VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Marco Antonellis per Dagospia
Berlusconi ci sperava tanto e con lui l'eterno consigliere Gianni Letta. Ma l'incontro notturno tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (i due a Roma abitano a pochi passi di distanza l'uno dall'altro, zona Palazzo Grazioli per intenderci) in realtà niente affatto casuale come si è voluto far credere ma sollecitato dal leader di Forza Italia (e che il Capitano avrebbe voluto restasse segreto per non alimentare voci con l'alleato a 5Stelle) non è andato come il Cavaliere avrebbe sperato: solo per Matteo Salvini il caffè è stato zuccherato mentre il Cavaliere ha dovuto ingoiare l'ennesimo caffè amaro soprattutto perchè non ha avuto garanzie ma solo frasi interlocutorie e di circostanza su ciò che gli sta più a cuore, ovvero la rottura del rapporto con i 5Stelle.
Tra i due però ha fatto capolino anche la nomina dei prossimi vertici Antitrust (che spettano alla Lega stante il fatto che la nomina dei vertici Consob spetta ai 5Stelle). Il dossier è da tempo in mano a Giorgetti, fidato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (anche se la nomina formalmente spetta ai Presidenti di Camera e Senato) ma la fuga di notizie sul breve incontro dell'altra notte rischia di bruciare l'intesa tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
La rosa dei nomi sui quali si starebbe ragionando in queste ore, come trapela da fonti di Palazzo Chigi, comprende diversi petali: Marina Tavassi Presidente della Corte d'Appello di Milano, Alessandro Pajno, gradito al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il costituzionalista Beniamino Caravita. C'è poi anche un altro nome gradito a Forza Italia, un "Mister x" al momento "coperto" e che verrà svelato solo all'ultimo momento. Il rischio ora è che i grillini, mangiata la foglia, si mettano di traverso.
In realtà però, ciò che non è chiaro al Cavaliere e che nemmeno durante il breve incontro dell'altra sera è riuscito ad appurare (Salvini non scopre mai del tutto le sue carte con i suoi interlocutori) è la strategia futura del Capitano leghista: perchè alimentare tensioni continue con l'alleato 5Stelle se poi non si vuole andare subito alle urne?
Perchè, come siamo in grado di rivelare, quello che gli spin doctor stanno suggerendo a Matteo Salvini in questo momento è di mantenere i 5Stelle in uno stato di tensione permanente per dividerli e tentare di arrivare in futuro (ovvero quando scenderà in campo Di Battista) ad uno loro spaccatura: insomma, una vera e propria strategia della tensione.
"L'obiettivo", spiega una fonte leghista di alto rango "è quello di far emergere e acuire le distanze tra i leader a 5Stelle, in particolare tra Di Maio e Fico, tra l'ala governativa e quella ortodossa e neutralizzare la prossima discesa in campo di Di Battista". Insomma, a Matteo Salvini serve un Movimento meno di lotta e più di governo.
ALESSANDRO DI BATTISTA - LUIGI DI MAIO - ROBERTO FICO
Da un lato per tamponare nell'immediato gli scossoni che potrebbero arrivare dalle imminenti decisioni europee e per portare i 5Stelle su posizioni più filoleghiste anche sui singoli provvedimenti in discussione (ad esempio sul reddito di cittadinanza che non piace a gran parte degli imprenditori) dall'altro per avere un alleato più affidabile con il quale giocare la politica che più gli piace in vista di alleanze e governi futuri: quella dei due forni.
A quel punto la scelta del Capitano (che sa benissimo che questo governo rischia di cadere non appena sarà approvata la legge di bilancio tanto che si sta già riservatamente studiando il modo per fare l'election day con le europee) sarà tra i 5Stelle depurati dagli ortodossi e la Forza Italia di Silvio Berlusconi.
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