DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Amedeo La Mattina per “La Stampa”
Non sono previsti incontri di pace tra Berlusconi e Fitto. Non ci sarà alcun chiarimento: separati in casa. Il «ribelle» di Maglie non ha alcuna intenzione di togliere il disturbo, prendere cappello e infilare la porta, come gli ha suggerito all’ufficio di presidenza il Cavaliere. Anzi, ha intenzione di rilanciare rimanendo dentro Forza Italia come una spina nel fianco.
Berlusconi gli ha chiesto di non fare più riunioni carbonare di corrente come se fosse nella vecchia Dc? E Raffaele già ne ha fissata una per la prossima settimana con i suoi 37 parlamentari, di cui 19 senatori (tanti erano giovedì scorso in una sala dell’albergo Santa Chiara). ?Berlusconi lo accusa di fare dichiarazioni che dividono il partito, di andare in tv a mettere in dubbio la sua leadership? E l’ex governatore della Puglia sta fissando, come dice lui stesso, «un’agenda pienissima di interviste televisive».
raffaele fitto silvio berlusconi
Nel documento votato dall’ufficio di presidenza c’è scritto che Fi sta all’opposizione, che collabora solo per le riforme costituzionali e ed elettorale, mentre critica la politica economica del governo? «Vedremo i fatti. Io - dice Fitto - sono come San Tommaso. Una cosa è chiara: io non me ne vado e loro non mi possono cacciare. Io pongo problemi politici: non cadrò nella trappola delle contrapposizioni personali, né con Berlusconi né con i suoi ultras del cerchio magico».
Fitto rilancia, spiega che non farà gli errori di Fini e Alfano che hanno abbandonato Berlusconi e «la loro avventura politica non si è rivelata molto brillante». «Io continuo il mio lavoro dentro Forza Italia. Il tempo mi darà ragione: devo fare una maratona e non i cento metri».?Dall’Ncd gli arrivano applausi interessati in chiave anti-berlusconiana da Schifani e Cicchitto. E oggi a Matera sarà a un appuntamento politico organizzato da Mario Mauro dei Popolari per l’Italia, sempre per rappresentare l’altra faccia di Fi.
LUPI ALFANO FITTO E VERDINI SCHERZANO TRA I BANCHI DI MONTECITORIO
Ma il Cavaliere non sembra preoccupato. Ha recuperato la sua tranquillità, ha sbollito la rabbia che all’ufficio di presidenza lo ha fatto alzare dalla sedia per andarsi a parare davanti a Fitto.?L’ex premier è convinto che il «ribelle» di Maglie, al di fuori della sua Regione e di una pattuglia di parlamentari, non abbia un seguito. Dice Giovanni Toti: «Senza Berlusconi e i voti che ancora riesce tirare su, nessuno degli attuali parlamentari sarebbe stato eletto. E questo vale anche per il futuro. Lo stesso Raffaele non sarebbe mai diventato ministro se non avesse fatto parte di una squadra».
Poi, aggiunge il consigliere del Cavaliere, ogni partito ha le sue sfaccettature, ma la linea è quella indicata nel documento approvato dall’ufficio di presenza con 75 voti favorevoli e due contrari. ?I due voti contrari sono quelli di Fitto e Daniele Capezzone, che condivide la posizione dell’ex governatore pugliese. «Resto anch’io in Fi, ma non rinuncio alle mie idee liberali, che Silvio Berlusconi conosce, e credo abbia avuto molte volte occasione di apprezzare, in particolare quando, ad esempio nella campagna elettorale del 2013, ho avuto modo di dare un contributo alla elaborazione programmatica del partito, a partire dai temi fiscali (Imu, Equitalia, ecc)».
DANIELE CAPEZZONE - Copyright Pizzi
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