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VIVENDI NON VENDE - DOVEVANO ESSERE UN 'PASSACARTE' TRA GLI SPAGNOLI DI TELEFONICA E LA CDP, INVECE I FRANCESI DICONO DI ESSERE 'AZIONISTI STABILI' E DI POTER SALIRE IN TELECOM (LA BORSA BRINDA, +4,5%) - GIACOMELLI: 'NON SIAMO INTERESSATI ALLE QUOTE, MA AL RILANCIO'

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1. TELECOM: GIACOMELLI, VIVENDI? NON INTERESSATI A TEMA QUOTE

antonello giacomelliantonello giacomelli

 (ANSA) - "Il Governo, come abbiamo sempre detto, non è particolarmente interessato al consolidamento e a spostamenti di quote azionarie degli azionisti già presenti", dice il sottosegretario con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, rispondendo ad una domanda sulla possibile crescita di Vivendi in Telecom.

 

"La preoccupazione fondamentale - ha aggiunto a margine di un convegno della Cgil su Poste - è che i nuovi azionisti abbiano chiaro un progetto di rilancio e sostegno industriale per Telecom, che per il Paese è una realtà fondamentale, e che mettano il loro progetto di business in relazione al piano del Governo per lo sviluppo del digitale. Dai primi segnali che arrivano mi pare che questo stia avvenendo e siamo quindi fiduciosi che possa aprirsi una stagione molto positiva per Telecom e per la collaborazione di Telecom con gli obiettivi del Paese".

 

 

2. “VIVENDI SOCIO STABILE DI TELECOM IN FUTURO POTREMMO ANCHE SALIRE”

Francesco Spini per “la Stampa

FIORINA CAPOZZI - VINCENT BOLLORE IL RE DEI MEDIAFIORINA CAPOZZI - VINCENT BOLLORE IL RE DEI MEDIA

 

Effetto Vivendi su Telecom Italia. Nel giorno in cui l’ad del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, serra le fila coi vertici di Telecom e prende contatto con il governo, il titolo balza del 4,5%, a 1,13 euro. Merito in buona parte delle parole del manager parigino che - dopo l’ingresso col 14,9% - non esclude ulteriori salite di Vivendi: «Il mio nome è Fontaine e in francese abbiamo un detto: “Non dire mai fontana non berrò mai la tua acqua”...».

 

«VEDRÒ RENZI»

Fitta l’agenda dei colloqui, partiti in realtà con una cena martedì sera con il presidente e l’ad di Telecom, Giuseppe Recchi e Marco Patuano. Il giro istituzionale non prevede un faccia a faccia con Renzi: «Ho chiesto un incontro con il presidente del Consiglio, avverrà in futuro», spiega de Puyfontaine. La lettera, difatti, è stata inviata appena ieri l’altro. A Palazzo Chigi de Puyfontaine vede il sottosegretario Luca Lotti. E, in via XX Settembre, c’è una prima presa di contatto con Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, che riceve rassicurazioni sulla volontà francese di proseguire con gli investimenti in Italia.

 

«SINERGIE MOLTO BUONE»

TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIATARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA

Con Federica Guidi, titolare dello Sviluppo Economico, poi, l’incontro va «molto bene - spiega Recchi, che accompagna de Puyfontaine nel tour istituzionale -. Il Paese ha bisogno di investitori esteri; abbiamo spiegato le possibili sinergie» che sono «molto buone». Il tema è la convergenza tra tlc e contenuti, su cui è specializzata Vivendi. Che vuole diventare una major, «un player di dimensioni globali basato in Europa», dice de Puyfontaine. Il capitolo sicurezza, legato alla Rete, lo affronta, presente pure Patuano, con Marco Minniti, sottosegretario con delega ai Servizi segreti, e con Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento per le informazioni per la sicurezza.

 

IL PUNTO CON BASSANINI

ARNAUD PUYFONTAINE AD VIVENDIARNAUD PUYFONTAINE AD VIVENDI

Senza tralasciare una visita a Franco Bassanini - stimato in Francia, dove ha fatto parte della commissione Attali -, ancora per poco presidente della Cdp, prossimo «senior advisor» di Palazzo Chigi e confermato presidente di Metroweb, «concorrente» di Telecom nella fibra ottica. Un segno, se non altro, di apertura e dialogo. Il nuovo grande socio Telecom punta a tranquillizzare. «La nostra posizione in Telecom è industriale, con un’ottica di lungo periodo», dice de Puyfontaine. Che ribadisce l’impegno di Vivendi a «essere a fianco del board e del management, per sostenere lo sviluppo dell’infrastruttura».

bassaninibassanini

 

NESSUNA RICHIESTA PER IL CDA

Quanto al cda nessuna pubblica pretesa. «Al momento non farò nessuna richiesta formale». Semmai «a tempo debito se il board e il presidente riterranno che Vivendi può portare altro valore, vedremo». C’è tempo per i due posti di cui si vocifera. Nel frattempo in cda i francesi potranno contare, in via informale, su Tarak Ben Ammar, che siede anche nel «supervisory board» presieduto da Vincent Bollorè.

giampiero massologiampiero massolo

 

Il quale per ora preferisce starsene in cabina di regia e lontano dai riflettori. Una cooptazione sarebbe complessa, vista la precedenza dei primi non eletti della lista Telco. Probabilmente servirà un’assemblea. Quanto a possibili sviluppi su Mediaset, de Puyfontaine se la cava così: «Oggi il nostro piano è lavorare con Telecom Italia e fare il meglio con questa società, in futuro vedremo...».

 

giuseppe  recchi e maria pace odescalchigiuseppe recchi e maria pace odescalchi