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RAI, DI TUTTO DI PUS - I GRILLINI BOCCIANO LA LEGHISTA BIANCHI CLERICI CHE IN UNA TELEFONATA TRA BERLUSCONI E SACCÀ FU DEFINITA “LA SOLDATESSA” - PER IL RUOLO DI AD IN POLE C’E’ FABRIZIO SALINI MA GIRANO I NOMI DI GIANMARCO MAZZI, GIAN PAOLO TAGLIAVIA (CHIAMATO A VIALE MAZZINI DALL'EX DG CAMPO DALL'ORTO), L’EX DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE VALERIO FIORESPINO E ANDREA CASTELLARI, ATTUALMENTE ALLA GUIDA DI VIACOM INTERNATIONAL MEDIA NETWORKS
1 - I 5 STELLE BOCCIANO BIANCHI CLERICI RIMANE LO STALLO PER LA PRESIDENZA RAI SPUNTA IL SUPERMANAGER MAZZI
Ilario Lombardo per “la Stampa”
Negli ultimi giorni sugli smartphone dei 5 Stelle sono girati vecchi articoli e intercettazioni. Si tratta di una storia di dieci anni fa, una storia di film, di attrici, di Padania, e di una «soldatessa». Così veniva definita la fedelissima di Bossi, la deputata Giovanna Bianchi Clerici, in una telefonata del 2007 tra l' ex premier Silvio Berlusconi e l' allora direttore di Rai Fiction Agostino Saccà.
Si parlava del film Il Barbarossa , voluto a tutti i costi dal Senatùr, che si ritagliò anche un cameo e che insistette a tal punto che Berlusconi si sfogò: «Mi sta facendo una testa tanta». Per quella telefonata in cui l'ex Cavaliere raccomandava anche due attrici, Saccà finì processato dal direttore generale Claudio Cappon che ne chiese le dimissioni. Vennero respinte dal Cda e tra i membri che salvarono Saccà ci fu Bianchi Clerici.
Per questo e per altri motivi oggi il M5S non vuole che l'ex deputata leghista diventi la presidente della Rai. Per essere eletta avrebbe bisogno del voto dei due terzi della Vigilanza, ma pare che pure un pezzo di Forza Italia non la sostenga anche per vendicare la nomina sfumata di Maurizio Gasparri a capo della commissione.
Per tanti grillini non sarebbe comunque una nomina«opportuna», perché troppo politica, e poco «di garanzia» come recita la legge sul servizio pubblico e come non la considera Roberto Fico che continua a vigilare sulle nomine, promettendo un commento solo dopo la scelta degli ultimi due membri del Cda, quelli che spettano al Tesoro. Ma non è un caso che proprio ieri il presidente della Camera, teorico grillino della riforma della Rai, abbia ribadito che il nuovo consiglio «come primo punto deve sentirsi indipendente a tutti i costi».
Un messaggio diretto ai colleghi di M5S e ai vertici, a partire dal leader Luigi Di Maio, che in queste ore stanno trattando con la Lega e che già hanno dovuto digerire la nomina in odore di lottizzazione di Igor De Biasio, neo-membro del Cda, già giovane padano e consigliere comunale leghista.
Ieri, la notizia che l'assemblea dei soci per ratificare gli ultimi due membri sarebbe slittata a venerdì ha subito scatenato mille congetture sulle spaccature nel governo.
Al punto che lo staff di Palazzo Chigi ha dovuto motivarne le ragioni: «Il ministro dell'Economia Tria è di ritorno dall'Argentina e il premier è in Puglia per il compleanno del padre».
Alla fine si è optato per un mini-vertice. Presenti Di Maio e Matteo Salvini che hanno risentito i candidati e cercato di superare i veti reciproci. Per il posto di dg, la rosa si è ristretta a tre ma per ma non ci dovrebbero essere problemi per l'ex direttore di La7 Fabrizio Salini, voluto dai parlamentari grillini della Vigilanza con cui pare abbia costruito già nella scorsa legislatura un ottimo rapporto.
«Stiamo cercando personalità slegate dalla politica» conferma Di Maio dopo aver spiegato a Salvini che sulla Bianchi Clerici non avrebbe tenuto il M5S. Al suo posto, la Lega propone Gian Marco Mazzi, manager amico di cantanti e musicisti, direttore e curatore di Sanremo dal 2005 e 2012, sponsorizzato da Gasparri e Ignazio La Russa, i vecchi alleati di Salvini.
2 - RAI, CASTING DI SALVINI E DI MAIO E PER LA PRESIDENZA SPUNTA MAZZI
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
[…] Fabrizio Salini resta comunque il favorito per la direzione generale, mentre Giovanna Bianchi Clerici traballa nella corsa per la Presidenza. Così tanto che per superare l' impasse la Lega valuta a sorpresa un altro nome. Si tratta di Gianmarco Mazzi, ex socio di Lucio Presta, già direttore artistico del Festival di Sanremo ai tempi di Flavio Cattaneo, grande amico di Ignazio La Russa e di An.
La partita si ingarbuglia quando iniziano a emergere i veti incrociati. Slitta l' assemblea dei soci del Tesoro, in un primo tempo convocata per oggi e posticipata al 27 luglio. […] Per il ruolo di dg Salini resta il nome preferito da Di Maio, nonostante la freddezza della Lega. Quando Salvini legge il suo curriculum, quasi non ci crede. « Questo è renziano», lo incitano ai piani alti del Carroccio. La colpa? Aver ricoperto il ruolo di direttore della "Stand by me", la società di produzione di Simona Ercolani, che vanta un cursus honorum inattaccabile, ma a detta del Carroccio sconta un passato da "regista" di alcune edizioni della Leopolda renziana.
[…] Gli altri identikit vagliati sono tre, alcuni ricevuti in serata. Uno, Gian Paolo Tagliavia, chief digital officer Rai, fu chiamato a viale Mazzini dall' ex dg Antonio Campo Dall' Orto. Un altro, invece, venne allontanato sempre dal manager dell' era renziana: si tratta dell' ex direttore delle risorse umane della Rai Valerio Fiorespino. Il terzo profilo alternativo è quello di Andrea Castellari, attualmente alla guida di Viacom International Media Networks.
Ma il nodo più complicato resta quello della Presidenza. […] Ecco come spunta il nome di Mazzi. Amico di La Russa, che aiutò da consulente del ministero della Difesa a organizzare le celebrazioni per il 150esimo anniversario dell' Unità d' Italia. Considerato di destra, potrebbe ottenere il via libera anche di Maurizio Gasparri e del resto di Forza Italia. E sbloccare lo stallo sui vertici Rai. Che poi si tratti di un Presidente di garanzia solo per il centrodestra, questo è tutto un altro discorso.
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