1. ANCHE I SONDAGGI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’BALLARÒ’’ DEVONO AMMETTERLO: IL CENTROSINISTRA DI BERSANI AVANTI MA PERDE QUASI 2 PUNTI DOPO SCANDALO DEL MONTE DEI PACCHI 2. TRA I PRIMI SEI LEADER PER GRADIMENTO, BEN QUATTRO NON SONO CANDIDATI: RENZI AL PRIMO POSTO, BONINO AL QUARTO, DAVANTI A GRILLO; MONTEPREZZEMOLO AL SESTO 3. BERSANI GIOCA LA PARTITA DEL SENATO SUL FILO DI POCHI DECIMALI IN LOMBARDIA E SICILIA 4. MONTIMER IN CRISI DI IDENTITÀ. PER USCIRE DAL SUO RECINTO (10-12%) DEVE CAMBIARE REGISTRO. MA QUANDO LO FA SCONTENTA LA SUA BASE COLTA, E SCONFINA IN CAMPO PD 5. L'ACQUISTO DI BALOTELLI, SI DICE, VALGA UN PUNTO IN PIÙ PER IL PDL NEI SONDAGGI (A PROPOSITO, PROPRIO IL 24 FEBBRAIO C’È IL DERBY MILAN INTER). MA LA MOSSA A SORPRESA DEL POMPETTA POTREBBERO ESSERE ALTRE, PIÙ VICINA ALLE TASCHE DEGLI ITALIANI. DOPO L'ABOLIZIONE DELL'IMU, LE ASSUNZIONI IN NERO, NON È CHE HA IN SERBO UN BEL CONDONO FISCALE? O FORSE STA PENSANDO DI CAMBIARE NOME AD EQUITALIA?

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1. BANANA SURPRISE?
Spin Doctor per Dagospia

Se fossimo negli Stati Uniti, la lista dei candidati premier sarebbe diversa. Lì i partiti sanno scegliere, quasi sempre, i candidati più adatti a vincere le elezioni. Un esempio? Nel Partito Democratico USA Hillary Clinton era la figura di spicco, con una militanza lunghissima e una influenza capillare, ma Obama aveva più chance di battere i repubblicani. Sapete come è andata a finire.

Da noi prevalgono spesso altre logiche, spesso tutte interne ai partiti e alle coalizioni. Il risultato? Ce lo spiega Ilvo Diamanti su Repubblica oggi: tra i primi sei leader per gradimento degli italiani, ben tre non sono candidati: Renzi al primo posto, davanti a Culatello; Bonino al quarto, davanti a Kim Yon-Grillo; Monteprezzemolo al sesto.

La campagna elettorale ne risente, con l'agenda ostaggio dell'attualità e pochi salti di immaginazione. Nessuno si prende la briga di raccontare alle persone come sarà il Paese tra cinque anni. Forse perché, sotto sotto, se lo immaginano uguale a cinque anni fa? Ma la giusta combinazione di visione del futuro e risposte concrete ai problemi è la via maestra per il consenso.

Intanto passano i giorni e si riducono gli incerti. Si riduce di conseguenza il bacino nel quale pescare voti e questo penalizza sopratutto Mortimer, alle prese con una vera crisi di identità. Per uscire dal suo recinto (10-12% degli elettori) deve cambiare registro. Ma quando lo cambia scontenta la sua base colta, scolarizzata, di mezza età, di professionisti. E soprattutto sconfina in campo Pd. Soprattutto in quell'area moderata piddina che non sembra avere rappresentanza (a proposito dov'è Enrico Letta? e Franceschini?). E questo mette in ansia Culatello, già colpito dal caso Montepacchi di Siena.

Tutti impallati e rassegnati all'ingovernabilità? Ad ora sembra così. Ma c'è tempo e, si sa, gli elettori decidono nelle ultime due settimane. Come fare? Intanto c'è qualcuno che nei partiti lavora ai database? Una volta erano le liste delle famiglie tenute aggiornate dalle sezioni Pci e Dc. Oggi sono i file di direct marketing usati dai venditori e dalle associazioni no profit ad essere indispensabili. E poi Google che, alla fine, si rivelerà il mezzo più impattante di questa campagna 2013. Per Ingroia, Monti, Tremonti, La Russa poi c'è la necessità di far conoscere il simbolo. L'elettore - come al supermercato - sarà attratto dal simbolo più noto e qui Pd e Pdl la fanno da padroni.

E mentre gli uffici comunicazione stanno affilando le armi ed i messaggi, tutti rischiano di inseguire il Banana. L'acquisto di Super Mario Balotelli, si dice, valga un punto in più per il PDL nei sondaggi (a proposito, proprio il 24 febbraio c'è il Derby Milan Inter...). Ma la mossa a sorpresa del Pompetta potrebbero essere altre, più vicina alle tasche degli italiani. Lui su questo ci sa fare. Dopo l'abolizione dell'Imu, le assunzioni in nero, non è che ha in serbo un bel condono fiscale? O forse sta pensando di cambiare nome ad Equitalia?

2 - BERSANI AVANTI MA PERDE QUASI 2 PUNTI DOPO SCANDALO MPS. RENZI UNICO LEADER CHE SALE, +18 DA CULATELLO
Ilvo Diamanti per "La Repubblica"


A meno di un mese dal voto, le distanze tra le coalizioni si riducono. Ma di poco. Le polemiche intorno alle vicende del Monte dei Paschi di Siena sembrano aver prodotto effetti, fin qui, limitati sulle intenzioni di voto. È ciò che emerge dal sondaggio di Demos per Repubblica, realizzato negli ultimi giorni. Per quanto coinvolto da critiche e sospetti, il Pd, alla Camera, ha ceduto meno di un punto e rimane appena sotto al 33%. Mentre il Pdl ha recuperato un punto e supera, così, il 19%.

Il Centrosinistra, comunque, si attesta sul 36,4%, circa 10 punti più del Centrodestra (2 meno di una settimana fa). Al Senato, il vantaggio risulta ancora più ampio: 38% a 27%. Cioè, 11 punti. A livello nazionale. Tuttavia, la legge elettorale non permette previsioni, perché al Senato l'assegnazione dei premi di maggioranza avviene regione per regione. 
Resta, quindi, l'impressione che lo scandalo Mps, nonostante abbia monopolizzato il dibattito pubblico, non sia riuscito a produrre una svolta decisa nel clima d'opinione.

Le intenzioni di voto, negli ultimi giorni, non hanno subito variazioni sensibili. Così, le differenze osservate, rispetto a una settimana fa, sembrano dettate da altre ragioni. Soprattutto, dal progressivo scongelamento degli indecisi - ancora numerosi: circa il 30%. Un processo che favorisce il Centrodestra - la cui "riserva" di delusi è molto ampia. Ma anche la coalizione guidata da Monti. Nell'insieme, ha guadagnato un punto e mezzo e si avvicina al 18%. Spinta dalla formazione del premier, Scelta Civica, salita al 12,5% (cioè, di quasi un punto).

Anche l'Udc, per la prima volta, recupera consensi (anch'essa quasi un punto). E frena l'emorragia di voti che aveva subito, fino ad oggi, a favore della Lista Monti. La principale indicazione offerta dal sondaggio di questa settimana, dunque, riguarda proprio il peso assunto dal Terzo Polo. Il quale, per la prima volta dopo il 1994, sembra interrompere, o comunque indebolire, la dinamica bipolare del sistema partitico e della competizione elettorale in Italia.

D'altronde, altri indizi, raccolti dal sondaggio, concorrono a spiegare - e a confermare - questa tendenza. In primo luogo, l'immagine del leader. La fiducia verso Monti, infatti, nell'ultimo mese è scesa di quasi 5 punti. Ma resta comunque alta: 42,5%. Il premier è terzo, nella graduatoria dei leader. Peraltro, il 38% degli elettori lo considera il più "competente".

E il 61%, soprattutto, lo riconosce in grado di "garantire la credibilità del Paese all'estero". 
La capacità "competitiva" di Monti e della coalizione di Centro marca, dunque, la principale differenza rispetto alle ultime due elezioni. In particolare, rispetto a quelle del 2006, quando il Centrodestra trascinato da Berlusconi, riuscì a rimontare tutto lo svantaggio accumulato in precedenza. Fin quasi a pareggiare, con Prodi. Ma allora il confronto (lo scontro?) era diretto. Tra Berlusconi e Prodi: non c'era nessuno. Casini e l'Udc erano alleati con il Cavaliere. Oggi, invece, "in mezzo" c'è Monti. Il quale, nell'ultima settimana, ha preso di mira il Centrosinistra. In modo aggressivo.

Per rubare il mestiere - e la scena - a Berlusconi. Per apparire la vera alternativa a Bersani - e soprattutto a Vendola. Per chiudere e confinare il Cavaliere "a destra". E intercettare il flusso dei delusi del Pdl - tanti, ancora rifugiati fra gli indecisi. In attesa di decidere. Se votare e per chi. Un altro segno delle difficoltà che incontra il "bipolarismo", in questa fase, è offerto dall'atteggiamento verso il "voto utile".

Meno condiviso rispetto al passato. Certo, il 54% degli elettori ritiene ancora opportuno "concentrare il voto sulle due coalizioni maggiori". Ma nel 2008 l'orientamento "maggioritario" veniva espresso da un'area di cittadini superiore di quasi 9 punti. In un sistema attraversato dall'alternativa pro/anti-berlusconiana, l'indebolirsi del bipolarismo danneggia proprio lui. Berlusconi. Il quale, non a caso, ha rifiutato di partecipare a un confronto in tivù con gli altri cinque leader. Avrebbe significato porsi sul medesimo piano di tutti gli altri. Ammettere e riprodurre la fine del bipolarismo - e del berlusconismo.

A Centrosinistra, Bersani (48,5%) è ancora il secondo tra i leader, nella valutazione degli elettori. Dietro al suo avversario delle primarie, Matteo Renzi. Che ottiene un giudizio positivo da quasi due terzi degli intervistati. A conferma della grande fiducia di cui gode ben oltre i confini del centrosinistra. Evidentemente, la scelta di "volare basso", di tirarsi fuori dalla contesa per i posti al Parlamento, ne ha rafforzato ulteriormente la credibilità. Tanto più in questa fase di distacco dalla politica.

Proprio per questo, però, diventa importante - e utile - per Bersani coinvolgere Renzi. Come testimonial del proprio progetto. Della propria leadership. Il Centrodestra, come abbiamo visto, sta risalendo. Ma, fin qui, non sfonda. L'appeal del Cavaliere resta debole. Ultimo nella graduatoria dei leader, per popolarità. Fermo al 20%. Nonostante la grande capacità di tenere la scena, in tivù.

E nonostante la tivù resti, per la larga maggioranza degli elettori (60%), il principale canale di informazione in questa campagna elettorale. Il che contribuisce a spiegare la scelta, annunciata da Beppe Grillo, di tornare in televisione, in vista del voto. Non si sa dove, come e quando. D'altronde, il M5S, nelle stime di voto, è accreditato del 13%. Tanto, ma meno di qualche mese fa. Così Grillo - l'unico a riempire le piazze, in questa campagna elettorale - ha deciso di tornare alle origini. In televisione. Non so che pagherei per vederlo a un "faccia a faccia". Con Monti, Bersani, Berlusconi. E Vespa...

2 - SONDAGGIO POLITICO IPSOS PER BALLARO': IN LIEVE CALO PD 32,5% E MONTI 10,7, SALE PDL 18,2%
Da "Clandestinoweb.com"


Nel nuovo sondaggio realizzato da Ipsos per Ballarò, presentato nel corso della puntata del 29 gennaio, il Pd segna un leggero calo passando dal 33,1% della scorsa rilevazione (22 gennaio) al 32,5%. Giù anche Con Monti per l'Italia che scende di 0,3 punti percentuali attestandosi al 10,7%. In leggera rimonta invece il Pdl con il 18,2% e il Movimento 5 Stelle con il 13,6%, rispetto al 17,8 e al 12,8% rispettivamente. Stabile la Lega Nord al 5,2%. Queste le intenzioni di voto per la Camera.
Per quanto riguarda le coalizioni, l'istituto diretto da Nando Pagnoncelli fa sapere che il centrosinistra cala leggermente al 37,6%, stabile il centrodestra al 26,8%. Perde un po' anche il centro al 15,4% mentre si registra un lieve aumento del Movimento 5 Stelle al 13,6%. Alla domanda chi preferirebbe come presidente del Consiglio, il 28% ha risposto Bersani, il 16% Monti, il 1% Grillo, l'11% Alfano e appena il 4% Tremonti e Ingroia.

3 - ELEZIONI:SONDAGGIO CORSERA, LOMBARDIA E SICILIA IN BILICO
(ANSA) - Un sondaggio condotto da Ipso per il Corriere della Sera nel mese di gennaio, pubblicato oggi dal quotidiano di via Solferino, assegna in Lombardia il 34,5% dei
consensi alla coalizione del centrosinistra (se vincente incassera' 27 senatori) e il 35,3% dei consensi alla coalizione di centrodestra (a sua volta 27 senatori se vincente). Al Centro con Monti viene assegnato il 10,6%, il 10,5% al Movimento 5 stelle, il 2,5% a Rivoluzione civile mentre gli indecisi sono al 41,9%.

Per quanto riguarda la Sicilia, anche qui il risultato del sondaggio evidenzia un esito incerto del voto che si riflette sul Senato. Alla coalizione del centrosinistra, la rilevazione Ipso assegna il 32,3% (14 seggi al Senato se vincente) e al centrodestra il 31,1% (a sua volta 14 seggi se vincente).

Il Centro con Monti e' al 9,4%, il Movimento 5 Stelle al 18,7%, Rivoluzione civile al 6,4%. Gli indecisi sono al 30,6%. ''Quella per la maggioranza al Senato - commenta Renato Mannheimer - sara' probabilmente una battaglia all'ultimo voto. Gli esiti dei sondaggi effettuati Regione per Regione dai diversi istituti offrono un quadro diversificato ma comunque caratterizzato da una situazione di difficile governabilita'''.

 

 

PIERLUIGI BERSANI GIUSEPPE MUSSARI EMMA BONINO FOTO AGF REPUBBLICA jpegBEPPE GRILLO DURANTE UN COMIZIOSILVIO BERLUSCONILA RISATA DI MARIO BALOTELLI MARIO MONTI CON LE MANI ALZATE jpegLUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO MATTEO RENZI IN BICILetta Enrico NICHI VENDOLAGV Ridotte Niki Vendola