TEDESCHI LAVORATI A MAGLI - LA SOCIOLOGA IDA MAGLI: “LA GERMANIA SI RICORDI DI ESSERE UNO STATO UGUA¬LE AGLI ALTRI NELL’UE - IL SEGNALAR¬LO COME UNICO GOVERNANTE GRADITO, NON È STATA SOLO UN’IN¬TERFERENZA VIETATA NEI RAPPORTI TRA GLI STATI, MA HA FATTO CAPI¬RE AGLI ITALIANI DI NON ESSERE LIBERI - CHIAMARE MONTI AL GOVERNO, SENZA IL RICORSO ALLE ELEZIONI, È STATO UN PASSO PERICOLOSO”…

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Ida Magli per "il Giornale"

Noi, gli italiani, rimaniamo sempre male; anzi, ci arrabbia¬mo moltissimo quando la Germania mette lo zampino negli affari nostri. Quello che ci fa ar¬rabbiare di più, però,è l'eccessi¬va sopportazione dei nostri go¬vernanti, la loro remissività, la mancanza delle dovute rimo¬stranze nei¬confronti di qualsia¬si Stato che s'ingerisca nella no¬stra politica e nei nostri compor¬tamenti.

Da quando è cominciata la crisi dell'euro queste ingeren¬ze, soprattutto da parte tede¬sca, sono diventate sempre più frequenti e hanno raggiunto il culmine con le dimissioni del governo Monti. L'unanime co¬ro di rimpianto e di sconforto che si è alzato alla caduta del go¬vern¬o Monti nella stampa inter¬nazionale, tra gli esponenti del potere europeo e da parte del capo del governo e dei ministri tedeschi, è stato simile e forse maggiore di quello che ha ac¬compagnato la morte di Karol Wojtyla.

Davvero imbarazzan¬ti le par¬ole d'incenso sparse sul¬la persona di Mario Monti, e tali da darci la controprova che non era caduto il governo italia¬no, ma quello europeo. Monti rappresentava (e rappre¬senta) l'Europa in Ita¬lia e tut¬te le decisio¬ni che ha preso sono state sempre funzionali agli interessi del¬l'Europa. Que¬sto, però, è il punto: non si può continuare a fingere che la costru¬zione dell'Europa unita non comporti la distruzione de¬gli Stati nazionali e che, di con¬seguenza, chi persegue gli inte¬ressi dell'Europa, debba necessariamente calpestare quelli degli Stati na¬zionali.

Il proble¬ma nasce dal fat¬to che, nel timo¬re che¬ questa ve¬rità non entusia¬smasse i popoli, tutto questo è stato detto fino a oggi soltanto a mez¬za bocca, ed è diventa¬to esplicito soltanto quan¬do è esplosa la crisi dell'euro. Il motivo è chiaro: è stato allora che l'Europa ha corso il mag¬gior rischio, con la probabile uscita di qualcuno degli Stati dall'euro, di veder crollare tut¬ta la costruzione. Non si pensi che ci si sia preoccupati dei po¬veri greci quando è stato deciso di obbligarli a prendere monta¬gne di soldi in prestito. Lo sguar¬do fisso alla meta - i parametri europei- non vedono né disoc¬cupati alla fame, né imprendito¬ri suicidi, né case in rovina.

Monti è il loro uomo perfetto, quello di cui erano sicuri che, forte dell'appartenenza all'Europa, avrebbe riportato rigoro¬samente in ordine i conti del¬l'Italia, appunto passando so¬pra, senza vederle, alle monta¬gne di disoccupati e alle decine di suicidi. La Germania è l'Europa. E non soltanto perché è economi¬camente la più forte o perché le buone maniere non si confan¬no al carattere tedesco.

Sarebbe bene prendere atto esplicitamente anche di que¬sto: la parità, l'uguaglianza di tutti gli Stati, affermata spaval¬damente sulla carta, è una delle tante menzogne che l'Unione ha ripetuto, facendo il contra¬rio, per 70 anni, allo scopo di il¬ludere e di convincere quei po¬veri illusi che sono, o meglio era¬no, i popoli.

Il dubbio che l'Italia possa de¬cidersi ad abbandonare l'euro , visto che non si può andare avanti neanche un giorno di più nelle condizioni attuali, tie¬ne perciò i governanti d'Euro-pa sulle spine, e la Germania ha parlato per tutti. Ma ha sbaglia¬to.

Lo smodato incenso sparso sulla testa di Monti, il segnalar¬lo come unico governante gradito, non è stata soltanto un'in¬terferenza politica vietata nei rapporti tra gli Stati anche quan¬do sono amici, ma ha fatto capi¬re ancor meglio agli italiani di non essere liberi, che la chiama¬ta al governo di Monti, senza il ricorso alle elezioni, è stato un passo pericoloso che li ha mes¬si alla mercé dell'Europa.

L'Europa, dunque, faccia un passo indietro; la Germania si ri¬cordi di essere uno Stato ugua¬le agli altri nell'Ue. L'Italia an¬drà presto alle elezioni. L'unica cosa che può garantire a tutti il superamento di un anno atro¬ce e il passaggio a un anno mi¬gliore è il ritorno alla normale vi¬ta democratica.

 

 

Ida Magli SILVIO BERLUSCONI ANGELA MERKELANGELA MERKEL E MARIO MONTIMARIO MONTI A UNOMATTINA