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"IL TESORETTO DA SPENDERE NON C'È" - GIANCARLO GIORGETTI ANNUNCIA SENZA MEZZI TERMINI CHE L'ECONOMIA ITALIA TRABALLA: BAMBOLE, NON C'E' UN EURO - IL "PIZZICOTTO" ALLE BANCHE, CHE POTREBBERO PAGARE LA TASSA SUGLI EXTRA-PROFITTI: "CON QUELLO CHE GUADAGNANO, NON DEVONO PREOCCUPARSI" - TAJANI, CHE FA GLI INTERESSI DEI BERLUSCONI E DELLA LORO MEDIOLANUM, RISPONDE: "MISURA SOVIETICA. LA PAGHEREMO IN BORSA" - LA MANOVRA LACRIME E SANGUE CHE CI ASPETTA: LA METÀ DELLE RISORSE VERRA' ASSORBITA DALLA DIFESA, SALTANO LE PROMESSE DI SALVINI SULLA "FLAT TAX" E LE PENSIONI - ALLA SANITA' VANNO LE BRICIOLE...
Giorgetti, 'un pò di guerra a chi non fa pace col fisco'
(ANSA) - ROMA, 20 SET - "La rottamazione è sicuramente una richiesta che Salvini ha posto in termini significativi e pressanti, ma il termine non mi piace, mi piacerebbe parlare di pace fiscale con chi vuole farla, chi non vuole deve aspettarsi un po' di guerra": lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al festival di Open.
Rispondendo a chi gli chiedeva come evitare che i contribuenti smettano di pagare dopo una o due rate, Giorgetti ha spiegato che si sta studiano "un metodo affinché il carico sia sostenibile e quindi le rate non diventino impossibili da mantenere" dopo le prime. "Dobbiamo dare la possibilità di sopravvivenza a chi ha questo problema, ma mettere anche una cesura netta verso chi non vuole la pace", ha aggiunto.
Tajani, sono contrarissimo a tassare gli extraprofitti
(ANSA) - ROMA, 20 SET - "Io sono contrarissimo a tassare l'extraprofitto perché è un concetto che non esiste, non c'è nessuna base giuridica, nessuno è in grado di definire giuridicamente che cos'è un extraprofitto. Le banche devono pagare le tasse come tutti gli altri.
giancarlo giorgetti in collegamento al forum ambrosetti di cernobbio
Dire che tassiamo gli extraprofitti significa dare un messaggio negativo, spaventare i mercati, fare un danno alle banche, fare un danno alla borsa e allontanare tutti gli investitori che possono venire in Italia. Si spaventa il mondo della finanza con questa smania delle tasse e con questa logica un po' sovietica di parlare di extraprofitti". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in video collegamento al Festival di Open. "Invece così come è stato fatto l'anno scorso, è molto più utile discutere con le banche, confrontarsi", ha aggiunto.
Giorgetti, il tesoretto da spendere non c'è
(ANSA) - ROMA, 20 SET - "Tesoretto da spendere non c'è, possiamo fare le cose che se lo spread fosse rimasto a 250 non avremmo potuto fare": lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al festival di Open. "Il timone lo so manovrare e quindi la rotta ce l'ho precisa", ha detto.
MANOVRA: GIORGETTI, 'CON QUELLO CHE GUADAGNANO BANCHE NON DEVONO PREOCCUPARSI'
giancarlo giorgetti giorgia meloni antonio tajani foto lapresse
(Adnkronos) - ''Visto quello che guadagnano, i banchieri non hanno motivo di essere preoccupati''. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al festival di Open, rispondendo ad una domanda sui possibili contenuti della manovra. ''Una volta ho parlato di un 'pizzicotto' e qualcuno l'ha presa male, ma a casa mia i pizzicotti erano anche qualcosa di affettuoso, non esattamente uno sberlone'', ha aggiunto.
L'Italia ''è un sistema: se c'è coerenza, coesione e cooperazione tra le varie istituzioni possiamo fare tante cose'' e poi ''lo standing del sistema bancario italiano è migliorato in questi anni anche per merito del governo'', ha sottolineato il ministro.
ECCO LA MANOVRA TUTTO SU MISSILI E CARRI BRICIOLE ALLA SANITÀ
Estratto dell'articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”
Tasse, Mezzogiorno, Difesa, aiuti alle imprese: la manovra è ancora all’elenco delle buone intenzioni. Ma con una serie di misure che non è possibile approvare. E altre che restano in forse, tra color che son sospese. Nella migliore delle ipotesi verrebbero varate con impatto minimo, giusto per dar fiato alla propaganda.
giancarlo giorgetti giorgia meloni antonio tajani foto lapresse
Oltre il calcolo contabile si affaccia l’aspetto politico: l’assenza da parte del governo Meloni di una visione economica, ancora meno di politica industriale. Nulla di diverso rispetto a quanto visto finora. Secondo quanto trapela da fonti di governo, a disposizione ci sono tra i 10 e i 12 miliardi di euro da spendere in nuovi interventi, non di più, in attesa di capire il contributo che potrebbe arrivare dalle banche. Alcune di queste risorse sono già state ipotecate dal taglio dell’Irpef al ceto medio, trasformatosi in un mantra-slogan per i prossimi mesi e di conseguenza per la campagna elettorale del 2027.
GIORGIA MELONI TRA GIANCARLO GIORGETTI E ANTONIO TAJANI
Ma la fetta più ricca della torta, almeno la metà (5-6 miliardi di euro) spetta alla spesa militare. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, deve destinare la quota al collega della Difesa, Guido Crosetto, con un passaggio tecnico, e allo stesso tempo politico, non secondario: un conto sarebbe l’investimento in personale, con assunzioni nel comparto, ben altro significherebbe l’acquisto di missili e carri armati.
Valutazioni che spettano a palazzo Baracchini, ma visti gli spin drammatici sui sistemi d’arma italiani obsoleti, viene facile immaginare la priorità del ministero. Un’operazione ad alto rischio politico. Le opposizioni faranno la differenza tra la spesa militare e quella per sanità. E non ci vuole un indovino per comprendere la polemica più gettonata della prossima manovra: i soldi per le armi sono più di quelli per gli ospedali.
antonio tajani giancarlo giorgetti foto mezzelani gmt077
Al ministero dell’Economia, intanto, Giorgetti ha iniziato il giochino del “vorrei ma non posso”, che tanto stressa leader di partito, ministri e anche imprenditori. «Nella legge di Bilancio si deve avere il coraggio per puntare a un rilancio del piano industriale del paese», ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che potrebbe essere il deluso numero uno dall’impianto della finanziaria. Il cantiere per le imprese è aperto, ma si vedono pochi lavori concreti. Il ritocco all’Ires premiale è il massimo trapelato.
[...] Una certezza è stata scolpita: al di là delle promesse del leader della Lega, Matteo Salvini, la flat tax in vigore (per gli autonomi fino a 85mila euro di fatturato) non cambierà. Nessuna estensione per le partite Iva, nessuna introduzione per i lavoratori dipendenti. A voler essere ottimisti, nel governo prevedono un intervento sugli straordinari. Un contentino per dire che c’è stata una detassazione. Salvini, comunque, potrà ancora promettere fino alla stesura del testo. La propaganda sul pratone di Pontida è salva.
Stesso discorso vale per eventuali mini riforme del sistema previdenziale: tutto ciò che è considerato troppo costoso al Mef, viene trattato come la kryptonite per Superman. Tenuto a debita distanza.
Il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha messo anima e corpo sulla riduzione del secondo scaglione dell’aliquota Irpef, portandola dal 35 al 33 per cento. Addirittura nel comizio di Ancona, il vicepremier azzurro ha battuto il tasto del taglio delle tasse, uno dei pochi a trattare la complicata materia della legge di Bilancio nell’intervento a favore di Francesco Acquaroli nelle Marche. Nessuno è riuscito a convincerlo del fatto che, in busta paga, il taglio potrebbe tramutarsi in aumento nell’ordine delle decine di euro, soprattutto per alcune fasce di reddito. Anche il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, con tutte le prudenze del caso, ha promesso la misura, che avrà un costo di almeno 3 miliardi di euro, in base alla taratura che sarà decisa.
MILIONARI - RESIDENZA FISCALE - FLAT TAX PER RICCHI - LA STAMPA
E siccome alla matematica non si sfugge, nel paniere restano – se va bene – al massimo 4 miliardi di euro. Una parte serve per dare a Salvini lo strapuntino della rottamazione delle cartelle. Non sarà il condono tombale agognato e promesso dal leader leghista, ma avrà un peso di un miliardo di euro almeno.
Residuo salute Le rimanenze sono noccioline, se è vero che il governo ha già promesso un ampliamento di circa mezzo miliardo del plafond per la Zona economica speciale (Zes) del Mezzogiorno, in previsione della sua estensione a Marche e Umbria. Secondo i rumors un altro mezzo miliardo sarà diluito in altri provvedimenti per il Sud. Il salvadanaio è limitato. [...]
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