DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Paolo Bracalini per “il Giornale”
Persino a Toninelli è venuto il dubbio: «In troppi ormai scrivono libri. In Italia basta essere transitati per qualche minuto davanti a una telecamera per sentirsi accreditati a farlo. Si vive una bulimia di scrittura commerciale senza precedenti. Questo mi scoraggia».
Poi però ha superato lo scoramento e ha pubblicato anche lui un libro, convinto che «avrebbe potuto aiutare tante persone, in situazioni di difficoltà simili alla mia, a non mollare».
il libro di alessandro di battista
Il trauma di cui parla sarebbe quello di non essere più ministro delle Infrastrutture ma solo senatore a 15mila euro al mese, una difficoltà straziante in cui si riconosceranno milioni di italiani.
Ma Toninelli, in veste di politico-scrittore autobiografico, si ritrova in folta compagnia di partito. È l'ultima trasformazione dei Cinque Stelle, da anticasta in piazza a casta nei palazzi e pure in libreria.
il libro di vincenzo spadafora
Hanno talmente apprezzato i privilegi che prima combattevano da diventare non solo sistema, ma anche il partito con più pubblicazioni autocelebrative. Nessun altro, dal Pd a Fdi, conta così tanti esponenti convinti che l'Italia abbia bisogno delle loro memorie.
Altrove sono solo i leader (Letta, Renzi, Meloni, Calenda i più recenti) a scrivere libri sulla politica, nel M5s un po' tutti. Tipo Toninelli, appunto, uno a cui difettano molte cose, ma non l'autostima («interrompere il nostro lavoro fu un vero peccato, non solo per me ma anche per il bene del Paese») arriva a scrivere nel suo Non mollare mai, tra i libri più letti a casa Toninelli. Ma come lui molti altri.
Anche l'ex sottosegretario M5s Vincenzo Spadafora ha sentito l'irrefrenabile desiderio di raccontarsi Senza riserve (titolo del volume pubblicato da Solferino). Oltre a svelare la sua omosessualità già nota a tutti gli addetti ai lavori (cioè gli unici che sanno chi sia Spadafora), il grillino regala chicche da Baci Perugina e golosi retroscena sulla sua giovinezza ad Afragola come il fatto che da ragazzino tutti gli dicevano «devi fare politica», ma lui non lo prendeva come un insulto, «penso sia stato per il mio impegno nel sociale, iniziato a dodici anni, o perché avevo una buona parlantina e riuscivo ad attirare l'attenzione di parenti, amici o conoscenti quando iniziavo i miei discorsi». Una lettura imperdibile.
Come le memorie di Luigi Di Maio alla Farnesina (Un amore chiamato politica), malgrado gli inevitabili strafalcioni come quello sull'ex consigliere di Trump, John Bolton, che diventa Michael Bolton, il cantante americano. Meno grave di chiamare Ping, come se fosse il cognome, il presidente cinese Xi Jinping, cosa che invece Di Maio ha fatto non in un libro ma nella realtà.
Attesissima, si fa per dire, anche l'opera prima di Lucia Azzolina, la dimenticabile ex ministra dell'Istruzione, il cui lascito più rilevante nel campo della scuola sono i banchi a rotelle. Per lei hanno scelto un titolo alla De Amicis: La vita insegna. Dalla Sicilia al Ministero, il viaggio di una donna che alla scuola deve tutto (in arrivo settimana prossima da Baldini+Castoldi).
Non ci sono ancora anticipazioni ma si sa che la Azzolina racconterà, tra l'altro, anche «la difficoltà di essere donna in politica», che è sempre stata la sua argomentazione difensiva quando le davano della incompetente («Mi attaccano perché sono donna», «No perché sei incapace» le rispose Salvini). Sempre in libreria, nello stesso settore, si possono trovare altri tomi pentastellati.
Quello di Rocco Casalino, l'ex portavoce di Conte ora alla comunicazione dei gruppi parlamentari M5s. Anche lui ha sentito l'urgenza di raccontare la sua esperienza a Palazzo Chigi (Il portavoce. La mia storia) con tanto di copertina stile House of cards, per non peccare di modestia. Ormai un veterano delle pubblicazioni è Alessandro Di Battista, giunto al suo quinto libro con Contro!
Perché opporsi al governo dell'assembramento. Infatti nella quarta di copertina viene descritto come «reporter, scrittore» e solo come terza specialità «attivista politico». Ancora senza libro il leader Giuseppe Conte, troppo preso dalla gestione del Movimento in piena crisi.
Per stasera è convocata l'assemblea congiunta di deputati e senatori M5s a Montecitorio. Molto vago l'ordine del giorno (comunicazioni del Presidente, modalità lavoro legge bilancio e sua regia politica; varie ed eventuali), infatti i dissidenti ironizzano sull'inutilità dell'odg, «speriamo ci sia qualcosa nelle varie ed eventuali».
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