DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Ilvo Diamanti per ''la Repubblica''
L'emergenza prodotta dal Coronavirus, negli ultimi mesi, ha generato un clima d'opinione favorevole al governo guidato da Giuseppe Conte. Apprezzato, tutt' ora, da 6 italiani su 10. È il primo aspetto che emerge dal sondaggio condotto negli ultimi giorni da Demos per l'Atlante Politico di Repubblica. Fino allo scorso febbraio, infatti, la fiducia espressa nei suoi confronti coinvolgeva una componente ampia degli elettori. Tuttavia, minoritaria. Fra il 40 e il 44%. E più limitata rispetto alla precedente esperienza di governo. Quando Conte era a capo di una maggioranza diversa. Giallo-Blu.
Fondata sull'asse fra il M5s e la Lega di Salvini. Negli ultimi mesi, però, il vento è cambiato. E spinge l'imbarcazione che issa bandiere Giallo-Rosse. O meglio, Giallo-Rosa. Simboli dell'intesa fra M5s e PD. Questo cambio di velocità, però, non sembra dettato da ragioni "politiche" ma, appunto, dall'irruzione del Covid. Il Virus, infatti, ha rafforzato il legame fra i cittadini.
Li ha spinti a stringersi intorno alle istituzioni. Al governo nazionale. Al Premier. Ma anche ai governi e ai Presidenti di alcune Regioni. Il grado di fiducia verso il governo, tra febbraio e marzo, è salito oltre il 70%. Il più elevato negli ultimi 5 anni. E fra i più elevati del decennio trascorso. In seguito, questo sentimento è divenuto più "tiepido", come il clima di paura. Ma resta ancora largamente maggioritario. Condiviso da 6 italiani su 10.
E il 36% di essi prevede che resterà in carica per tutta la legislatura. Mentre il 22% ritiene che durerà almeno un anno. La fiducia personale nei riguardi di Conte, peraltro, appare più elevata di quella verso il governo: 65%. È significativo che, dopo di lui, vi sia Luca Zaia (56%), Presidente del Veneto. Una Regione dove l'impatto del Covid è stato contenuto. Pur essendosi manifestato molto presto (a Vò Euganeo).
A differenza della Lombardia. Dove, al contrario, il contagio resta esteso. Come il numero di vittime. Anche per questo il livello di fiducia verso il governatore lombardo Attilio Fontana cade al 27%. Un calo di 10 punti in due mesi. E altrettanti in meno rispetto al presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Un distacco che si allarga a 16 nei confronti di Vincenzo De Luca.
Presidente della Campania. Particolarmente attivo ed efficace sul piano della comunicazione durante questa fase di emergenza. E non solo. In fondo alla classifica, troviamo Matteo Renzi e i leader del M5s: Di Battista, Grillo e Crimi. Solo Luigi Di Maio mantiene un gradimento più elevato, 32%. Pur perdendo, a sua volta, 5 punti in due mesi. Nel complesso, gli orientamenti politici rilevati da Demos, in questa fase, delineano un quadro incerto e in-sicuro, che la figura del Premier non riesce a rendere coerente. Perché il clima d'opinione si regge sulle paure. Divenute, da molto tempo, elementi di continuità. Amplificate dagli attori politici e dai media, per ragioni di consenso e di audience.
Così, le stime di voto non mostrano cambiamenti rilevanti, rispetto allo scorso aprile. Ma solo scostamenti limitati, nel breve periodo. Anche se appaiono più rilevanti, in prospettiva (relativamente) più lunga. La Lega di Salvini supera, di poco, il 25%. E resta ancora il primo partito, in Italia. Tuttavia, prosegue nel declino che dura da tempo. Infatti, perde circa 1 punto e mezzo, negli ultimi due mesi. Ma quasi 10 rispetto alle precedenti Europee di un anno fa. Anche il PD cala, per quanto di poco. E si ferma poco sopra il 21%. Dietro, il M5s frena la discesa e si attesta al 16,8%. Tuttavia, appare dimezzato se si considerano le elezioni politiche del 2018 - e, quindi, il suo peso in Parlamento.
stefano bonaccini luigi di maio patto per l'export farnesina
Tuttavia, negli ultimi mesi sembra aver man-tenuto la sua base elettorale. E, comunque, resta davanti ai Fd'I di Giorgia Meloni. Il partito in maggiore crescita, in questa fase. Infatti, supera il 14%. Oltre il doppio rispetto al risultato ottenuto alle Europee. A Centro-Destra, Forza Italia si risolleva un poco. E supera il 7%. Non succedeva da quasi un anno. Più indietro, LeU e La Sinistra, insieme, raggiungono 3,7%. Restano, comunque avanti rispetto a +Europa (2,8) e a Italia Viva, il Partito di Renzi, fermo al 2,5%. Mentre Azione, il soggetto politico promosso da Carlo Calenda, non va oltre il 2,2%. Emerge, dunque, un Paese dal volto politico indefinito.
Per non dire senza volto. Senza grandi scosse, ma in costante mutamento. "Unito" dalla paura, ma non da riferimenti comuni. Non è neppure "diviso" da muri "con-divisi". Ma da molteplici "divisioni". Che attraversano maggioranza e opposizione. Ma, soprattutto, i principali partiti, al loro interno. Così, oggi gli italiani si raccolgono intorno ai Presidenti. Fino a quando, almeno, durerà il senso di in-sicurezza (de)generato dal Virus. Cioè, finché dura il Virus.
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