FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
1. MENO MALE CHE PASSERA C’È
Da "il Foglio"
L’Italia è un paese unico, non c’è che dire. Un paese in cui mentre un giovane premier con il 42 per cento dei consensi si gioca l’osso del collo sulla riforma del mercato lavoro, e mentre l’unico manager di respiro globale dell’unica impresa globale italiana che si sta giocando l’osso del collo per farcela, negli anni scorsi si è giocato tutto, in Italia, per le stesse riforme del mercato del lavoro, ora, dicevamo, c’è un ex manager ex banchiere ex tecnico e aspirante politico, uno che in saccoccia ha ad esempio il nulla cosmico dell’esperienza nel governo Monti e la co-responsabilità del bidone cosmico di Alitalia, che dice: “Marchionne sputtana l’Italia per coprire la ritirata, per giustificare gli impegni che non ha rispettato e i cattivi risultati di Fiat auto”.
MARCHIONNE AL MEETING DI RIMINI
Corrado Passera ha pontificato alla radio di Confindustria, quella che dovrebbe lanciare sottoscrizioni per aiutare gli imprenditori come Marchionne a rottamare gli Harry Potter mancati della finanza come Passera. Lo ha detto a Giovanni Minoli. Il patrocinatore del nuovo movimento Italia unica, che “si organizzerà in forza politica”, dice anche, a Minoli: “Sarò il nuovo Berlusconi, ma in meglio”.
E anche questo, prendiamolo per buono. Perché vietarsi di sognare? Del resto Passera è sicuro: “Le elezioni a primavera le do al 50 per cento” (su una forchetta così, è capace anche il mago Otelma), e Renzi le vuole “prima che venga fuori il suo bluff”. Ora, l’unica cosa che davvero non torna, riascoltando le parole in libertà di Passera, aspirante leader maggioritario contro la destra e pure la sinistra, è questa: dove mai li ha presi i voti, la sua magnifica borghesia cresciuta al pallido sole di Cernobbio?
2. SE CORRADO PERDE L'APLOMB E INSULTA IL NEMICO SERGIO
Da "il Giornale"
Corrado Passera, ex ad di Poste e Intesa, nonché ex ministro dello Sviluppo, si scaglia contro Sergio Marchionne, ad di Fiat Chrysler. E lo fa, per una volta, perdendo il tradizionale aplomb: «Marchionne - ha detto - sputtana l'Italia per coprire la ritirata, per giustificare gli impegni non mantenuti e i cattivi risultati di Fiat Auto».
Un modo per riscattare l'amico Luca di Montezemolo, che Marchionne ha licenziato dalla Ferrari? Un affondo per rafforzare le dure critiche espresse dal montezemoliano Diego Della Valle sempre sull'ad di Fca? Un rigurgito dei rapporti difficili tra lui e Marchionne all'epoca del convertendo Fiat? L'insulto è comunque valso un titolo.
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