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LA VOCE DEI MERCATI SULLE ELEZIONI FRANCESI – SE DALLE URNE NON USCISSE UNA MAGGIORANZA CHIARA E INEQUIVOCABILE, GLI INVESTITORI INTERNAZIONALI SPINGEREBBERO PER AVERE UN PRIMO MINISTRO TECNICO – I DUE PRINCIPALI INDIZIATI SONO L’EX COMMISSARIO AGLI AFFARI ECONOMICI PIERRE MOSCOVICI E IL PIÙ VOLTE COMMISSARIO EUROPEO NONCHÉ EX NEGOZIATORE PER LA BREXIT, MICHEL BARNIER… – LE INDICAZIONI DEGLI ANALISTI DI UNICREDIT

DAGONOTA

PIERRE MOSCOVICI

Se dalle elezioni francesi non uscisse una maggioranza chiara e inequivocabile, i mercati spingerebbero per avere un primo ministro tecnico. Escluso il nome di Christine Lagarde, visto che Parigi ha un estremo bisogno di controllare la Banca Centrale europea, i due principali indiziati per la seconda poltrona più importante di Francia sono l’ex commissario agli Affari economici Pierre Moscovici e il più volte commissario europeo nonché negoziatore per la Brexit, Michel Barnier.

 

ELEZIONI FRANCESI, I MERCATI PUNTANO SULL’INGOVERNABILITÀ

Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

MICHEL BARNIER

Viva l'incertezza, ben venga la paralisi. È questo, in sintesi, l'umore dei mercati all'indomani del primo turno delle legislative francesi che al momento ha sventato la prospettiva di una maggioranza assoluta per il Rassemblement national di Marine Le Pen.

 

Ora gli investitori guardano al 7 luglio e sperano in un ballottaggio che non conceda a nessuno di vincere e poter andare al governo del Paese con una chiara maggioranza. Il vecchio adagio dei mercati per cui l'incertezza è veleno non vale per le elezioni più pericolose da decenni, e per giunta nella seconda economia europea.

 

marine le pen jordan bardella

Anzi, un "hung Parliament", per dirla con gli inglesi, che impedisca alla destra ma anche al Nuovo Fronte popolare di mantenere le loro esose promesse elettorali e di cancellare le riforme introdotte da Emmanuel Macron, sarebbe l'ideale. I mercati puntano, insomma, su un governo tecnico, come segnalato ieri dagli analisti di Unicredit.

 

Brigitte ed Emmanuel Macron in abiti casual a Le Touquet dopo il voto per le legislative

Così sui listini europei si è udito un rumorosissimo sospiro di sollievo, a partire dalla festa dei titoli bancari. E dall'euro, che si è rafforzato contro il dollaro. E dallo spread, il differenziale tra bond decennali italiani e tedeschi, sentinella affidabile dell'umore generale dei mercati sull'area dell'euro, che si è ridotto. [...]

 

Il Rassemblement national costerebbe alla Francia 14,5 miliardi di euro entro il 2027, il Nuovo Fronte Popolare 160 miliardi di euro, mentre il calcolo degli introiti al netto delle spese sarebbe positivo soltanto se vincesse la Ensemble pour la Republique di Macron, e di 4 miliardi di euro. Non un dettaglio, per un Paese in procedura d'infrazione a Bruxelles per disavanzo eccessivo.

 

Intanto, le reazioni politiche danno conto di un umore molto diverso, nelle cancellerie europee. Una Francia paralizzata terrorizza anzitutto il suo alleato più importante, la Germania. La ministra degli Esteri Annalena Baerbock (Verdi) ha ricordato che «la Germania e la Francia hanno un responsabilità particolare, in Europa.

 

MARINE LE PEN - JORDAN BARDELLA - EMMANUEL MACRON - MEME BY EDOARDO BARALDI

michel barnier

E nessuno può essere indifferente dinanzi all'ipotesi che nel Paese che è il nostro partner più stretto sia in vantaggio un partito che vede nell'Europa un problema, e non la soluzione». E il premier socialista spagnolo Pedro Sanchez ha parlato, a proposito dell'avanzata della destra, di «un avvertimento» degli elettori che però non andrebbe ignorato. [...]

marine le pen jordan bardella

pierre moscovici

emmanuel macron vota MILITANTI DEL RASSEMBLEMENT NATIONAL