DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
BRUNO VESPA ALLA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO
Il primo applauso del pubblico lo strappa con un appassionato appello a vaccinarsi. «Sono profondamente dispiaciuto che ci siano milioni di italiani sopra i cinquant’anni che non si sono ancora vaccinati. Abbiamo storie di persone che non si vaccinano e che sul letto di morte si pentono di non essersi vaccinate: è assurdo, incredibile».
È solo l’inizio: Bruno Vespa a Cortina d’Ampezzo, a Una Montagna di Libri, non esita a dire la propria di fronte alle trecento persone venute ad ascoltarlo, per la presentazione del suo ultimo libro.
Vespa: «Dai No Vax ho ricevuto decine di denunce»
Che ne pensa, gli chiede Alessandro Russello, direttore del Corriere del Veneto, di Cacciari e Agamben che paventano il rischio di una dittatura connessa alla pandemia? «Un uomo intelligente come Cacciari parla di libertà e dittature in questi termini? Dico che non esiste solo la libertà mia: la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri. Ho il green pass, ce l’ho anche in cartaceo, lo tengo nel portafoglio: fa parte della mia vita ed è la cosa più normale del mondo. Ieri sera l’ho mostrato al ristorante, è stata una procedura semplicissima, risparmiateci la storia dei controlli faticosi per i gestori.
Poi certo, non esiste un farmaco totalmente innocuo, con Astrazeneca si è fatto un grande pasticcio, sono stati commessi errori che hanno confuso l’opinione pubblica. Ma ora i vaccini che ci sono sul mercato sono sicuri. Guardiamo ai grandi numeri. Mi farò sicuramente la terza dose se e quando lo decideranno. Credo che sia probabile che ce ne sarà una questo prossimo autunno.
Il problema è che quando Rivera ha parlato a Porta a Porta contro i vaccini, e io gli ho risposto che di vaccini non si muore, i no vax mi hanno fatto decine di denunce. Sono fortissimi, i no vax, sono potenti e attrezzati: ma non ce la faranno».
Il futuro «inquilino» del Quirinale
Ovazione all’Alexander Hall, e poi al Miramonti. Si parla, nell’estate cortinese, della prossima scadenza nella scelta del futuro inquilino del Quirinale. Così si intitola l’ultimo libro di Vespa, edito da Rai Libri, una galleria di presidenti della Repubblica, da Pertini (che «inseguiva le telecamere, ricordo come attese davanti al pozzo, a Vermicino, quando sapevamo purtroppo che Alfredo non ce l’avrebbe fatta, sono cose che non si fanno»), a Cossiga («un grande presidente, molto solo») a Ciampi, che «sdoganò la parola patria e ebbe il merito di tenerci ancorati all’Euro», a Mattarella, «uno dei più amati degli ultimi presidenti, ha attraversato tre crisi difficilissime, nel 2019, 2020 e 2021, da antiprotagonista: è uno dei presidenti più silenziosi che ci siano mai stati, ha parlato con gli atti. Ma è anche l’unico che ha impedito la formazione di un governo perché non gli andava bene un ministro (Paolo Savona). Poteva farlo? La maggior parte dei costituzionalisti gli ha dato ragione».
«Mattarella non vuole essere riconfermato»
Nel 2022 si sceglierà il prossimo presidente. Russello: la scadenza è imminente. Chi è in pole position? «Non mi avrete mai con il totonomine», si schernisce Vespa. Scherza: «Ci sono più candidati alla presidenza della Repubblica che tutte le persone che vedete in questa sala. Resto basito dalla quantità di italiani che credono davvero di essere possibili presidenti, e che ignorano tutte le ragioni per le quali è sicuro che non lo diventeranno mai.
Sarà Draghi? Con la sola eccezione di Cossiga, tutti i presidenti della Repubblica sono stati decisi all’ultimo. Fare una previsione è dilettantesco. Mi fa un po’ sorridere l’idea che avanza qualcuno: chiediamo a Mattarella di restare fino alle elezioni. E dove sta scritto? Mattarella non ha nessuna intenzione di essere confermato, ma penso che se mai desse la sua disponibilità non la darebbe certo a tempo: anche solo pensarlo è di poco rispetto».
L’autonomia di Zaia: «È virtuosa»
L’autonomia è virtuosa? «Bossi voleva che a scuola si insegnasse in Veneto. Da allora per fortuna si sono fatti passi avanti. Zaia l’autonomia la pone in modo propositivo e secondo me virtuoso: dice che i soldi li spende meglio dello Stato e di questo sono sicuro. Ma bisogna vedere come questo si concilia con la Costituzione». Su Brugnaro: «È una persona molto simpatica. È stato un po’ preso dal virus della politica: e come altri virus, lo becchi e non ti lascerà mai...».
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