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Beda Romano e Antonella Scott per "il Sole 24 Ore"
Dopo un lungo tira-e-molla negoziale, giustificato dall'incerta situazione politica in Ucraina, i Ventotto hanno deciso ieri l'entrata in vigore del nuovo round di sanzioni economiche contro la Russia, accusata di ingerenza nella crisi grave ucraina. Tuttavia, consapevoli dei rapidi mutamenti sul terreno, i Paesi dell'Unione Europea hanno aperto la porta a una sospensione o a un annullamento delle misure sanzionatorie, se il cessate il fuoco dovesse confermarsi.
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In un comunicato, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha annunciato per oggi la pubblicazione e l'entrata in vigore delle nuove sanzioni. Nel contempo, ha spiegato che i Ventotto effettueranno «entro fine mese una valutazione dell'applicazione del piano di pace» attualmente in discussione, sulla base di un'analisi della Commissione. Ha poi aggiunto: «Abbiamo sempre sottolineato la reversibilità e l'adattabilità delle misure restrittive».
In questo senso, ha precisato l'ex primo ministro belga nel suo comunicato, «alla luce dell'analisi e se la situazione sul terreno lo richiedesse, la Commissione europea e il Servizio europeo per l'azione esterna sono invitati a presentare proposte per emendare, sospendere o annullare le sanzioni in vigore, in parte o in toto. È previsto che il Consiglio valuterà queste proposte in modo urgente con l'impegno di prendere una decisione se appropriato».
Le misure prevedono tra le altre cose il divieto per le imprese pubbliche russe di finanziarsi in Europa. A essere colpite in modo particolare Gazpromneft, Transneft e Rosneft, tutte attive nel settore petrolifero. Le sanzioni proibiranno loro di emettere titoli obbligazionari in Europa con una maturità superiore ai 30 giorni. Lo stesso divieto sarà imposto alle cinque banche pubbliche già colpite in luglio con l'interdizione di emettere titoli con una maturità superiore a 90 giorni.
INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G
Nello scegliere Gazpromneft, Transneft e Rosneft, i Ventotto prendono di mira aziende petrolifere, risparmiando i produttori di gas russo di cui l'Europa è importante cliente. Le sanzioni prevedono inoltre di colpire 24 nuove persone a cui sarà vietato il viaggio in Europa e che vedranno i loro averi finanziari congelati (in tutto le persone colpite salgono a 119). Molti Paesi nutrivano già dubbi su alcune delle sanzioni, timorosi di eventuali ripercussioni economiche e probabili ritorsioni russe.
Il cessate il fuoco annunciato venerdì scorso in Ucraina ha cambiato le prospettive, e rafforzato i loro dubbi. Al di là dell'opportunismo di alcuni governi, i Ventotto si sono resi conto che continuare sulla strada delle sanzioni come se niente fosse poteva essere controproducente. I Paesi membri hanno quindi cercato una soluzione più distensiva, adottando le misure sanzionatorie, ma aprendo la porta a una sospensione o addirittura a un annullamento nel caso di una normalizzazione della situazione.
Una soluzione negoziata della crisi è anche l'auspicio di Barack Obama, che ieri si è però unito all'Unione Europea annunciando in una dichiarazione che anche gli Stati Uniti, in coordinamento con Bruxelles, «intensificheranno le sanzioni verso la Russia in risposta alle sue azioni illegali in Ucraina». Nei settori della difesa, dell'energia, delle finanze. «Seguiamo da vicino gli sviluppi dopo l'annuncio del cessate il fuoco - ha detto Obama - ma cerchiamo ancora le prove inconfutabili che la Russia ha posto fine ai tentativi di destabilizzare l'Ucraina». La Casa Bianca renderà noti oggi i dettagli dei nuovi provvedimenti.
E la risposta russa saranno nuovi limiti all'import di prodotti provenienti dai Paesi che hanno deciso sanzioni: oltre a Ue e Usa Australia, Canada, Norvegia. Ma anche il Giappone, forse uno dei Paesi che potrebbe subire di più la possibilità che venga colpito l'import di auto usate. Oltre a queste, e dopo i generi agroalimentari banditi dalla Russia da inizio agosto, il consigliere economico del Cremlino Andrej Belousov ha citato «alcuni prodotti dell'industria leggera», nel settore tessile. Ha però aggiunto di augurarsi che introdurre queste nuove misure non sia necessario: «Spero che prevalga il buon senso», ha detto.
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