DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE.…
“SALVINI PIÙ VOLTE HA SABOTATO DRAGHI E IL GOVERNO” - DAL PD RISPONDONO ALLE SPARATE DEL LEADER DELLA LEGA
1 - ACCUSE INCROCIATE TRA SALVINI E LETTA, IL PD DISERTA LA FESTA
Alberto Mattioli per “La Stampa”
Il duetto fra Matteo Salvini e Bruno Vespa sul palco della festa leghista di Cervia diventa un trio quando si collega al telefono Silvio Berlusconi. E qui, dopo i complimenti e i saluti affettuosi all'amico Matteo, il cavaliere parla del centrodestra, che è «unico», quindi con gli alleati «non bisogna guardare a cose minori».
E subito fornisce la traduzione concreta: «Non sarà un consigliere in Rai a far venire meno l'accordo nel centrodestra», però sì, «abbiamo fatto uno sgarbo a Fratelli d'Italia e speriamo di rimediare presto».
Di più: Silvio promette fra gli applausi che «creeremo un partito unico del centrodestra in vista delle elezioni del 23», il che è una notizia. Tempi e modi, però, restano nebulosi: «Prima lo facciamo Silvio e io e poi ve lo raccontiamo».
Restano però le differenze, perché poi Berlusconi dice chiaro e tondo di essere favorevole all'obbligo di vaccinazione mentre Salvini dice che «se vogliono vaccinare i ragazzini devono passare sui nostri corpi». Insomma, le differenze restano; la voglia di marciare separati e colpire insieme, anche.
Queste corrispondenze d'amorosi sensi arrivano dopo una giornata difficile sulla linea Papeete-Nazareno, dove sono volati gli stracci, un botta e risposta fra Enrico Letta e Matteo Salvini che magari non è stato seguito con entusiasmo dalle parti di Palazzo Chigi.
Battute velenosissime, e per fortuna che sono al governo insieme. Tutto nasce dall'affondo di Salvini: se Conte è «il sabotatore» del governo, Letta «gli fa il palo». Quest'ultimo non ha gradito, soprattutto il paragone malavitoso: «Linguaggio con il quale probabilmente sei abituato a parlare con i tuoi consiglieri dalla pistola facile, Adriatici a Voghera o Aronica a Licata», il riferimento è ai leghisti sparatori protagonisti delle cronache degli ultimi giorni.
Repetita iuvant: le solite «fonti del Nazareno» hanno poi fatto sapere che «il Papeete evidentemente continua a dare alla testa» a Salvini, che «più volte ha sabotato Draghi e il governo». E poi, in crescendo: «A Salvini l'arrivo di agosto non fa mai benissimo» (Emanuele Fiano), «linguaggio da Far West, Salvini da mesi boicotta l'azione del governo di cui fa parte, con i suoi dirigenti che sfilano con i no vax» (Simona Malpezzi), «da Salvini falsità e toni inaccettabili» (Debora Serracchiani), «deliri fatti di frasi offensive e scomposte, il Papeete gli fa quest'effetto» (Francesco Boccia), eccetera.
alessia morani con la mascherina 2
Intanto Alessia Morani, attesa oggi alla festa della Lega di Cervia per duettare sull'immigrazione con il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, annullava la sua partecipazione, «inopportuna» dopo le dichiarazioni di Salvini. Peccato: per la prima volta la festa prevedeva qualche dialogo accanto ai consueti monologhi.
Già, Salvini. La risposta alla risposta arriva dalla spiaggia, dopo il bagno e prima di una sessione di selfie con i ragazzotti tatuati del Papeete, dove peraltro faceva un curioso effetto vedere sbucare Bruno Vespa, qui per l'intervista pubblica al segretario.
Salvini, ovvio, la butta sul sarcasmo: «Vedo che Letta l'ha presa bene, evidentemente ho toccato un nervo scoperto. All'esordio del governo insieme si è messo la felpa di chi vuole mandarmi in galera, quindi oggi non può fare il permaloso».
Telegrafico sul gran rifiuto di Morani: «Sopravviveremo...» (e Jacopo Morrone, il deputato di Forlì organizzatore della festa: «Speriamo che ci sia qualche altro esponente di sinistra per confrontarsi. Non vorremmo che Letta passasse da fare il palo a Conte a fare l'uomo in fuga»).
Fin qui le battute. Ma segretario (intendiamo Salvini), il governo può reggere questa conflittualità permanente fra i suoi azionisti di maggioranza? «Per me il governo non rischia. Draghi non si spazientisce per le polemiche, ma se gli fanno perdere tempo. I Cinque stelle negli ultimi giorni hanno minacciato di far cadere il governo almeno tre volte. Frenano su tutto, sulle infrastrutture, sul codice degli appalti, sulla scuola».
In effetti, Salvini indica sempre come priorità del governo quelle misure che fanno al M5S lo stesso effetto del panno rosso al toro. E per buona misura ci aggiunge pure la riforma del reddito di cittadinanza: «Negli ultimi giorni tutti gli imprenditori che ho incontrato mi dicono che non trovano gente da assumere. A settembre dovremo rivedere il reddito di cittadinanza».
Allora ha ragione Renzi! «Già, capita perfino a lui». Ma insomma ufficialmente Salvini è ottimista sul governo, benché i suoi luogotenenti facciano notare che, con il semestre bianco, viene a mancare la minaccia di sciogliere le camere, «e questo scatenerà tutti i gruppuscoli».
2 - BERLUSCONI ALLA FESTA LODA SALVINI, MA SUI VACCINI: «SIANO OBBLIGATORI»
Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Silvio Berlusconi si tiene il carico per l'ultima battuta: «Io sono favorevole all'obbligo di vaccinazioni». Il fondatore di Forza Italia risponde alle domande di Bruno Vespa, che gliele pone a fianco di Matteo Salvini sul palco della festa della Lega di Cervia. Il fondatore della Casa delle libertà non esita un istante a mettere in discussione la libertà di non vaccinarsi.
Perché, spiega, «il vaccino è l'unica arma efficace per limitare i danni. Come tutte le cose umane, possono non essere uno strumento perfetto. Possono causare sofferenza e persino qualche vittima. Ma molte meno delle sofferenze portate dal Covid, altrimenti si rischia di saturare ancora una volta gli ospedali».
SILVIO BERLUSCONI FORZA ITALIA 9
Ma non sono solo le vaccinazioni a marcare la differenza tra le posizioni del leader azzurro e quello leghista. Anche sul green pass c'è una divergenza, che Berlusconi apparentemente minimizza: «Il green pass è uno strumento e sugli strumenti si può discutere. Se non ci fossero delle visioni diverse, il centrodestra sarebbe un partito unico».
A cui Berlusconi non ha smesso di pensare, nella prospettiva delle elezioni del 2023. Anche per questo, il fondatore di FI apre al massimo a Giorgia Meloni. Vespa sottolinea il problema della Vigilanza Rai, chiede se non sarebbe giusto dare la presidenza a un esponente dell’opposizione.
Berlusconi risponde magnanimo: «Non saranno le polemiche di piccolo cabotaggio, un consigliere Rai o altro, a far venire meno il nostro rapporto». Però, «lì ha ragione la signora Meloni, a cui abbiamo fatto uno sgarbo a cui rimedieremo presto».
In realtà fonti di FI a stretto giro precisano che il partito non lascerà la Vigilanza, ma FdI riceverà compensazioni. Per il resto, il leader azzurro è molto affettuoso con Salvini, a cui è legato «da un rapporto assolutamente onesto e a cui riconosco una grande capacità di leadership, che ha accentuato negli ultimi mesi da quando ha deciso di rappresentare l'intero centrodestra».
matteo salvini silvio berlusconi
Un'alleanza di cui Berlusconi elenca i «valori fondanti: libertà, cristianesimo, garantismo, un'Europa forte con un'unica politica estera e forze armate uniche per essere a fianco degli Usa, anche per resistere alle mire espansionistiche della Cina». In ogni caso, Berlusconi è convinto che nel 2023 il centrodestra arriverà alle elezioni da partito unico. Salvini dice che «prima facciamo, poi ve lo raccontiamo».
meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni
Il leader leghista si dice però «rassegnato a votare nel 2023, perché la metà dei parlamentari 5 Stelle voterebbe anche il governo Topolino per non andare a casa». Salvini risponde a distanza anche su In Onda.
Alla trasmissione di La 7 rivela un dettaglio non piccolo su un tema che negli ultimi giorni ha creato tensioni nel governo: «Non il presidente Draghi ma il signor Tabacci ha preso la Fornero. Non ne sapeva niente Draghi, non ne sapevo niente io, ne ho parlato con il premier: anche sul figlio di Tabacci assunto a Leonardo non sapeva nulla e se avesse dignità Tabacci si dovrebbe dimettere».
Il gran finale è un coro di Romagna mia a cui si unisce Vespa, che nel pomeriggio era stato anche in quella che chiama la «San Pietro della Lega»: la disco beach Papeete in cui Salvini trascorre le vacanze. E da cui semina una mina sulla strada del governo: «Il reddito di cittadinanza va rivisto a settembre. È un inno al lavoro nero».
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