DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Edoardo Izzo per la Stampa
Tiziano Renzi - che oggi sarà ascoltato dai magistrati romani - ottenne nel marzo del 2016 un incontro riservato con Luigi Marroni, numero uno della Consip. Lo ha raccontato quest' ultimo agli inquirenti napoletani precisando che il papà dell' allora premier gli aveva chiesto, nel colloquio in piazza Santo Spirito a Firenze, di «accontentare» l' imprenditore farmaceutico Carlo Russo che poco tempo prima gli aveva presentato come persona di sua fiducia. Secondo quanto ricostruito dall' Espresso, in sede di interrogatorio Marroni ha giurato di non essersi piegato, limitandosi ad ascoltare con pazienza gli interlocutori senza però dare seguito alle richieste. «Sono stato un muro di gomma», ha detto ai pm partenopei.
Marroni ha inoltre spiegato di essere stato informato dell' inchiesta dal ministro allo Sport, allora sottosegretario, Luca Lotti. Ma il ministro Lotti (a cui in serata l' esponente della minoranza dem Gianni Cuperlo ha consigliato «un passo indietro»), nell' interrogatorio alla procura di Roma da egli stesso sollecitato ha preso le distanze dal Marroni.
Difeso dall' avvocato Franco Coppi, ha dichiarato di non essere in alcun modo a conoscenza delle indagini in corso sulla Consip, quindi, non avrebbe potuto rivelare alcunché. Ha poi detto di «non frequentare» Luigi Marroni: «Nell' ultimo anno l' ho visto due volte».
Ma la polemica politica non si placa. I grillini insorgono con una mozione di sfiducia. Luigi Di Maio: «Al di là di magistratura e di processi qui c' è una questione: l' imprenditore che è in galera per corruzione ha finanziato la Fondazione di Matteo Renzi con 60 mila euro e, guarda caso, nelle carte processuali viene coinvolto in una questione di corruzione insieme al padre di Matteo Renzi e al braccio destro di Matteo Renzi. Finché questa vicenda non sarà chiara noi vogliamo che il ministro Lotti e tutto il giglio magico si allontanino dal governo».
Intanto nell' inchiesta pesano le parole dell' ad di Consip Marroni. Che ai magistrati ha fornito particolari sul maxi appalto da 2,7 miliardi di euro per i servizi pubblici, chiamato Facility Management 4. I giudici volevano conferme sul sistema corruttivo dell' imprenditore napoletano Alfredo Romeo (arrestato l' altro ieri) e l' ad di Consip ha ammesso pressanti «richieste di intervento» sulle Commissioni di gara per favorire una specifica società. Ha inoltre rivelato le «aspettative ben precise» da parte di Verdini e Renzi padre.
Ma quest' ultimo si difende: «Non ho mai chiesto soldi. Non li ho mai presi. I magistrati hanno tutti gli strumenti per verificarlo». Prende le distanze anche dalle dichiarazioni di Alfredo Mazzei, commercialista amico di Romeo, circa un «incontro segreto in una trattoria», presenti anche Russo e Romeo: «Non ho mai fatto cene segrete in bettole in vita mia. Conosco Russo, del cui figlio sono padrino di battesimo, ma leggo cose di cui non so assolutamente nulla».
La cena segreta è stata smentita anche da Romeo che lunedì sarà interrogato a Regina Coeli dal procuratore aggiunto Ielo e dal pm Palazzi. Intanto il ministro Luca Lotti, accusato di aver rivelato a Marroni, con il comandante generale dell' Arma Del Sette, le indagini su Consip, è intervenuto su Facebook e Twitter: «Noi non siamo come gli altri, siamo gente seria e perbene. E abbiamo pazienza e forza per sopportare la vergognosa campagna di oggi. Ora basta!». E Matteo Renzi ha ritwittato.
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