TARANTINI E TARANTELLE - GLI STESSI PM NAPOLETANI AMMETTONO CHE L’INCHIESTA SULL’ESTORSIONE A BERLUSCONI NON È DI LORO COMPETENZA: DIFFICILE CAPIRE DOVE SIANO AVVENUTE (CERTAMENTE NON A NAPOLI) LE DAZIONI AL CENTRO DELLE INDAGINI -PROBABILE CHE PRESTO GLI ATTI FINISCANO A ROMA - TRA LE IPOTESI D’ACCUSA L’AFFITTO DELLA CASA DI GIAMPY PAGATO DAL BANANA… - SI FA VIVO LAVITOLA: "NON SONO LATITANTE, MA ALL'ESTERO PER LAVORO. E VOGLIO COLLABORARE"

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1 - ESTORSIONE A BERLUSCONI: PROBABILE TRASFERIMENTO INCHIESTA - PM NAPOLI SOLLEVANO DUBBI SU COMPETENZA TERRITORIALE...
(ANSA)
- L'inchiesta sulla presunta estorsione ai danni del presidente del Consiglio potrebbe essere trasferita da Napoli in un'altra sede, per questioni di competenza. Sono gli stessi pm della procura partenopea a sollevare il nodo, nella richiesta di misure cautelari rivolta al gip: risulta infatti difficile capire dove siano avvenute - certamente non a Napoli - le dazioni al centro delle indagini.

E' quindi verosimile che nei prossimi giorni gli atti possano passare ad un'altra procura, forse proprio quella di Roma. Dagli elementi di accusa finora ricostruiti emerge anche che il direttore ed editore de L'Avanti, Valter Lavitola, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare e irreperibile, contattava Giampaolo Tarantini attraverso schede telefoniche estere.

2 - PAGATO AFFITTO CASA TARANTINI ROMA'. E' UNA DELLE IPOTESI DI ACCUSA DEI PM...
(ANSA) -
Silvio Berlusconi avrebbe pagato a Giampaolo Tarantini il canone di locazione di una casa in una zona prestigiosa di Roma. E' uno degli elementi alla base delle accuse rivolte dai pm partenopei all'imprenditore barese e alla moglie. Non si sa per il momento se la casa in questione sia quella dove sono stati arrestati stamane i coniugi Tarantini, oppure un'altra.

LAVITOLA, NON SONO LATITANTE MA ALL'ESTERO PER LAVORO...
(ANSA)
- "E' passata sui media la notizia che sono latitante. Non è vero. Sono all'estero per lavoro". Lo dichiara Valter Lavitola, direttore dell'Avanti!' in una nota.

"Attendo di definire con il mio avvocato le decisioni da prendere - prosegue Lavitola nella nota - è mia intenzione collaborare pienamente con la giustizia per chiarire la questione. Infine, ribadisco con forza che non mi è mai neppure passato per la testa di raggirare il presidente Berlusconi, né di impossessarmi di presunte somme destinate ad una famiglia in difficoltà".

 

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