DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Giordano Tedoldi per “Libero Quotidiano”
Ma quale West Wing, House of Cards e tutte le altre serie politiche, il loro tempo è finito, ieri abbiamo tutti visto la prima puntata di “The Queen and the President”, protagonisti la regina Elisabetta d'Inghilterra e il presidente Mattarella, e anche se è durata solo 55 secondi abbiamo capito di essere di fronte al capolavoro che aspettavamo.
Il set, come nella migliore tradizione del cinema verità, è preso dal vero: dall'incontro tra il nostro Presidente e la Regina nell'appartamento privato di quest'ultima a Buckingham Palace, 45 minuti di colloquio in cui scenografia e costumi erano perfetti: verde acqua le pareti, verde acqua il tailleur di Her Majesty. Una roba che sapevano fare solo Antonioni e Visconti. Ma non possiamo limitarci a godere di scene e costumi - anche il nostro presidente, nel suo completo molto di moda ai tempi di Cary Grant, era perfetto - ma la sapienza psicologica della scrittura è stata ciò che ci ha colpito di più.
Ripercorriamo questo momento di grande spettacolo. Interno, appartamento privato della Regina. La porta si apre e con assordante sbatter di tacchi entra un pezzo d'uomo in divisa con cinturone banda laterale sui pantaloni e cordoncini dorati che annuncia il Presidente della Repubblica Italiana a Sua Maestà, il quale Presidente è alle sue spalle, in composta e trepidante attesa, e alle sue spalle, pure lei in composta e trepidante attesa, c'è la mitica Olga Fernando, la traduttrice simultanea che ricordiamo dai tempi delle prime edizioni del Maurizio Costanzo Show.
Vabbè, fin qui siamo ancora ai formalismi del cerimoniale. Finito l'annuncio del pezzo d'uomo coi cordoncini, si entra nel vivo, e qui si potrebbe pensare che il regista abbia fatto pasticci, se non fosse, come pensiamo, che è tutto voluto. Mattarella si fa sotto con passo virile e deciso. La Regina, incurante del suo farsi sotto virile e deciso, lo esorta: «Venga, venga» (consigliamo nella traduzione italiana di usare il congiuntivo fantozziano: «Venghi Presidente, venghi!») e gli dice che è molto lieta di vederlo quell'oggi.
Tragico silenzio di Mattarella. Panico. Un uomo in mezzo al mar. Un palombaro nell'ombra, come canta Paolo Conte. Che è successo? È successo che per complicate ragioni storico-culturali che ora non staremo a ripercorrere, la Regina parla inglese, e Mattarella italiano, anzi, la Regina solo inglese, e Mattarella solo italiano. Per questo entrambi sono spalleggiati dai traduttori che, però, forse intimiditi, li hanno lasciati soli, con la Regina che per dovere d'ospitalità continua a rivolgersi a Mattarella nel suo incomprensibile idioma.
«È la sua prima visita a Londra? » chiede poi Sua Maestà e Mattarella cambia strategia: invece di fingere di capire accennando vagamente come aveva fatto prima, finge di non aver ascoltato e distoglie lo sguardo; una soluzione veramente ingegnosa, e del resto di fronte alla magnificenza della sala una distrazione è più che giustificabile.
Finalmente arriva l'interprete che traduce la domanda della Regina, ma è troppo tardi, il Presidente, fingendo di distrarsi, si era veramente distratto. È il metodo Stanislavskij, quello di Marlon Brando e Al Pacino. In un imbarazzo pietoso, per sé e per il suo ospite, la Regina balbetta: «C'è... c'è già stato, prima? ». E il Presidente, gettando il cuore oltre l'ostacolo, annuisce vigorosamente. La fortuna premia gli audaci: la risposta è giusta.
L'interprete s'infila nel pertugio e traduce la domanda, al che, balbettando dolcemente, il Presidente azzarda l'articolazione fonetica completa:«Sì,diverse volte» e, di fronte alla replica confortante della Regina che ripete le sue parole con un tono «lo vedi che la sapevi!», Mattarella strafà: «Ta-tante volte!». E qui avremmo voluto essere lì, nell'appartamento privato regale, per assaporare il sollievo di fronte al miracolo della comunicazione umana che sempre si ripete.
A quel punto, è tutta una strada in discesa: The Queen and the President sembrano due amiconi che se la spassano: «Da quanto tempo sei Presidente?» «Mah, quasi quattro mesi», «Ah, piuttosto nuovo eh?» scherza la magnifica maestà britannica, dall'alto dei suoi 63 anni di regno. Impagabile, veramente impagabile.
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