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“IL G7 NON È UN CLUB ANTI CINA” - I LEADER EUROPEI HANNO PROVATO AD AMMORBIDIRE LA POSIZIONE DI BIDEN CONTRO PECHINO, MA DAL SUMMIT IN CORNOVAGLIA EMERGE COMUNQUE LA VOLONTÀ DELL’OCCIDENTE DI PROVARE A FRENARE LO STRAPOTERE DEL REGIME DI XI JINPING (MA NON SARÀ TROPPO TARDI?) - PECHINO RISPONDE PER LE RIME: “I GIORNI IN CUI LE DECISIONI GLOBALI ERANO DETTATE DA UN PICCOLO GRUPPO DI PAESI SONO FINITI DA MOLTO”

G7: la Cina accusa, manipolazione politica e interferenza

xi jinping con la mimetica

(ANSA-AFP) - PECHNO, 14 GIU - La Cina ha accusato oggi il G7 di "manipolazione politica" e "interferenza" nei propri "affari interni" alla luce della posizione espressa ieri dal Gruppo sulla questione dei diritti umani nello Xinjiang e ad Hong Kong.

 

"Il Gruppo dei Sette (G7) sfrutta le questioni relative allo Xinjiang per dedicarsi alla manipolazione politica e interferire negli affari interni della Cina, noi ci opponiamo fermamente" a questo, ha fatto sapere un portavoce dell'ambasciata cinese nel Regno Unito.

 

joe biden xi jinping

Ieri il G7 ha chiesto alla Cina il "rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, soprattutto nello Xinjiang", nonche' il rispetto delle libertà anche a Hong Kong. Già ieri, commentando il vertice, la Cina aveva affermato che sono finiti i tempi quando "un piccolo gruppo di Paesi" poteva decidere i destini del mondo.

 

campi di concentramento per uiguri, nella regione dello xinjiang

"I giorni quando le decisioni globali erano dettate da un piccolo gruppo di Paesi sono finiti da molto", aveva detto un portavoce dell'ambasciata cinese a Londra, citato sul sito della Reuters. "Noi crediamo che i Paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, poveri o ricchi, siano tutti uguali, e che gli affari del mondo devono essere gestiti attraverso la consultazione tra Paesi", aveva aggiunto il portavoce.

 

Covid: Cina contro G7, non 'politicizzare' origine

mario draghi joe biden al g7 1

(ANSA) - PECHINO, 14 GIU - L'origine sull'epidemia del Covid-19 "è una questione scientifica". La Cina "ha sempre mantenuto un atteggiamento aperto e trasparente e ha assunto un ruolo guida nella cooperazione sulla sua tracciabilità con l'Oms".

 

Un portavoce dell'ambasciata cinese a Londra, in risposta al comunicato finale del G7, ha obiettato che non bisogna "politicizzare", ma seguire un lavoro svolto in "modo scientifico, obiettivo ed equo", glissando sulla richiesta di nuova indagine. "Il gruppo di esperti Cina-Oms ha condotto ricerche in modo indipendente, scrivendo rapporti indipendenti, seguendo le procedure dell'Oms e adottando metodi scientifici".

xi jinping taiwan

 

L'attuale epidemia, si legge ancora nella lunga dichiarazione in cinese postata sul sito dell'ambasciata a Londra quando a Pechino si osserva la festività del 'Dragon boat', "sta ancora imperversando in tutto il mondo e il lavoro di tracciabilità dovrebbe essere svolto dalla collaborazione di scienziati di tutto il mondo e non dovrebbe essere politicizzato".

campi di concentramento per uiguri, nella regione dello xinjiang 1

 

I politici negli Stati Uniti e in altri Paesi "ignorano i fatti e la scienza, mettono in discussione e negano apertamente le conclusioni del rapporto del gruppo di esperti congiunto e fanno accuse irragionevoli contro la Cina, deviando completamente dallo spirito della scienza, che sono tipiche manipolazioni politiche.

 

I Paesi rilevanti usano persino le agenzie di intelligence per rintracciare la fonte e il suo scopo politico è chiaro. Ciò può solo ostacolare la cooperazione per la tracciabilità globale e va contro il desiderio della comunità internazionale di combattere l'epidemia in modo solidale".

 

Laboratorio di Wuhan

La Cina continuerà a svolgere attivamente la cooperazione internazionale sulla "tracciabilità" che dovrebbe "basarsi su una prospettiva globale e deve essere svolto in più Paesi". Il coronavirus è emerso per la prima volta in Cina alla fine del 2019 e l'Oms ha inviato un team di esperti internazionali a gennaio per sondarne le origini: il loro rapporto, la cui pubblicazione è stata a lungo ritardata, non è giunto a conclusioni definitive e da allora l'indagine ha subito critiche per la mancanza di trasparenza e di accesso ai dati.

 

Pechino al G7, 'un'unica Cina al mondo e Taiwan ne è parte

(ANSA) - PECHINO, 14 GIU - La Cina attacca il comunicato del G7 e la parte su Taipei, tra "l'importanza di mantenere la stabilità attraverso lo stretto di Taiwan" e l'incoraggiamento a "tutte le parti a cercare soluzioni pacifiche". "Esiste una sola Cina al mondo e Taiwan è parte inalienabile del suo territorio", ha ribattuto un portavoce dell'ambasciata cinese a Londra.

 

xi jinping davos 2021

"La questione riguarda interessi fondamentali della Cina che non consente l'intervento di forze esterne. La Cina deve essere unificata. Siamo disposti a fare del nostro meglio per la riunificazione pacifica, ma non lasceremo mai spazio a forme di attività separatista per l'"indipendenza".

 

Attualmente, la causa principale delle tensioni attraverso lo Stretto "è il rifiuto del Partito democratico progressista di Taiwan di riconoscere il 'Consenso del 1992', che incarna il principio di una 'Unica Cina', e la continua provocazione collaborando con le 'forze dell'indipendenza'", si legge nella dichiarazione in cinese.

 

emmanuel macron e mario draghi al g7

"Esortiamo i Paesi interessati a prendere sul serio le preoccupazioni della Cina, a rispettare il principio della 'Unica Cina', ad adempiere agli impegni presi quando si stabiliscono relazioni diplomatiche con la Repubblica popolare, a fermare immediatamente ogni tipo di parole e azioni che alimentano l'arroganza della 'Taiwan indipendente', a smettere di interferire negli affari interni della Cina e a intraprendere azioni concrete per mantenere la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan".

 

G7 l'Europa frena Biden «Non è un club anti Cina»

Chiara Bruschi per "il Messaggero"

 

LABORATORIO WUHAN 2

Porre fine alla pandemia, definire un piano di azione contro nuovi virus per scongiurarne un' altra nel futuro, rilanciare un' economia più equa e combattere il cambiamento climatico.

 

Questi i grandi temi del G7 proposti da Boris Johnson, sui quali però se ne è imposto un altro, su invito del presidente americano Joe Biden: limitare l' influenza della Cina. Un obiettivo che ha trovato tutti d' accordo seppur con diverse sfumature.

 

«Il G7 non è un club anti Cina» ha infatti sottolineato il presidente francese Emmanuel Macron nel mettere in risalto l' importanza di «continuare a collaborare con Pechino sui temi in cui è possibile farlo (come il clima) pur dissentendo su temi etici come i diritti umani e i lavori forzati».

 

LA POSIZIONE USA

Xi Jinping CINA

Più duro l' inquilino della Casa Bianca: «Tra vent' anni la storia guarderà a come le democrazie globali si sono opposte contro le autocrazie», ha detto Biden nella conferenza di chiusura di ieri, sottolineando di aver invitato gli alleati ad agire, e non solo a dissentire, su certe politiche cinesi.

 

«Crediamo che ci sia un altro modo per aiutare i paesi emergenti rispetto a quello offerto dalla Cina, un modo creato sulla base dei nostro valori: difesa del clima, salute, tecnologia e uguaglianza di genere», ha aggiunto poi citando il piano Build Back Better World presentato nei giorni scorsi.

 

Un concetto condiviso da tutti stando al comunicato finale del G7, in cui si Pechino finisce nel mirino per il mancato «rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, soprattutto nello Xinjiang e a Hong Kong». D' accordo anche il primo ministro italiano Mario Draghi, il quale esaminerà «con attenzione» la partecipazione dell' Italia alla via della Seta che era stata decisa dal governo gialloverde nel 2019.

la foto dei leader al g7

 

La risposta da Pechino non si è fatta attendere: «I giorni in cui un piccolo gruppo di Stati prendeva decisioni per il mondo intero sono finiti. Crediamo che tutti i paesi, piccoli o grandi, ricchi o poveri, forti o deboli, siano uguali e che pertanto gli affari del mondo dovrebbero essere affrontati consultando tutti i Paesi coinvolti».

 

Centrale, all' interno del documento di 25 pagine, è poi la promessa di vaccinare la popolazione mondiale entro la fine dell' anno prossimo, insieme a un piano per scongiurare nuove pandemie.

 

g7 in cornovaglia 1

I Sette hanno previsto di fornire ai paesi più poveri 870 milioni di vaccini, che sommati a quelli già donati da inizio febbraio permetteranno di raggiungere quel totale di 1 miliardo annunciato nei giorni scorsi. Un numero che tuttavia è stato ritenuto insufficiente - l' ex premier britannico Gordon Brown, ha parlato di un «fallimento morale imperdonabile» - se paragonato alle stime dell' Oms, secondo la quale occorrono 11 miliardi di dosi per vaccinare il 70% della popolazione.

 

angela merkel e boris johnson

Sul fronte economico, la notizia più importante riguarda l' accordo per riformare il sistema di tassazione globale delle grandi multinazionali, basato sui due pilastri forniti dall' Ocse: l' introduzione di una tassa minima al 15% contro il dumping fiscale e la redistribuzione delle tasse nei paesi in cui le grandi aziende effettuano i loro profitti. Un cambiamento che va nella direzione auspicata da Boris Johnson, quella di ricostruire un mondo più equo e giusto per «non ripetere gli errori del 2008» quando la ripresa dalla recessione è avvenuta a due velocità.

ursula von der leyen, emmanuel macron, charles michel, angela merkel e mario draghi al g7 1

 

IL CLIMA

Nella sfida al cambiamento climatico, i leader si sono impegnati a eliminare il supporto pubblico, entro la fine dell' anno, a progetti che utilizzano carboni fossili, a raggiungere le 0 emissioni entro il 2050, e a mantenere l' innalzamento della temperatura globale annuo sotto l' 1,5 gradi.

JOE BIDEN E XI JINPING

 

Su questo fronte il prossimo appuntamento è l' atteso vertice Cop26 che si terrà a Glasgow, organizzato proprio dal Regno Unito. Tralasciando le tensioni tra Ue e Regno Unito per il confine nord irlandese e la cosiddetta guerra delle salsicce, stando alle dichiarazioni dei leader un' atmosfera di cooperazione, condivisione e grande ottimismo ha pervaso questa tre giorni di Cornovaglia. Un clima che difficilmente si ripeterà nel G20 di Venezia il prossimo luglio, quando al tavolo siederanno, tra gli altri, anche Cina e Russia.