DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
1 - IL MAXI SUMMIT CON I DIPLOMATICI. COSI’ M5S TESSE LA TELA IN EUROPA
Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
I rappresentanti di quasi tutti i Paesi d' Europa seduti al tavolo con Luigi Di Maio. L' indiscrezione - che nel Movimento si sono limitati a eludere con un «no comment» - segna una svolta nei rapporti politici dei Cinque Stelle e potrebbe essere foriera di novità a livello internazionale. Il vertice con l' esponente di spicco del direttorio - a quanto si apprende - sarebbe in programma nei prossimi giorni a Roma, prima delle festività pasquali, e vedrebbe coinvolti gli ambasciatori in Italia delle principali nazioni europee oltre ad alcuni consiglieri politici.
I partecipanti dovrebbero essere tra i 20 e i 25: un summit in piena regola. Visti i numeri dell' incontro risulta difficile credere che sia stato il Movimento a chiedere (ed ottenere) il vertice, quanto piuttosto è più probabile ritenere che ci sia una volontà comune dei Paesi interessati nell' approfondire la conoscenza e i legami con il M5S. Una riunione che attesta di fatto l' attenzione verso i pentastellati come interlocutori politici anche fuori dai confini nazionali.
Molte sono le tessere del puzzle in questo scenario. Contatti che si intrecciano da mesi, con pazienza. E che stanno affiorando in superficie a volte in modo indiretto.
Non è un caso che proprio Di Maio abbia incontrato pubblicamente di recente gli ambasciatori di Germania (Susanne Wasum-Rainer il 15 marzo) e Olanda (Josephus Camille Stephan Wijnands, il 9 marzo). La percezione sui Cinque Stelle a livello internazionale sta cambiando.
L' Economist - indicando le chance di successo di Virginia Raggi a Roma - ha parlato di «normalizzazione» del Movimento. Il Financial Times a dicembre ha dedicato un ampio articolo proprio al vicepresidente della Camera, sottolineandone i toni moderati. È possibile - visti i sondaggi che avvalorano l' ipotesi di un eventuale ballottaggio alle Politiche per i Cinque Stelle con l' Italicum - che la diplomazia europea stia sondando quella che al momento è l' alternativa accreditata a Matteo Renzi.
Ma si muovono altre pedine sullo scacchiere delle relazioni. Anche gli Stati Uniti e alcuni esponenti della Santa Sede si sono avvicinati al M5S. Dopo la scelta di Beppe Grillo di lasciare libertà di coscienza sulle unioni civili qualcosa è cambiato nei rapporti con il Vaticano: si è creato un ponte, per uno scambio/confronto sulle principali tematiche etiche. E anche per Roma. Nonostante Papa Francesco sia contrario a qualsiasi ingerenza con l' amministrazione della Capitale e sia alquanto improbabile un cambio di rotta, Oltretevere c' è chi guarda con interesse alla candidatura di Raggi.
di battista e di maio in scooter
A titolo personale sono stati presi contatti e non sono esclusi colloqui nei prossimi mesi tra lei ed esponenti della Curia.Di sicuro Raggi ha avuto di recente un meeting con diplomatici inglesi assieme ad Alessandro Di Battista, un altro deputato del direttorio (e della commissione Affari esteri a Montecitorio) che si sta spendendo in prima linea per creare una rete di rapporti con funzionari e consiglieri politici.
La candidata sindaco nella Capitale, inoltre, è stata avvistata nei giorni scorsi nei pressi dall' ambasciata statunitense: si vocifera di un possibile incontro con rappresentanti degli Usa. Non è una novità che il Movimento sia in rapporti cordiali con i diplomatici americani: dopo l' approdo in Parlamento, ad aprile 2013, una delegazione di pentastellati con i capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi fece visita all' ambasciatore statunitense.
In seguito i parlamentari Cinque Stelle hanno avuto diversi incontri ufficiali con diverse esponenti nel corso della legislatura e non è un mistero per nessuno che Di Maio in primis abbia stretto rapporti con la diplomazia a stelle e strisce. Lo stesso Beppe Grillo nel 2014 ha preso parte alla festa del 4 luglio per l' Indipendenza Usa a Villa Taverna.
Come si evolverà la trama delle relazioni internazionali per i Cinque Stelle dipenderà sia dalle loro capacità ricettive e propositive, sia dalla partita delle amministrative, che - anche alla luce di questi ultimi risvolti - sta assumendo contorni politici sempre più rilevanti.
2 - LA CAMPAGNA PIGLIA-TUTTO DI RAGGI
INDUSTRIALI, ANPI, CATTOLICI (E ANAC...) DOPO LE STRIZZATE D’OCCHIO A DESTRA LA CANDIDATA M5S GIOCA A TUTTO CAMPO
Anna Rita Cillis per “la Repubblica - Roma”
IN TESTA nei sondaggi, corteggiata da giornali e tv, ritratta sull’Economist, Virginia Raggi sta conducendo una campagna piglia-tutto: dopo gli esordi con strizzate d’occhio all’elettorato di centrodestra su rom e sicurezza, ecco la presa di posizione sul referendum anti-trivelle («voterò sì», ha annunciato ieri). Ma anche una lunga chiacchierata con il quotidiano cattolico Avvenire e l’intenzione di prendere, nelle prossime ore, contatti con l’Anpi , l’associazione dei partigiani, per partecipare alla commemorazione in ricordo del massacro delle Fosse Ardeatine.
Destra e sinistra non esistono più, ripetono i 5stelle, e la candidata al Campidoglio con loro, ma le scelte di comunicazione di Raggi, dei vecchi bacini elettorali sembrano tenere conto, eccome. Oggi è previsto invece l’incontro con l’Anac di Raffaele Cantone: «Con lui troveremo insieme spazi per agire». L’anti-corruzione, naturalmente, resta il cuore della campagna M5s.
«Roma è stata governata dai partiti di sinistra quanto da quelli di centrodestra - ha detto ieri dal salotto di Maria Latella su Sky - che ora vengano a fare la morale su Mafia Capitale, sulla corruzione, quando l’hanno agevolata senza di fatto combatterla fa un po’ sorridere se non inorridire». E non ci sarà «nessun accordo con questi partiti. Adesso Renzi minaccia di far fallire Roma se il sindaco non è Giachetti? La trovo una manovra bieca».
La centralità di Raggi è testimoniata anche dalle dichiarazioni dei suoi rivali di centrodestra visto che sia Salvini che Meloni hanno dichiarato che al ballottaggio voterebbero lei. Salvo poi, ieri, fare in parte marcia indietro: «Escludo che questo accada, non mi sento rappresentata da lei, che è di sinistra quanto Giachetti», ha spiegato la Meloni ospite da Lucia Annunziata su Rai3. Insomma, «sono due esponenti di sinistra, uno in maggioranza e l’altro all’opposizione, meglio quello che sta all’opposizione ma è un caso di scuola inesistente».
Quindi «nessun accordo». E una precisazione: «Alla Raggi segnalo che negli ultimi anni della giunta Marino gli affidamenti diretti alle cooperative di Buzzi sono cresciuti del 77% e non mi pare che loro abbiano fatto una grande battaglia».
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