dell’opposizione Riccardo Magi (Più Europa) che si presenta al centro di Shengjin ma viene maltrattato dalle forze dell’ordine albanesi impedendogli di avvicinarsi alle auto dei due capi di governo per manifestare il suo dissenso.

 

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania

Magi viene fermato e strattonato provocandogli qualche lieve ferita. Quando passala premier per tornare in aeroporto, Meloni scende e inizia un battibecco con Magi: “Se accade questo a un parlamentare, con le telecamere, potete immaginare cosa accadrà a quei poveri cristi che saranno ospitati qui”, attacca il deputato. “Seeee, poveri cristi...”, è la risposta spazientita della premier che si riferisce ai migranti in arrivo.

 

IL RESTO della visita serve a Meloni per annunciare l’imminente apertura dei due centri. Per ora è ancora tutto fermo e in alto mare, ma è troppo forte il richiamo del voto. Prima visita con Rama all’hotspot interno di Gjader dove saranno trattenuti i migranti: qui i lavori sono indietro, ci sono solo pietre e muretti in costruzione e servirà uno sprint per aprire nel giro di due mesi.

 

riccardo magi strattonato dalla polizia albanese e difeso da giorgia meloni 6

L’altro centro nel porto di Shengjin invece è stato ultimato solo martedì, ma serve alla premier per far vedere che qualcosa è stato fatto. […]

 

Nella conferenza stampa congiunta tra Meloni e Rama, la premier ammette i ritardi (“vogliamo fare le cose per bene”) e spiega di avere “tutti gli occhi addosso, dobbiamo riuscire”. Poi annuncia che dal 1º agosto potranno entrare in funzione i due centri con i primi mille migranti che saranno trattenuti nei centri.

 

Le opposizioni, e gli stessi documenti ufficiali del governo, hanno fatto lievitare le stime dei costi fino a 670 milioni in 5 anni anche se Meloni spiega che comunque servirebbero lo stesso per accogliere i migranti in Italia e anzi “sono un investimento: a regime si risparmieranno circa 136 milioni di euro”.

 

riccardo magi strattonato dalla polizia albanese e difeso da giorgia meloni 5

La conferenza stampa però serve soprattutto per rispondere all’opposizione e ai media che hanno criticato il governo per l’accordo. Tutto inizia con un lungo intervento di Rama che – pur ammettendo che l’accordo potrebbe non funzionare (“se avremo fatto degli errori, li avremo fatti col cuore”) – se la prende con i media italiani, nello specifico Report e Domani, accusati di “aver infangato” l’Albania: “Esprimo tristezze per le mezze verità raccontate dai media italiani, anche dal servizio pubblico”.

Poi, sulle accuse di legami col narcotraffico, spiega di aver chiesto alla Procura di Tirana e non ci sono “presupposti per parlare di mafia albanese”.

 

riccardo magi strattonato dalla polizia albanese e difeso da giorgia meloni 4

Infine l’affondo: “Hanno trasformato il diritto di essere in disaccordo con il protocollo in un abuso del quarto potere”. La premier annuisce. “C’è stata una grandissima campagna denigratoria che serve per attaccare il governo italiano – aggiunge la premier – ma così si fa un danno all’Italia”. […]

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