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I QUATTRO CONSIGLIERI DEL GARANTE DELLA PRIVACY NON HANNO INTENZIONE DI MOLLARE LA POLTRONA, NONOSTANTE SIANO FINITI NELLA BUFERA DOPO LE INCHIESTE DI “REPORT”, CHE HANNO DOCUMENTATO CONFLITTI DI INTERESSE, SPESE PAZZE E COMMISTIONI CON LA POLITICA – IL PRESIDENTE DELL'AUTORITÀ, PASQUALE STANZIONE, INDICATO A SUO TEMPO DAL PD, SI È PRESENTATO SPAVALDO AL TG1: “IL COLLEGIO NON PRESENTERÀ LE PROPRIE DIMISSIONI, LE ACCUSE SONO TOTALMENTE INFONDATE” – L'OPPOSIZIONE INSORGE MA, PER LEGGE, LE NOMINE DELL’AUTORITÀ NON POSSONO ESSERE REVOCATE – EMERGE UN NUOVO CASO: L'ASL DELL’AQUILA NEL 2023 SUBÌ UN ATTACCO HACKER MA NON FU MULTATA, NONOSTANTE LA VIOLAZIONE DI DATI DEI PAZIENTI, DOPO CHE SI ERA AFFIDATA ALLO STUDIO LEGALE FONDATO DA GUIDO SCORZA, MEMBRO DEL COLLEGIO DEL GARANTE, PAGANDO 130MILA EURO
LA TRINCEA DEL GARANTE "NON CI DIMETTIAMO POLITICI NON CREDIBILI"
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
Non hanno alcuna intenzione di fare le valigie, i quattro consiglieri della Privacy finiti nella bufera dopo le inchieste di Report, implacabile nel documentare conflitti di interesse, spese pazze e imbarazzanti commistioni con la politica.
In Parlamento gliel'hanno chiesto praticamente tutti: le opposizioni per prime, poi anche il principale partito di governo, Fratelli d'Italia, che all'inizio aveva nicchiato, salvo poi aprire alla proposta di azzerare l'intera squadra del Garante, divenuta impossibile da difendere.
inchiesta di report sul garante della privacy 6
[...] Guido Scorza, eletto in quota 5S, già a Repubblica aveva dichiarato la sua disponibilità al passo indietro e ieri pomeriggio lo aveva ribadito in tv. A sera, però, il presidente dell'Autorità, Pasquale Stanzione, compare al Tg1 ed esclude qualsivoglia tentazione: «Il collegio non presenterà le proprie dimissioni, le accuse sono totalmente infondate», protesta. «Quando la politica grida allo scioglimento o alle dimissioni dell'Autorità non è più credibile».
L'ex prof universitario, indicato a suo tempo dal Pd, sa bene di avere la legge dalla sua: una volta designati dalle Camere, i membri delle autorithy — sulla carta indipendenti — sono blindati, nessuno li può revocare. Neanche per indegnità.
Tant'è che il partito di Elly Schlein sta già meditando di proporre una modifica alle regole per scongiurare altri casi simili. Basterebbe poco: introdurre «un quorum dei tre quinti del Parlamento», suggerisce Stefano Ceccanti, costituzionalista ed ex parlamentare dem, per rendere più imparziale, e meno lottizzata, la selezione dei consiglieri. Ma FdI è contrario: «Quando il Pd era in maggioranza non è venuto in mente a nessuno», attacca Lucio Malan.
[...] È quanto accaduto l'ultima volta a dimostrare che il sistema, così com'è, non funziona: nel 2020, quando c'era il governo giallorosso, «i due componenti dell'attuale Privacy eletti al Senato, Ghiglia e Stanzione, ottennero appena 123 e 121 voti, cioè un consenso di meno del 40% degli aventi diritto. Alla Camera, Scorza e Cerrina Feroni passarono con il 33 e il 37% dei voti».
Agostino Ghiglia membro del Garante della Privacy entra nella sede di Fratelli d Italia
Tutti figli di una spartizione politica. Lo ribadisce Sigfrido Ranucci: «Giorgia Meloni non può dire che il Garante non sia cosa sua perché stava all'opposizione. Hanno creato un mostro e ora non riescono neppure a mandarli a casa».
Ma Stanzione, cui la Rai riserva l'apertura del Tg1, è spavaldo: «La narrazione di un Garante subalterno alla maggioranza di governo è una mistificazione che mira a delegittimarne l'azione, specie quando le decisioni sono sgradite o scomode», spiega. «Il Garante assume decisioni talvolta contrarie, talvolta favorevoli al governo, è questa la vicenda dell'autonomia», rivendica.
[...]
inchiesta di report sul garante della privacy 2
Il passo indietro può arrivare solo per scelta dei diretti interessati. «L'unica ipotesi — spiega ricorda il giurista, già presidente Rai, Roberto Zaccaria — è che la maggioranza dei componenti, quindi tre su quattro, si dimetta. Altre non ne vedo». Una situazione paradossale per Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Pd: «Abbiamo la possibilità di far dimettere il capo dello Stato, ma non il collegio del Garante della privacy». Davvero sconfortante.
L'ASL GRAZIATA DOPO L'ATTACCO HACKER PAGÒ 130MILA EURO ALL'EX STUDIO DI SCORZA
Estratto dell’articolo di Federico Gottardo per “la Repubblica”
Gli hacker violano la banca dati dell'Asl, che per questo rischia una multa record dal Garante della privacy. E a quale studio legale si rivolge l'azienda sanitaria per difendere la sua posizione, investendo 130mila euro? A quello fondato da Guido Scorza, uno dei membri del collegio del Garante, studio dove lavorano ancora sua moglie e un altro avvocato vicino al presidente Pasquale Stanzione.
Risultato, l'Asl riceve solo un ammonimento perché «ha cooperato ben oltre l'obbligo di legge». A far emergere la vicenda è un altro legale, l'avvocato Simone Liprandi, che lo ha segnalato anche ad Anac e Corte dei Conti. L'accusa è di aver violato la norma sul conflitto d'interessi [...]
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Anche perché non si tratta dell'unico episodio, come dimostra la vicenda, già raccontata da Repubblica, di Agostino Ghiglia e di un'azienda sanitaria della provincia di Torino: in un'intercettazione, la dirigente indagata parla della «multa da 5.000 euro» dell'authority e aggiunge di volerne parlare con «mio cugino Ago», membro del Garante. Il quale sulla decisione non si astiene.
Cambia l'Asl e cambiano le parentele ma ora spunta un caso simile per l'azienda sanitaria de L'Aquila. A maggio 2023 un attacco hacker svela i dati sanitari di 6.800 pazienti, per un totale di 389 gigabyte distribuiti nel "dark web". Una violazione della privacy di enormi proporzioni, per cui partono indagini e reclami al Garante: per questo l'Asl spende 5.000 euro per un legale, poi altri 130.000 per lo studio E-Lex di Roma, specializzato in diritto dell'informatica e privacy.
L'avvocato Liprandi parla di «duplice spesa non giustificata» e, nella sua segnalazione ad Anac e Corte dei Conti, aggiunge: «E-Lex vanta una particolare vicinanza con due dei quattro membri del collegio». Perché l'avvocato Ernesto Belisario, che ha firmato l'offerta all'Asl, ha fondato lo studio legale insieme a Scorza, che a questo giornale ha detto di aver interrotto ogni rapporto quando è stato eletto al Garante.
Ma Liprandi sostiene che avrebbe partecipato a eventi organizzati dagli ex colleghi anche in tempi recenti. Inoltre è il marito dell'avvocato Maria Grazia Capolupo, che in E-Lex è responsabile del contenzioso civile. [...]
PASQUALE STANZIONE - FOTO LAPRESSE
Un altro socio fondatore dello studio, l'avvocato Giovanni Maria Riccio, è allievo della scuola di dottorato all'Università di Salerno coordinata dal professor Pasquale Stanzione, presidente del collegio del Garante, e dalla moglie, la professoressa Gabriella Autorino. E anche altri funzionari dell'autorità risultano appartenere alla stessa «famiglia accademica».
[...] Scorza sostiene di essersi astenuto quando ha scoperto che l'Asl abruzzese era difesa dallo studio "amico", anche se non risulta dal provvedimento: «Gli uffici avevano proposto una sanzione di 5.000 euro e il collegio, all'unanimità, ha deciso di ammonire il titolare del trattamento anziché infliggere una sanzione poco più che simbolica. Non solo il conflitto di interessi non c'è stato perché non ho partecipato al voto ma non sarebbe stato determinante neppure se avessi partecipato».
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