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GIGGINO E LA STAMPANTE MAGICA – IL MISTERO DELLE TESSERE PER IL REDDITO DI CITTADINANZA ORDINATE DAL VICEPREMIER: TRAVAGLIO ORMAI LO HA SCARICATO PER DIBBA E PUBBLICA SU "IL FATTO" UN ARTICOLO ACIDISSIMO CONTRO L’ANNUNCIO FAKE DELL’EX BIBITARO DEL SAN PAOLO: “DIVENTI MINISTRO DEL FARE (E DIRE) DI MENO” – INPS, POSTE, BANCHE: NESSUNO SA NIENTE DELLE PRESUNTE CARD IN STAMPA – VIDEO

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1 – La stampante magica di Giggino

Marco Palombi per “il Fatto Quotidiano”

reddito cittadinanza di maio

 

È un uomo del fare, Luigi Di Maio, ormai Giggino nella fantasmagoria politica. È un uomo del fare e ha pure un po' la tendenza alla frase roboante. Questo benedetto reddito di cittadinanza, per dire, ancora non esiste neanche come disegno di legge, però - ci assicurava Giggino giovedì sera a Piazza Pulita - sarà "il più grande investimento sul capitale umano".

 

DI MAIO E TRAVAGLIO

I dettagli ce li dirà in seguito ("a breve"), però già sappiamo alcune cose tipo che il beneficiario non potrà avere anche lavori in nero e per la buona ragione che "non avrà il tempo: queste persone saranno impegnate per tutta la giornata".

 

Impegnati loro, impegnato pure lui, il ministro a 5 Stelle per eccellenza: "Ho già dato mandato di stampare le prime cinque o sei milioni di tessere elettroniche". Così gli ha detto al tipografo: fammene cinque o sei milioni, vedi tu, come ti viene.

 

reddito di cittadinanza

Ora più d' uno ha correttamente notato che non essendoci legge o decreto in proposito, il mandato politico-amministrativo per ordinare cinque o sei milioni di unità di qualunque cosa è - come dire - incerto e questo comportamento, laddove l' ordine fosse davvero partito, rischia di integrare una serie di reati riguardo alla cosa pubblica. Ci sentiamo, quindi, di consigliare a Di Maio, ministro del fare, le virtù della moderazione: diventi ministro del fare (e dire) meno.

 

2 – «Reddito, le tessere già in stampa» Ma è giallo sull' annuncio di Di Maio

Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

 

LUIGI DI MAIO

Dei 5-6 milioni di tessere del reddito di cittadinanza che il vicepremier Luigi Di Maio ha dichiarato, giovedì sera a Piazzapulita (La7), di «aver dato mandato di stampare», per ora pare esistere soltanto il nome, nuovo di zecca: «carta di cittadinanza». E un groviglio di norme ancora da sciogliere, senza le quali non è possibile materialmente stampare le cards.

 

A meno che non si voglia intendere che quello che è stato mandato «alle stampe» sia il supporto plastificato nudo, privo cioè di qualsiasi dicitura o marchio di riferimento ai circuiti su cui gireranno le risorse, circuiti che non sono stati ancora definiti e formalizzati.

 

COSA DIREBBE GEORGE BEST DEL REDDITO DI CITTADINANZA

In assenza di spiegazioni ufficiali, che pure abbiamo chiesto al ministero del Lavoro su modi e tempi della produzione delle tessere, abbiamo risalito la catena dei soggetti che non potrebbero essere esclusi dalla fase immediatamente precedente all' invio alle stampe, per capire se il meccanismo è maturo fino a questo punto.

 

Prima di tutto l' Inps. L' Istituto di previdenza è l' unico titolare della maggior parte dei dati necessari per individuare i beneficiari del reddito di cittadinanza. Solo per parlare di un precedente recente, la Carta relativa al Reddito d' inclusione, introdotto dal governo di centrosinistra, è stata caricata automaticamente dall' Inps in base al reddito e alle caratteristiche del nucleo familiare, considerando gli altri trattamenti assistenziali e i redditi eventualmente percepiti dalla famiglia.

 

TITO BOERI LUIGI DI MAIO

Ma l' Inps, interpellato circa un proprio coinvolgimento in una fase più avanzata del progetto, fa sapere che siamo ancora ben lontani dall' immaginare qualcosa di così concreto. Come il presidente dell' Inps, Tito Boeri, ha del resto dichiarato in una recente intervista al Corriere , mentre si sta ancora ragionando su «vari scenari», e non esistendo ancora un «articolato» condiviso, in questo momento «si sta discutendo di applicativi software per le domande in rete e di come utilizzare la social card».

 

salvini e di maio murales by tvboy 2

L' esistenza di un confronto in corso sulla tessera del reddito di cittadinanza è testimoniata anche da Poste Italiane, che è stata la protagonista assoluta della stagione precedente, quella del Reddito d' inclusione, essendo il soggetto autorizzato a rilasciare la relativa social card. Poste non entra ovviamente nel merito delle dichiarazioni del vicepremier, ma fa sapere che ha un tavolo tecnico aperto sulla misura del reddito di cittadinanza. Quanto basta per confermare l' impressione che non si sia ancora al punto di poter stampare 5-6 milioni di tessere con il marchio di Poste Italiane impresso sopra.

 

diego piacentini

Ma il viaggio tra i soggetti che non potrebbero non essere coinvolti nella fase operativa della carta di cittadinanza non può terminare senza interpellare il circuito delle banche. Banalmente infatti anche solo l' utilizzo della carta per gli acquisti negli esercizi commerciali richiede l' utilizzo di un circuito convenzionato, il cui marchio viene stampigliato proprio sulla facciata della tessera. Anche in questo caso abbiamo potuto verificare che non esiste ancora niente di così operativo da consentire l' invio alle stampe delle cards con tanto di marchi.

 

LUIGI DI MAIO PING PONG

Infine il supporto tecnologico per stanare gli utilizzatori delle tessere che volessero fare i "furbetti". Il ministro Di Maio aveva chiesto al Team Digitale, all' epoca guidato da Diego Piacentini, soluzioni per il reddito di cittadinanza che potessero essere in grado di tracciare chi ne avesse diritto e il passaggio dei soldi dallo Stato al cittadino e da questi al mercato, proprio per evitare distorsioni nell' uso della card.

 

matteo salvini luigi di maio

L' idea lanciata da Piacentini su Corriere.it , appena prima di lasciare l' incarico, era stata l' applicazione io.italia.it. Ma basta andare sul sito relativo, per accorgersi che sul portale vengono evidenziate le future utilizzazioni dell' app, ma quella del reddito di cittadinanza, che avrebbe dovuto essere la prima, non compare.

 

«Si tratta di un prodotto più ampio - viene spiegato - non pensato per il reddito di cittadinanza».

Niente tessere, dunque, per quanto si è potuto indirettamente verificare. Ma di certo dietro le quinte della misura più amata dal M5S è in corso un' accelerazione per la stesura dell' articolato che dovrà essere pronto entro l' approvazione della legge di Bilancio .