BERTO-LESSO!/2 - SPERNACCHIATO DALLA LEGA, L’EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE VA A PIANGERE DA BERLUSCONI: “STAVOLTA DIFENDIMI. HO ACCETTATO LA CANDIDATURA PERCHÉ ERO IL CANDIDATO DI TUTTI” - MA IN “FARSA ITALIA” LO STRIGLIANO: “ATTENTO A QUEL CHE DICI IN PUBBLICO”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

 

SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE

Questa volta no, la soddisfazione di gettare la spugna a Matteo Salvini ha deciso che non la dà. Al leader della Lega che ormai gli ha dichiarato guerra, Guido Bertolaso si prepara a ribattere colpo su colpo. Problemi?

 

«Macché, tutto bene, tutto tranquillo - risponde - A me interessa Roma, interessano i suoi problemi, il suo futuro, del resto me ne importa poco» taglia corto. Nel “resto” mette a questo punto anche la sortita a freddo del capo del Carroccio. Ecco perché, non appena le agenzie rilanciano le parole di Salvini, l’ex sottosegretario non perde tempo, prende il telefonino e chiama Palazzo Grazioli.

BERLUSCONI E BERTOLASO FOTO LAPRESSE BERLUSCONI E BERTOLASO FOTO LAPRESSE

 

Silvio Berlusconi si dice anche lui sorpreso, indignato. Bertolaso lo incalza. «Questa volta, Silvio, però mi difendete, perché io ho fatto marcia indietro e ho accettato la candidatura solo perché ero il candidato di tutti, è chiaro che Salvini vuole farmi fuori ma non l’avrà vinta e dovrai dirglielo tu». E il tono non è più quello remissivo di pochi giorni fa, quando al primo affondo del Carroccio è seguito il «grazie, non ci sto più» dell’uomo delle «emergenze». Ora no.

 

«Se non mi volesse fuori gioco, Salvini mi chiamerebbe in privato per discutere la questione dei rom, delle mi dichiarazioni che lui ritiene infelici e invece fa conferenze stampa, mi attacca, si rimangia quello che aveva dichiarato pochi giorni fa» si sfoga il candidato sindaco con tutti quelli che lo sentono in giornata.

 

Il riferimento è a quella lettera - appello a tripla firma con cui i leader del centrodestra lo invitavano a ripensarci, ad accettare la candidatura a sindaco che sarebbe stata unitaria e sostenuta da tutti. E con la firma di Berlusconi e Salvini, ricorda ora ai suoi l’ex sottosegretario, campeggiava anche quella di Matteo Salvini.

BERLUSCONI SALVINI MELONI BY BENNYBERLUSCONI SALVINI MELONI BY BENNY

 

«Ora dice di essere attaccato dai suoi per le mie dichiarazioni su Rutelli, su Giachetti, sui Rom, ma come spiegherà il suo dietrofront sulla mia candidatura» dice ancora in privato Bertolaso ai tanti che lo chiamano per solidarizzare e invitarlo ad andare avanti. Primo fra tutti l’ex premier, atterrito all’idea di dover ricominciare daccapo, di affondare nella palude romana e non venirne più fuori, precipitando nei sondaggi ancor più di quanto sembra sia precipitata Forza Italia.

 

Ecco perché Berlusconi non si limita a blindare la candidatura con una nota. Ma garantisce a Bertolaso che il 4 e 5 marzo, nel fine settimana delle primarie Pd a Roma, si terrà proprio nella Capitale una grande kermesse targata Forza Italia per lanciare la sua candidatura e quella di altri, come Gianni Lettieri a Napoli. «E io scenderò in campo al tuo fianco: sarà la dimostrazione che tutto il partito in città ti sostiene» prova a incoraggiarlo.

BERLUSCONI E SALVINIBERLUSCONI E SALVINI

 

Ci sta già lavorando Antonio Tajani, vicepresidente del Parlamento europeo, big del partito a Roma ma soprattutto sponsor fino a pochi giorni fa di Alfio Marchini. Ora non più. E come lui Maurizio Gasparri, schierato adesso «senza riserve» con Bertolaso. Ieri pomeriggio lo incontrato per oltre un’ora. Con qualche dritta da vecchia volpe: «Vedi Guido, qui non siamo alla finale Italia-Brasile, siamo ancora al girone di qualificazione e anche il Camerun può darci dispiacere e la Corea del Sud eliminarci». Come dire, attento a quel che dici in pubblico, d’ora in poi.