DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA…
I LEGHISTI S’ATTACCANO A TUTTO PUR DI LITIGARE CON FORZA ITALIA – IL CARROCCIO SULLE BARRICATE PER IL SOSTEGNO DEL MINISTRO PICHETTO FRATIN ALL’ACCORDO SUL GREEN DEAL DELL’UNIONE EUROPEA. UN’INTESA CHE ACCOGLIE LE RICHIESTE ITALIANE SUI CREDITI DI CARBONIO E SUI BIOCARBURANTI. MA PER LA ERINNI LEGHISTA SILVIA SARDONE NON BASTA: “RIMANIAMO PERPLESSI…” - IL PROVVEDIMENTO EUROPEO MANTIENE L’OBIETTIVO DEL 90% DI TAGLIO ALLE EMISSIONI, MA CON MOLTA FLESSIBILITÀ…
1 - GREEN DEAL, C’È L’ACCORDO PASSA LA LINEA DI MELONI MA LA LEGA È CONTRARIA
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
URSULA VON DER LEYEN - GREEN DEAL
L'Unione europea non si presenterà alla Cop30 sul Clima a mani vuote, anche se i nuovi obiettivi del Green Deal rischiano di non essere granitici: l'intesa raggiunta in extremis tra i governi Ue, ieri mattina, ha permesso a Ursula von der Leyen di atterrare a Belem poche ore dopo con l'impegno a tagliare le emissioni di CO2 del 90% entro il 2040 (rispetto ai livelli del 1990) e con una promessa che nel 2035 gli Stati membri ridurranno le emissioni nocive «tra il 66,25% e il 72,5%».
Su quest'ultimo punto, relativo al «contributo determinato a livello nazionale» non è stato possibile raggiungere un'intesa all'unanimità su un valore preciso, ma si è optato per indicare una fascia, così come attorno al target del 90% […] sono state introdotte diverse clausole di flessibilità che potrebbero rimettere in discussione l'obiettivo finale.
Per trovare l'accordo, è servito un negoziato di quasi 20 ore che si è sbloccato soltanto quando la presidenza danese e i Paesi più ambiziosi sul fronte climatico (Spagna e Paesi Bassi in primis) hanno ceduto alle richieste del gruppo di Paesi capitanati dall'Italia.
Nella notte, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha guidato una minoranza di blocco composta da dieci Paesi, determinati a tenere il punto sulle richieste di correzione rispetto alla proposta che era stata presentata a luglio dalla Commissione e pure rispetto al testo che era stato messo sul tavolo dalla presidenza di turno del Consiglio Ue.
«Si tratta di un buon compromesso che accoglie le istanze presentate dall'Italia», ha esultato il ministro del governo Meloni al termine della riunione. Oltre alle flessibilità sul 2040, l'Italia ha incassato il rinvio di un anno del sistema Ets2, vale a dire la "tassa sull'inquinamento" per le case e il trasporto stradale, e la promessa nero su bianco che i biocarburanti saranno inseriti nella revisione del regolamento sulle emissioni delle automobili (attesa per il 10 dicembre) con l'obiettivo di mantenere in vita il motore termico anche dopo il 2035.
Il punto di caduta sugli obiettivi del 2040 è stato approvato a maggioranza qualificata dagli Stati membri: hanno votato contro la Polonia, l'Ungheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia perché considerano il target troppo ambizioso. Un giudizio condiviso dagli europarlamentari della Lega, che hanno sconfessato la decisione presa dal ministro Pichetto Fratin, esponente di Forza Italia, e alleato di governo.
GREEN DEAL - COMMISSIONE EUROPEA
«Rimaniamo francamente perplessi del sostegno dell'Italia all'accordo raggiunto in Consiglio Ambiente», ha commentato l'eurodeputata leghista Silvia Sardone[…]
Nel merito, il provvedimento – che verrà approvato formalmente dopo il trilogo con l'Europarlamento – si inserisce nella Legge sul Clima che già aveva stabilito l'obbligo di azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050 e fissa il valore da raggiungere al traguardo intermedio del 2040.
Così come proposto dalla Commissione, si è deciso di mantenere l'obiettivo del 90%, anche se sono stati introdotti dei correttivi che potrebbero rimetterlo in discussione. L'Ue potrà compensare il mancato raggiungimento degli obiettivi acquistando crediti internazionali, attraverso il finanziamento di investimenti per finanziare l'abbattimento della CO2 in altri Paesi.
La quota inizialmente prevista era del 3%, ma – su spinta di Italia e Francia – si è deciso di portarla al 5%: non è però ancora chiaro come verranno finanziati questi interventi che di fatto porteranno l'Europa a tagliare le emissioni soltanto dell'85%. […] come chiesto dall'Italia, nella revisione che verrà effettuata ogni cinque anni (e che potrà anche modificare l'obiettivo finale) potrà essere inserita la possibilità per gli Stati di compensare un ulteriore 5% tramite l'acquisto di "carbon credit" su base nazionale.
In aggiunta, la Commissione dovrà fare un "tagliando" ogni due anni per verificare l'andamento della traiettoria di decarbonizzazione. […]
ursula von der leyen giorgia meloni conferenza sulla ricostruzione dell ucraina. foto lapresse
2 - COSA PREVEDE L’INTESA DI IERI IMPRESE E CITTADINI, QUALI REGOLE PER L’AMBIENTE
Estratto dell'articolo di Valentina Iorio per il “Corriere della Sera”
1 Cosa prevede l’accordo raggiunto dai ministri dell’Ambiente Ue?
Il testo su cui i ministri dei 27 Paesi Ue hanno trovato l’accordo, dopo un lungo negoziato, conferma il target principale: una riduzione delle emissioni del 90% rispetto al 1990. Ma introduce diversi elementi di flessibilità.
2 Cosa è cambiato rispetto alla proposta della Commissione europea?
Il testo […] prevede che fino a un 5% del calo delle emissioni nette dell’Ue rispetto al 1990 possa essere ottenuto attraverso «crediti internazionali di carbonio di alta qualità». La proposta della Commissione prevedeva invece un tetto del 3%.
[…] La possibilità di utilizzare i crediti generati da progetti extra Ue dovrebbe partire dal 2036, come nel testo presentato dall’esecutivo Ue, ma è stato introdotto un periodo di sperimentazione tra il 2031 e il 2035.
3 In cosa consiste l’acquisto dei crediti di carbonio?
I crediti di carbonio […] sono dei certificati che attestano la riduzione o la rimozione di una certa quantità di emissioni. Nel caso specifico, i crediti potranno provenire da attività e progetti extra-Ue. […]
4 Quali altre richieste sono state accolte?
È stata introdotta una disposizione per posticipare di un anno, dal 2027 al 2028, l’avvio del nuovo mercato del carbonio, il sistema di scambio di quote Ets, che dal 2027 avrebbe dovuto applicarsi al trasporto su strada e agli edifici.
Inoltre, su richiesta dell’Italia, è stato inserito un riferimento al ruolo dei «carburanti a zero emissioni, a basse emissioni di carbonio e rinnovabili», nel quadro della revisione, attesa per dicembre, del regolamento che dal 2035 impone lo stop ai motori a combustione interna.
5 Cosa prevede la clausola di revisione?
Ogni cinque anni la Commissione europea potrà effettuare una revisione consentendo agli Stati di utilizzare un ulteriore 5% di crediti di carbonio internazionali per raggiungere i propri obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni.
cambiamento climatico - global warming
6 Cos’è il «freno di emergenza»?
Il testo prevede il ricorso a questo meccanismo per modificare l’obiettivo climatico al 2040 in caso di carenze negli assorbimenti naturali di CO2. […]
7 Quali saranno i prossimi passi?
La presidenza del Consiglio europeo avvierà i negoziati con il Parlamento europeo, non appena quest’ultimo avrà adottato la propria posizione, al fine di concordare il testo definitivo dell’emendamento alla proposta della Commissione. Solo una volta che sarà stata raggiunta l’intesa, l’obiettivo di riduzione delle emissioni potrà diventare legge.
8 Perché gli ambientalisti hanno criticato l’accordo raggiunto dai ministri?
Gli ambientalisti ritengono che il testo indebolisca troppo il percorso di riduzione delle emissioni che era stato tracciato dall’Unione europea. […]
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