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IN POLITICA, NON ESISTONO COINCIDENZE – IERI AL CREMLINO, MENTRE USCIVA LA NOTIZIA DEL POSSIBILE FACCIA A FACCIA TRA PUTIN E TRUMP, OLTRE AL PRESIDENTE DEGLI EMIRATI ARABI UNITI, MOHAMMED BIN ZAYED (CHE VUOLE CANDIDARSI A OSPITARE L’INCONTRO), C'ERA ANCHE IL CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA INDIANO, AJIT DOVAL. NON È UN CASO: L’INDIA È STATA "PUNITA" DA TRUMP CON UN DAZIO AL 50%, PERCHÉ CONTINUA A COMPRARE PETROLIO DA PUTIN. PER QUANTO ANCORA? SECONDO “BLOOMBERG”, LE RAFFINERIE INDIANE AVREBBERO INIZIATO A SOSPENDERE L’ACQUISTO DI GREGGIO RUSSO. SE FOSSE VERO, SPIEGHEREBBE L’IMPROVVISO ATTEGGIAMENTO CONCILIANTE DI PUTIN…
VLADIMIR CERCA SOLO DI PRENDERE TEMPO E SPUNTA L’IPOTESI DELLA TREGUA AEREA
Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
MOHAMMED BIN ZAYED VLADIMIR PUTIN
A poche ore dalla scadenza dell'ultimatum concesso da Trump a Putin per accettare il negoziato sulla tregua in Ucraina, […] la partita è ancora in corso. E non include soltanto Ucraina, Russia, Stati Uniti ed Europa, come dimostra l'apparizione ieri nelle sale del Cremlino non solo del presidente degli Emirati Arabi Mohammed bin Zayed, ma anche del consigliere per la Sicurezza indiano Ajit Doval.
Difficile non collegare la visita dell'anziano ex capo dei servizi segreti di Nuova Delhi alla decisione di Trump di infliggere all'India dei dazi punitivi. L'agenzia Bloomberg ieri confermava quello che le fonti di Mosca dicevano già da una settimana: le maggiori raffinerie indiane avrebbero sospeso l'acquisto del petrolio proveniente dalla Russia, una delle fonti principali per il finanziamento della macchina bellica russa.
Se Narendra Modi avesse deciso, nonostante le dichiarazioni ufficiali, di cedere alle pressioni degli Usa, questo potrebbe spiegare perché Putin si è mostrato all'improvviso conciliante, convocando Steve Witkoff, che non si vedeva al Cremlino ormai da mesi.
SUMMIT DA SCEICCHI
Estratto dell’articolo di Giuseppe Agliastro e Monica Perosino per “La Stampa”
Donald Trump e Vladimir Putin si preparano a un incontro che potrebbe rimettere in discussione gli equilibri globali e le traiettorie geopolitiche dei prossimi anni, nonché il futuro dell'Ucraina. Potrebbe, perché le incognite sono più numerose delle certezze. A partire dal quando - «la settimana prossima» - e il dove si dovrebbe tenere il bilaterale sono un mistero.
La scelta della sede è vincolata dal mandato di arresto internazionale nei confronti di Putin, che esclude 125 Paesi, tra cui Finlandia e Svizzera, tradizionali ospiti di summit. Tra le ipotesi più gettonate figurano gli Emirati Arabi Uniti, che in un incontro col presidente Al Nahyan Putin ha definito «del tutto adatti», ma potrebbero essere sul tavolo anche la Turchia o un Paese del Golfo Persico.
Sul bilaterale, il primo dall'insediamento di Trump alla Casa Bianca, pesa anche il sospetto che Putin si mostri dialogante solo per prendere tempo, ammansire il presidente Usa ed evitare l'escalation prima dell'ultimatum americano (che scade oggi) per porre fine alle ostilità.
Secondo indiscrezioni, gli Stati Uniti chiederanno a Mosca l'impegno a negoziare un cessate il fuoco, non la pace, con un monitoraggio internazionale e garanzie di accesso umanitario. Ieri sembrava che una delle condizioni per il faccia a faccia fosse che Putin incontrasse prima Zelensky, indiscrezione poi smentita da Trump in serata: «Non è necessario. Putin vuole incontrarmi, vedremo cos'ha da dire. Farò tutto il possibile per fermare le uccisioni».
Certo è che Putin difficilmente avrebbe accettato di sedersi allo stesso tavolo di un leader che non vede l'ora di sostituire. Se Trump offrirà l'allentamento di alcune tariffe sull'energia russa e un congelamento di nuove sanzioni secondarie contro i Paesi importatori di petrolio russo è probabile che Putin non rinuncerà al riconoscimento temporaneo dei territori illegalmente annessi e occupati (Crimea inclusa) e la rimozione delle sanzioni.
Secondo fonti ucraine, in cambio di un cessate il fuoco, Trump potrebbe offrire una sorta di "cessione a tempo" dei territori conquistati militarmente dalla Russia, ipotesi che Kyiv respingerebbe subito al mittente, mentre fonti americane vicine alla Casa Bianca parlano di «scambio di territori», anche se non è ancora chiaro cosa significhi.
FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY NELLA BASILICA DI SAN PIETRO
Se si concretizzerà, l'incontro tra Putin e Trump sarà il primo faccia a faccia tra un presidente russo e uno americano in quattro anni, un'altra concessione alla Russia che, dopo l'invasione dell'Ucraina, è stata parzialmente isolata dai Paesi occidentali.
[…] L'impegno della Casa Bianca a un incontro con Putin solleva dubbi su quello su cui Putin e l'inviato di Trump Steve Witkoff avrebbero discusso nel loro incontro e, soprattutto, su quello che il leader del Cremlino potrebbe aver accettato dopo un colloquio di tre ore con l'inviato Usa mercoledì a Mosca. […]
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COLLOQUI BY PUTIN - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
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